aggiornamento: leggi l'intervista al fotografo David Strick
Proseguirà fino al 16 novembre la mostra fotografica "Hollywood Uncelebrated" con gli scatti del fotog rafo statunitense David Strick. La mostra si affianca ai festeggiamenti per il festival del cinema di Roma e fa vedere la "parte nascosta" delle produzioni cinematografiche.
La sagoma della testa di un uomo urlante sospesa in aria mentre un passante indifferente attraversa la strada fumando una sigaretta. Il viale è a Hollywood, la sagoma un cartellone pubblicitario di un film, probabilmente. Un gigantesco hamburger caduto su una macchina, mentre un signore su una sedia da regista parla con disinvoltura verso il microfono, un cavallo sul divano tra due personaggi indifferenti, un gatto sulla tazza del water, con la testa di un uomo che spunta dal pavimento accanto al water. E’ il cinema di-per David Strick, una realtà straniante. Le sue visioni sul mondo che ruota intorno all’industria del cinema Hollywoodiano. Hollywood Uncelebrated ovvero cosa c’è dietro al film, a quel fluido apparire dei fotogrammi. Strick ferma il flusso, decostruisce, sceglie una singola inquadratura e racconta un altro tipo di storia. Nel suo film non ci sono attori, se non quelli appesi in aria in costumi da supereroi, o che tentano di fare del surf su un materassino di gomma gonfiabile. Ma comparse, tecnici, scenografi, addestratori di animali, animali, maschere, mostri, stunt. Strick racconta il complicato processo della produzione cinematografica per quello che è, senza fronzoli, è interessato a ciò che sta dietro l’autocelebrazione del sistema. L’ironia è il comune denominatore del suo racconto, i protagonisti sembrano vivere un mondo assurdo del quale non hanno consapevolezza. In primo piano due tecnici sono impegnati in conversazione e un terzo guarda al di là di una porta un astronauta a testa in giù nel vuoto. Tutto è probabile, plausibile, possible. Cinema.
David Strick è nato e cresciuto a Hollywood da una famiglia dedicata al cinema da generazioni. La prozia Gale Sondergaard, primo Oscar della storia come miglior attrice protagonista nel 1936, il prozio Herbert Biberman uno degli Hollywood Ten condannato nel periodo del Maccartismo a sei mesi di reclusione, il padre Joseph Strick regista e produttore. Inizia a scattare da adolescente, studia alla UCLA e alla Cal Arts. Ai tempi dell’università collabora con diverse riviste, poi con il New York Times che, nel 1975, gli commissiona una storia su Hollywood. Strick rimane deluso dalla pubblicazione che mostrava solo gli aspetti leggeri e non il degrado della città che Strick aveva documentato. Decide di lavorare come free lance, dedicandosi alla cronaca nera e, poi al mondo del cinema. Nel 1988 pubblica Our Hollywood e da anni tiene la rubrica fissa David Strick’s Hollywood sul mensile Premiere.
INFO
dal 20 ottobre al 16 novembre 2007
presso: Galleria "cedro26" - Roma
indirizzo: vicolo del Cedro 26
orario: dal martedì al sabato 15.30 - 20.30 o su appuntamento
costo: ingresso gratuito
web: www.cedro26.it
fonte: www.cedro26.it
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