Giugno, il mese degli spettacoli di fine anno scolastico delle scuole di danza. Quel rituale, nato solamente per mostrare il livello di preparazione raggiunto, è diventato un momento spettacolare quasi assimilabile all’esibizione di una grande compagnia professionale. Lo scopo di verifica, vissuta gioiosamente dagli allievi, anche i meno dotati, e dai loro familiari, è stato travolto dalla competizione creata tra scuole ed insegnanti alla ricerca dell’effetto ottenibile con una rappresentazione non solo corretta tecnicamente, ma originale, ricca, anzi addirittura sontuosa. E tutto ciò che sta dietro la preparazione del “saggio”, il BACK STAGE appunto, verrà consumato in quei minuti di spettacolo. Mi è sembrato pertanto doveroso, per una volta almeno, invitare ad un attimo di riflessione sulla fatica, il sacrificio, l’impegno che ciascuno mette per ottenere il miglior risultato possibile.
Ringrazio i fotografi Marcello Canu, Luis Condrò, Luigi Corda, Claudio Lorai Meli, Paolo Magnanelli e Franco Siddi per aver aderito con entusiasmo a questo progetto e la scuola Dimensione Danza di Donatella Deidda per la collaborazione.
Sono tempi in cui il “pubblico” ha uno strano rapporto col teatro. Da una parte vi è la gran massa, assolutamente indifferente, forse già appagata dallo spettacolo offerto dalla televisione ( per la quale non si lesinano accuse di bassa qualità ma che tuttavia si subisce quasi passivamente), da un’altra i giovani, i quali, pur seguaci di serial e reality show sullo studio richiesto per affrontare una carriera professionalmente impegnativa, si ribellano davanti alla necessità della ripetitività di una prova e non sembrano cogliere l’indispensabilità di un'accurata analisi e di un'attenta considerazione. Rimane poi una minoranza che richiede un prodotto tecnicamente curato, di una certa profondità di pensiero, che procuri godimento e induca alla riflessione. È forse questa minoranza l’unica che immagina che dietro ogni evento spettacolare vi sia fatica, dispendio di tempo e di energie, anche quando l’ambiente creativo sia divertito, rilassato, affiatato e complice. Perché il lavoro cresce se si crea confronto sui temi del lavoro stesso, e non, come ci mostrano gli esempi televisivi, se l’attenzione maggiore è su rapporti interpersonali improntati a contrapposizioni esasperate, finalizzate al solo raggiungimento di un’audience sempre più alta.
Ed eccolo il BACK STAGE, le prove, i costumi, il trucco, il primo contatto col palcoscenico raccontato dalla sensibilità e dalle diverse esperienze dei 6 fotografi coinvolti in questa operazione, ciascuno con 3 scatti a disposizione: Marcello Canu, Claudio Lorai Meli e Paolo Magnanelli descrivono i preparativi di saggi di scuole di danza, Franco Siddi ci accompagna alle prove della compagnia teatrale Olata , mentre Luigi Corda svela il retroscena di un set cinematografico e Luis Condrò viola i segreti di uno dei templi della danza, il Teatro alla Scala di Milano.
INFO
luglio-agosto 2009
presso: Spazio Zoom
indirizzo: via Manno, 10
orario: -
costo: -
info: (e-mail) italomedda@tiscali.it
fonte: notizia segnalata via mail