Sul sito della Nital (il distributore in Italia della Nikon) è stato pubblicato un corso di base di fotografia digitale.
Come dice il nome stesso il corso è "di base", quindi vengono trattati diversi aspetti della fotografia per fornire le nozioni che possono essere d'aiuto a tutti. Si parla di concetti generali della fotografia (sia digitale sia analogica) come la scelta della giusta accoppiata tempo/diaframma, la profondità di campo, la composizione... insomma di tutte le "regole base" della fotografia, poi troviamo alcuni aspetti tipici della fotografia digitale come il bilanciamento del bianco, la maschera di contrasto, gli istogrammi per rappresentare il contrasto o la luminosità della foto e tante altre cose.
Quindi il corso è adatto soprattutto a chi si sta avvicinando alla fotografia (magari attratto dalla tecnologia digitale) o per chi sta effettuando il passaggio dalla fotografia analogica a quella digitale. Ripeto: le nozioni che vengono presentate sono tutte di base.
Il corso si può trovare a questa pagina, c'è la possibilità di leggere il corso on-line oppure di scaricare l'intero corso in formato pdf (un file di circa 1,5 mb) per portarlo con se e leggerlo nei momenti liberi!
Ovviamente nel corso vengono prese ad esempio le fotocamere Nikon, ma vengono trattati concetti talmente generali che sono comuni a praticamente tutte le fotocamere digitali in commercio, a prescindere dalla marca.
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Il fattore di ingrandimento nella fotografia digitale
Spesso parlando di fotografia digitale ci si imbatte nel fattore di moltiplicazione della focale.
Quello che succede è di trovarsi a moltiplicare la lunghezza focale delle ottiche per un determinato fattore (dipendente dal sensore che equipaggia la fotocamera). Questo è dovuto al fatto che molte macchine digitali montano un sensore di dimensioni inferiori al formato della pellicola.
Nella figura possiamo vedere un raffronto tra la grandezza di un negativo 35 mm (quindi che misura 24*36 mm) ed un sensore digitale aps-c (nota 1) che misura 16,7*25 mm.
Come si può vedere, l'area coperta dal sensore digitale aps-c (in verde) è inferiore a quella coperta da un negativo 35 mm (in rosso), anche se le proporzioni del fotogramma sono identiche (il lato corto è 2/3 del lato lungo). Questo comporta che uno stesso soggetto (nella figura rappresentato da una "farfalla") occupa maggiore spazio nel fotogramma nel caso del sensore aps-c facendo sembrare il soggetto "più grande" nella foto (o "più vicino"), quindi è come se avessimo fatto la foto con un teleobiettivo più potente. E' per questo effetto di "avvicinamento" che le lunghezze focali degli obiettivi devono essere moltiplicate per un determinato fattore di moltiplicazione dipendente dalla grandezza del sensore.
Se ci trovassimo a fotografare con un obiettivo da 100 mm montato su fotocamera digitale con sensore aps-c (che ha un fattore di moltiplicazione delle ottiche di 1,6x), quell'obiettivo avrà un effetto di "avvicinamento" pari ad un 160 mm.
Questo effetto comporta un "innalzamento generale" delle ottiche verso lo spazio dei teleobiettivi.
Il problema riguarda i grandangoli. Infatti un grandangolo da 28 mm diventerà un 45 mm (in pratica diventa un "normale", cioè vicino ai 50 mm che è la focale a cui l'obiettivo riporta lo spazio fotografato della grandezza percepita dall'occhio umano, senza allontanare o avvicinare il soggetto). E' per questo motivo che negli ultimi mesi le case produttrici stanno immettendo sul mercato molti obiettivi forti grandangolari, perchè un 17 mm che sul fotogramma classico 24*36 è un grandangolo spinto, montato su un aps-c diventa un 27 mm, cioè un obiettivo mediamente grandangolare.
Al contrario si sentono dei benefici notevoli nel campo dei teleobiettivi. Un teleobiettivo da 200 mm diventerà un 320 mm e, cosa importantissima, manterrà la stessa luminosità! Un 300 mm con luminosità f/2,8 costa molto; al contrario, un 200 mm f/2,8 ha un costo decisamente più basso... basterà montare un 200 mm f/2,8 su una fotocamera con sensore aps-c per ottenere un 320 mm f/2,8.. niente male!!! Addirittura, montando un 300 mm si otterrà un 480 mm!!! L'unico neo è che ci si dimentica di avere un teleobiettivo "più potente" del suo valore nominale e si rischia di non usare tempi abbastanza brevi da scongiurare il rischio mosso.
