Il fattore di ingrandimento nella fotografia digitale

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Spesso parlando di fotografia digitale ci si imbatte nel fattore di moltiplicazione della focale.

Quello che succede è di trovarsi a moltiplicare la lunghezza focale delle ottiche per un determinato fattore (dipendente dal sensore che equipaggia la fotocamera). Questo è dovuto al fatto che molte macchine digitali montano un sensore di dimensioni inferiori al formato della pellicola.


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Nella figura possiamo vedere un raffronto tra la grandezza di un negativo 35 mm (quindi che misura 24*36 mm) ed un sensore digitale aps-c (nota 1) che misura 16,7*25 mm.
Come si può vedere, l'area coperta dal sensore digitale aps-c (in verde) è inferiore a quella coperta da un negativo 35 mm (in rosso), anche se le proporzioni del fotogramma sono identiche (il lato corto è 2/3 del lato lungo). Questo comporta che uno stesso soggetto (nella figura rappresentato da una "farfalla") occupa maggiore spazio nel fotogramma nel caso del sensore aps-c facendo sembrare il soggetto "più grande" nella foto (o "più vicino"), quindi è come se avessimo fatto la foto con un teleobiettivo più potente. E' per questo effetto di "avvicinamento" che le lunghezze focali degli obiettivi devono essere moltiplicate per un determinato fattore di moltiplicazione dipendente dalla grandezza del sensore.
Se ci trovassimo a fotografare con un obiettivo da 100 mm montato su fotocamera digitale con sensore aps-c (che ha un fattore di moltiplicazione delle ottiche di 1,6x), quell'obiettivo avrà un effetto di "avvicinamento" pari ad un 160 mm.

Questo effetto comporta un "innalzamento generale" delle ottiche verso lo spazio dei teleobiettivi.
Il problema riguarda i grandangoli. Infatti un grandangolo da 28 mm diventerà un 45 mm (in pratica diventa un "normale", cioè vicino ai 50 mm che è la focale a cui l'obiettivo riporta lo spazio fotografato della grandezza percepita dall'occhio umano, senza allontanare o avvicinare il soggetto). E' per questo motivo che negli ultimi mesi le case produttrici stanno immettendo sul mercato molti obiettivi forti grandangolari, perchè un 17 mm che sul fotogramma classico 24*36 è un grandangolo spinto, montato su un aps-c diventa un 27 mm, cioè un obiettivo mediamente grandangolare.
Al contrario si sentono dei benefici notevoli nel campo dei teleobiettivi. Un teleobiettivo da 200 mm diventerà un 320 mm e, cosa importantissima, manterrà la stessa luminosità! Un 300 mm con luminosità f/2,8 costa molto; al contrario, un 200 mm f/2,8 ha un costo decisamente più basso... basterà montare un 200 mm f/2,8 su una fotocamera con sensore aps-c per ottenere un 320 mm f/2,8.. niente male!!! Addirittura, montando un 300 mm si otterrà un 480 mm!!! L'unico neo è che ci si dimentica di avere un teleobiettivo "più potente" del suo valore nominale e si rischia di non usare tempi abbastanza brevi da scongiurare il rischio mosso.



Nell'esempio, per semplicità ho parlato solo del caso di sensori aps-c, ma esistono sensori digitali di diversi formati, quindi con fattori di moltiplicazione diversi. Gli aps-c vengono montati dalla Canon su molte delle sue macchine digitali reflex, ma la stessa Canon ha in catalogo reflex equipaggiate con sensori che hanno fattori di moltiplicazione 1,3x ed ha anche reflex con sensori full format (FF) che sono sensori della stessa dimensione del negativo 35 mm (24*36 mm), quindi il loro fattore di moltiplicazione è pari a 1x (cioè non esiste fattore di moltiplicazione delle ottiche). Molte Nikon montano sensori con fattore di moltiplicazione 1,5x. Esistono inoltre sensori che non hanno il rapporto lato-lungo/lato-corto pari a 3:2, ma lo hanno pari a 4:3.
Quindi quando si studia una macchina digitale si deve sempre "indagare" sul formato del suo sensore per capire con quali ottiche ci troveremo!

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(nota 1) Il sensore aps-c prende il nome dal formato analogico aps nella sua versione C (che significava Classico). Oltre la C esistevano anche la H (Hdtv - con rapporto tra i lati 16:9 e superficie di 16,7*30,2 mm) e la P (Panoramico - con rapporto tra i lati 3:1 e superficie di 10*30,2 mm). I sensori aps-c prendono appunto il nome dal corrispondente formato nella fotografia analogica.

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