panoramica del lago di Martignano (Rm)
panoramica ottenuta dall'unione di 12 scatti - © Francesco Ferruzzi
panoramica ottenuta dall'unione di 12 scatti - © Francesco Ferruzzi
Ogni tanto mi diverto a creare delle fotografie panoramiche... cioè che hanno le proporzioni tra lato lungo e lato corto diverse dal canonico 3:2, come ad esempio 4:2... 5:2... etc etc!
Fino a quando il digitale non era sbarcato nel mondo della fotografia, questo genere di foto erano "riservate" ai professionisti, visti gli alti costi delle apparecchiature necessarie a realizzarle. Oppure ci si doveva accontentare di scattare tante foto, farle stampare e poi legarle tra loro con dello scotch! Grazie al digitale l'operazione di unire insieme più scatti è diventata relativamente semplice, ma richiede sempre una certa attenzione in fase di ripresa, con alcuni accorgimenti che risultano essere fondamentali per la riuscita dello scatto!
Per realizzare una foto panoramica si deve mettere la fotocamera su treppiedi (o cavalletto, chiamatelo come volete!) e fare in modo che la fotocamera sia "in bolla" (cioè non deve pendere in nessun senso, soprattutto lateralmente). A questo punto si regola l'esposizione in maniera manuale (non si possono usare gli automatismi della fotocamera, perchè in quel modo l'esposizione delle foto sarebbero diverse l'una dall'altra e si vedrebbe lo "stacco" tra le varie foto una volta unite), l'esposizione scelta dovrà essere il miglior compromesso possibile tra le luci e le ombre di tutta l'immagine finale. Anche la messa a fuoco dovrà essere impostata manualmente (nel caso di alcune compatte che non hanno la messa a fuoco manuale, a volte si può impostare la messa a fuoco su "infinito") e ovviamente non dovrà essere modificata per tutta la sequenza di scatti.
Finalmente si inizia a scattare... fatta la prima foto, si fa ruotare la fotocamera in modo che circa il 25% dell'immagine si sovrapponga alla foto già scattata (è fondamentale questa "sovrapposizione" degli scatti, per fare in modo che quando si uniranno le foto non si abbiamo spazi "bianchi"). Si procede in questo modo fino a coprire tutte le parti dell'immagine finale che si vuole ottenere.
Una volta arrivati a casa si uniranno tutti gli scatti tra loro, o manualmente (con la sovrapposizione dei vari scatti) o con un software apposito (ne esistono freeware, ma sono anche compresi in Photoshop, Acdsee ed in molti dei programmi che vengono forniti con le fotocamere). Probabilmente l'immagine ottenuta dovrà essere ulteriormente sistemata, dovrà essere ritagliata... per questo è sempre meglio includere nei vari scatti delle porzioni maggiori di soggetto, per non rischiare di dover tagliare delle parti che riteniamo importanti!
Ovviamente questi sono gli aspetti fondamentali di cui si deve assolutamente tener conto per effettuare una fotografia panoramica. Esistono poi altri accorgimenti che a volte possono sembrare "eccessivi", altre volte sono l'unico modo per portare a casa la foto!
Un aiuto può venire dalle teste per treppiedi che permettono di lasciare bloccata la fotocamera ed effettuare solo il movimento pan (cioè "orizzontale", senza che la macchinetta fotografica subisca altri spostamenti che possono rovinare la sequenza), oltre alle classiche teste a tre movimenti che ovviamente consentono di effettuare anche solo il movimento pan, esistono delle teste a sfera (come la mia) che danno questa possibilità. Sempre in tema di teste per treppiedi, la teoria vuole che l'asse di rotazione della fotocamera non debba coincidere con il piano pellicola, ma che la fotocamera debba girare sull'asse del punto nodale dell'obiettivo (punto in cui l'immagine all'interno dell'obiettivo subisce un "capovolgimento"). Questo per non modificare la prospettiva di ripresa, come invece avviene se si fa ruotare la fotocamera "normalmente", ma nella fotografia di paesaggio questo aspetto può essere trascurato il più delle volte (per gli altri casi, esistono delle teste abbastanza costose studiate appositamente per far ruotare il sistema obiettivo/fotocamera intorno al punto nodale dell'obiettivo). Può essere d'aiuto anche uno scatto flessibile (elettronico o meccanico) che ci permette di non dover impugnare la fotocamera ogni volta (con il relativo rischio di spostarla). Se la testa del treppiedi che stiamo usando non la implementa, è importante una livella per porre in bolla la fotocamera. Per evitare difficoltà legate alla prospettiva data dall'obiettivo, spesso è preferibile utilizzare il classico 50 mm, che oltre ad essere economico anche in versioni molto luminose, non deforma l'immagine e quindi evita problemi in fase di giunzione degli scatti (inoltre usando un grandangolare si rischia di far "perdere" i particolari nella vastità dell'immagine ritratta).
Un accorgimento che può rivelarsi importante è quello di scattare con la fotocamera in verticale, in questo modo l'immagine finale avrà una risoluzione maggiore rispetto a quella che otterremmo scattando con la fotocamera in orizzontale (quindi la potremo stampare in un formato maggiore).
Un ultimo appunto: molte fotocamere compatte implementano una funzione per effettuare foto panoramiche senza il treppiedi, in pratica sullo schermo della fotocamera compare una porzione dell'immagine scattata precedentemente, in questo modo basta sovrapporre la parte della foto già fatta con la parte nuova e si potrà ottenere la giunzione degli scatti. Il metodo è sicuramente d'ausilio e può rivelarsi utile in diverse situazioni, ma soprattutto quando vogliamo unire semplicemente 2 o 3 scatti, in situazioni più "complesse" è da preferire sicuramente la procedura che ho descritto in precedenza.
Si può trovare una galleria di fotografie panoramiche realizzate con la tecnica descritta a questo indirizzo.
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Per chi volesse approfondire ulteriormente l'argomento, la Manfrotto® ha pubblicato sul suo sito una guida che può rivelarsi utile (anche se ovviemente vengono utilizzati tutti loro accessori), disponibile a questa pagina.