Nell'esempio, per semplicità ho parlato solo del caso di sensori aps-c, ma esistono sensori digitali di diversi formati, quindi con fattori di moltiplicazione diversi. Gli aps-c vengono montati dalla Canon su molte delle sue macchine digitali reflex, ma la stessa Canon ha in catalogo reflex equipaggiate con sensori che hanno fattori di moltiplicazione 1,3x ed ha anche reflex con sensori full format (FF) che sono sensori della stessa dimensione del negativo 35 mm (24*36 mm), quindi il loro fattore di moltiplicazione è pari a 1x (cioè non esiste fattore di moltiplicazione delle ottiche). Molte Nikon montano sensori con fattore di moltiplicazione 1,5x. Esistono inoltre sensori che non hanno il rapporto lato-lungo/lato-corto pari a 3:2, ma lo hanno pari a 4:3.
Quindi quando si studia una macchina digitale si deve sempre "indagare" sul formato del suo sensore per capire con quali ottiche ci troveremo!
(nota 1) Il sensore aps-c prende il nome dal formato analogico aps nella sua versione C (che significava Classico). Oltre la C esistevano anche la H (Hdtv - con rapporto tra i lati 16:9 e superficie di 16,7*30,2 mm) e la P (Panoramico - con rapporto tra i lati 3:1 e superficie di 10*30,2 mm). I sensori aps-c prendono appunto il nome dal corrispondente formato nella fotografia analogica.
Quello che succede è di trovarsi a moltiplicare la lunghezza focale delle ottiche per un determinato fattore (dipendente dal sensore che equipaggia la fotocamera). Questo è dovuto al fatto che molte macchine digitali montano un sensore di dimensioni inferiori al formato della pellicola.
Nella figura possiamo vedere un raffronto tra la grandezza di un negativo 35 mm (quindi che misura 24*36 mm) ed un sensore digitale aps-c (nota 1) che misura 16,7*25 mm.
Come si può vedere, l'area coperta dal sensore digitale aps-c (in verde) è inferiore a quella coperta da un negativo 35 mm (in rosso), anche se le proporzioni del fotogramma sono identiche (il lato corto è 2/3 del lato lungo). Questo comporta che uno stesso soggetto (nella figura rappresentato da una "farfalla") occupa maggiore spazio nel fotogramma nel caso del sensore aps-c facendo sembrare il soggetto "più grande" nella foto (o "più vicino"), quindi è come se avessimo fatto la foto con un teleobiettivo più potente. E' per questo effetto di "avvicinamento" che le lunghezze focali degli obiettivi devono essere moltiplicate per un determinato fattore di moltiplicazione dipendente dalla grandezza del sensore.
Se ci trovassimo a fotografare con un obiettivo da 100 mm montato su fotocamera digitale con sensore aps-c (che ha un fattore di moltiplicazione delle ottiche di 1,6x), quell'obiettivo avrà un effetto di "avvicinamento" pari ad un 160 mm.
Questo effetto comporta un "innalzamento generale" delle ottiche verso lo spazio dei teleobiettivi.
Il problema riguarda i grandangoli. Infatti un grandangolo da 28 mm diventerà un 45 mm (in pratica diventa un "normale", cioè vicino ai 50 mm che è la focale a cui l'obiettivo riporta lo spazio fotografato della grandezza percepita dall'occhio umano, senza allontanare o avvicinare il soggetto). E' per questo motivo che negli ultimi mesi le case produttrici stanno immettendo sul mercato molti obiettivi forti grandangolari, perchè un 17 mm che sul fotogramma classico 24*36 è un grandangolo spinto, montato su un aps-c diventa un 27 mm, cioè un obiettivo mediamente grandangolare.
Al contrario si sentono dei benefici notevoli nel campo dei teleobiettivi. Un teleobiettivo da 200 mm diventerà un 320 mm e, cosa importantissima, manterrà la stessa luminosità! Un 300 mm con luminosità f/2,8 costa molto; al contrario, un 200 mm f/2,8 ha un costo decisamente più basso... basterà montare un 200 mm f/2,8 su una fotocamera con sensore aps-c per ottenere un 320 mm f/2,8.. niente male!!! Addirittura, montando un 300 mm si otterrà un 480 mm!!! L'unico neo è che ci si dimentica di avere un teleobiettivo "più potente" del suo valore nominale e si rischia di non usare tempi abbastanza brevi da scongiurare il rischio mosso.
Nell'esempio, per semplicità ho parlato solo del caso di sensori aps-c, ma esistono sensori digitali di diversi formati, quindi con fattori di moltiplicazione diversi. Gli aps-c vengono montati dalla Canon su molte delle sue macchine digitali reflex, ma la stessa Canon ha in catalogo reflex equipaggiate con sensori che hanno fattori di moltiplicazione 1,3x ed ha anche reflex con sensori full format (FF) che sono sensori della stessa dimensione del negativo 35 mm (24*36 mm), quindi il loro fattore di moltiplicazione è pari a 1x (cioè non esiste fattore di moltiplicazione delle ottiche). Molte Nikon montano sensori con fattore di moltiplicazione 1,5x. Esistono inoltre sensori che non hanno il rapporto lato-lungo/lato-corto pari a 3:2, ma lo hanno pari a 4:3.
Quindi quando si studia una macchina digitale si deve sempre "indagare" sul formato del suo sensore per capire con quali ottiche ci troveremo!
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(nota 1) Il sensore aps-c prende il nome dal formato analogico aps nella sua versione C (che significava Classico). Oltre la C esistevano anche la H (Hdtv - con rapporto tra i lati 16:9 e superficie di 16,7*30,2 mm) e la P (Panoramico - con rapporto tra i lati 3:1 e superficie di 10*30,2 mm). I sensori aps-c prendono appunto il nome dal corrispondente formato nella fotografia analogica.
il software gratuito PICASA 2
Da diverso tempo ormai, Google ha messo a disposizione un software completamente gratuito per la gestione delle immagini, Picasa 2. Ho provato a scaricarlo ed utilizzarlo per alcuni giorni... vi riporto di seguito le mie impressioni.
Il file che si deve scaricare pesa circa 4,5 mb. Una volta installato, occuperà circa 30 mb del disco fisso. Appena installato, il programma inizia ad indicizzare l'Hard Disk per trovare tutte le immagine in esso contenute, ci vogliono chiaramente diversi minuti per portare a termine questa operazione (il tempo dipende dalla velocità del computer e dalla quantità di file che si trovano sul disco fisso). Alla fine ci troveremo sulla sinistra dello schermo l'elenco delle cartelle che contengo fotografie e filmati presenti nel nostro computer.
Una cosa che mi ha subito colpito è la velocità di visualizzazione delle immagini, appena si clicca sulle immagini non bisogna attendere per vedere visualizzata a tutto schermo l'immagine selezionata. Altro aspetto molto positivo, è la possibilità di visualizzare anche fotografie in formato raw (come il cr2 della Canon) e di non includere nell'elenco delle immagini alcuni tipi di file (come quelli con estensione .gif, normalmente utilizzati per immagini non fotografiche presenti su internet e che vengono salvati sui nostri PC).
Oltre alla semplice visualizzazione delle immagini, è possibile scorrere in maniera sequenziale tutte le immagini presenti nella cartella selezionata, anche con una comoda impostazione slide show (con la possibilità di "bloccare momentaneamente" la visualizzazione e soffermarsi su una foto). Selezionando un file formato video sarà possibile vedere il video direttamente dentro Picasa, senza dover lanciare altre applicazioni esterne. Tra le varie funzioni offerte, è anche possibile apportare delle modifiche alle fotografie (contrasto, luminosità, correzione degli occhi rossi, ritagliere o raddrizzare la fotografia).
Per quello che riguarda l'organizzazione delle immagini, si possono vedere tutte le cartelle che contengono immagini e spostare i file da una cartella ad un'altra, oppure si possono creare degli album nei quali organizzare le nostre immagini (in questo caso il file non sarà spostato in un'altra cartella ed un'immagine potrà anche essere messa in più album -ad esempio: "vacanze 2005" e "montagna"). Inoltre si può associare ad ogni file un'etichetta con gli attributi della foto (funzione molto utile per effettuare con successo le ricerche delle nostre foto in un secondo momento). Si possono inoltre aggiungere alle immagini dei titoli che saranno parte integrante del file stesso (quindi anche se il file dovesse essere registrato su cd o inviato in internet, rimarrà con il titolo deciso con Picasa).
La condivisione delle foto prevede diverse possibilità: ad esempio si possono direttamente pubblicare sul proprio blog di Blogger (sempre di proprietà di Google), possono essere create delle slide show da salvare su cd, possono essere inviate tramite mail attraverso i più comuni programmi di posta elettronica e possono essere salvate direttamente su qualsiasi supporto di memoria (Picasa riconosce anche le schede di memoria come supporto di memorizzazione).
Per la stampa si può procedere in diversi formati: dal "tascabile" 4x6 al "poster" su più pagine (con una funzione di Picasa è infatti possibile stampare un'immagine divisa su più pagine per poi unire i fogli ed ottenere un formato "poster"). E' anche disponibile un tasto per l'invio del file ai servizi di stampa on-line, ma non ho provato questo servizio.
Il backup delle immagini è possibile direttamente da Picasa, masterizzando i propri scatti direttamente su dvd o su cd-rom, oltre alla possibilità di esportare gli scatti (scegliendo la grandezza e la qualità di compressione) sugli altri dispositivi di memorizzazione (tra cui schede flash e chiavette usb).
Tra le altre funzioni la possibilità di scegliere alcune fotografie e crearne direttamente uno screensaver per il proprio computer, oppure creare un collage di immagini, o ancora creare un filmato su cd completo dei titoli delle immagini.
Sul sito picasa.google.it/support è disponibile una guida (anche se l'ho trovata un po' "lacunosa" in alcune sue parti) per imparare ad utilizzare al meglio il software oltre alla classica sezione con le domandi comuni rivolte al servizio di assitenza.
In sostanza l'ho trovato un programma molto utile, soprattutto grazie alla velocità di visualizzazione degli scatti e l'ampia gamma di formati supportati. L'unica pecca abbastanza "grave" è la mancanza della visualizzazione delle cartelle in struttura ad "albero", infatti ci si può trovare con diverse cartelle con lo stesso nome, perchè non è visualizzata la loro posizione sull'Hd del computer (ad esempio: se ho la cartella "foto" sia nella cartella "vacanze 2004" sia in "vacanze 2005", Picasa mi visualizzerà entrambe le cartelle con lo stesso nome, cioè semplicemente "foto" e dovrò capire io a quale cartella si riferisce. E ancora, risulta difficoltoso trovare una determinata cartella sul proprio disco fisso, se se ne conosce il suo percorso nelle cartelle del disco).
Sicuramente l'accoppiata vincente di questo programma consiste nel binomio: "funzioni offerte-costo", visto che il costo è pari a zero e diverse funzioni non hanno nulla da invidiare rispetto a programmi che si pagano anche "cari"!
Direi che chi può essere interessato, deve semplicemente scaricarlo e provarlo, se non sarà soddisfatto dovrà solo disinstallarlo dal computer e non avrà speso una lira!
potete scaricare il programma facilmente e GRATUITAMENTE tramite il banner che si trova in alto in questa pagina
CanonDay [roma]
Sbarca a Roma il "Canonday", occasione per provare e toccare con mano i prodotti Canon.
Si potranno provare le fotocamere (compatte e reflex digitali), le videocamere, le stampanti ed i multifunzione della Canon.
Il Canon Day si svolgerà in occasione di LifeZoom, mostra fotografica di Albertina d'Urso che farà da sfondo alla presentazione di LifeGate.
La manifestazione avrà luogo venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 maggio 2006 alle Scuderie di Palazzo Ruspoli, in via della Fontanella Borghese, 56/b a Roma. Gli orari sono: ven 18-22, sab 11-22, dom 11-17.
L'ingresso è gratuito.
visita la pagina ufficiale sul sito Canon Italia: Canon Day
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