Mostra fotografica "Wilhelm von Gloeden: l’uomo, la natura, il mito" [Capri]

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Cento fotografie originali, oggetti, documenti e negativi su vetro provenienti  dalla vasta collezione di lastre sono in mostra assieme a numerosi scatti di proprietà di Alinari. La più ampia rassegna sulla produzione del fotografo tedesco Wilhelm von Gloeden,dal titolo “Dioniso a Villa Lysis” è in programma quest’estate a Capri, l’isola da lui tanto amata, in uno scenario splendido: Villa Lysis. Una retrospettiva completa dell’attività dell’artista viene proposta dall’isola azzurra. Presenti tutti i suoi soggetti preferiti: le vedute panoramiche e di strada, i mestieri locali, ripresi con intento documentario. Non mancano le immagini che lo hanno reso famoso nel mondo, i suoi tableaux vivants con soggetti maschili di rara bellezza immortalati dall’o biettivo sullo sfondo del paesaggio di Taormina. La forza della fotografia di Von Gloeden sta negli elementi veristi e nell’idealismo caratteristico della tensione nordica e romantica tendente alla mitologia e al richiamo verso le religioni pagane.
Alla mostra si aggiungono anche foto di Wilhelm von Plüschow, cugino di Von Gloeden. Von  Plüschow, che frequentava Capri,  aveva avviato l’attività di fotografo a Napoli, dove incontrò il cugino introducendolo all’arte fotografica; Von Gloeden iniziò così a fotografare, imparando, sperimentando, fino a ottenere dei positivi a contatto di straordinaria morbidezza e bellezza.
Wilhelm von Gloeden nasce in Germania a Schloss Volkshagen nel 1856. Frequenta i corsi di pittura all’Accademia di Weimar ma poco tempo dopo è costretto per motivi di salute a trasferirsi in un sanatorio sul Mar Baltico. Accetta l’invito del pittore Ottone Geleng, da tempo trasferitosi in Sicilia, di visitare l’Italia e Taormina, durante la convalescenza. Dopo aver percorso l’Italia seguendo le tappe del tradizionale Grand Tour, si stabilisce a Taormina,  in una casa con giardino che diventerà anche il suo atelier fotografico. Si avvicina alla fotografia sotto la guida di Giuseppe Bruno e Giovanni Crupi.
Nel 1880 a Francavilla a Mare è ospite di Francesco Paolo Michetti, che apprezza il suo lavoro per le qualità artistiche, e nell’ambiente del pittore conosce Matilde Serao, Gabriele D’Annunzio, Costantino Barbella. Nel 1893 espone le sue fotografie a Londra presso il Linked Ring e la Royal Photographic Society dove ottiene la medaglia d’oro.
Iniziano le sue campagne fotografiche in Sicilia, Germania e Tunisia, che si concluderanno nel 1900. Nel 1895, in seguito ad uno scandalo che coinvolse il patrigno, il barone di Hammerstein, Von Gloeden perde i sostegni finanziari e si trova costretto a trasformare la sua passione fotografica in vera e propria professione. Il Granduca Friedrich III di Mecklenburg-Schwerin gli regala una macchina fotografica per lastre di grande formato (30×40 centimetri) e lo sostiene nella sua nuova impresa.
Nel 1897 von Gloeden riceve nella sua casa personaggi dell’alta società e della letteratura internazionale come Oscar Wilde, Edoardo d’Inghilterra, Eleonora Duse e gli industriali Krupp. Rothschild, Morgan, Vanderbilt. Le sue fotografie sono utilizzate da artisti come Lawrence Alma Tadema, Frederich Leighton, Maxfield Parish. Alfred Stieglitz pubblica i nudi di Von Gloeden in «Camera notes». Un anno dopo l’artista diventa corrispondente della Freie Photographische Vereinigung di Berlino. Nel 1899 partecipa all’Esposizione di Fotografia dell’Accademia Reale di Berlino. Riceve diversi premi e riconoscimenti per il suo lavoro fotografico e in particolare all’E sposizione del Cairo (1897), al Photoclub di Budapest (1903), alla Société de Photographie di Marsiglia (1903), a Nizza e a Riga (1905) e infine, nel 1906, gli viene donata la medaglia d’oro del Ministero della Pubblica Istruzione italiano.
Nel 1915 lascia l’Italia durante gli anni del conflitto bellico. Al suo rientro a Taormina, nel 1918, riprende il lavoro di fotografo e commercializza le immagini ristampandole dai negativi precedentemente eseguiti.
Nel 1931 Wilhelm von Gloeden muore e viene sepolto nel cimitero dei protestanti di Taormina. La baronessa Frida von Hammerstein, sua sorellastra e unica erede, cede tutti i diritti di proprietà e di utilizzo delle immagini di Von Gloeden al suo assistente Pancrazio Bucini, detto il Moro. Nel 1933 Bucini subisce il parziale sequestro dei materiali dell’archivio Von Gloeden con l’a ccusa di detenzione e commercializzazione di soggetti pornografici. Nel 1939 Pancrazio Bucini subisce un processo presso il Tribunale di Messina, dal quale viene assolto, riconoscendo il valore artistico e non pornografico dell’opera di Von Gloeden.
Villa Lysis fu progettata nel 1904 da Edouard Chimot per il conte Jacques d’Adelsward-Fersen. Realizzata in cima a una collina all’estremità nord-est dell’Isola, vicino al luogo in cui, due millenni prima, l’imperatore romano Tiberio aveva costruito la sua Villa Jovis; fu chiamata Villa Lysis in onore al giovane amico di Socrate ricordato da Platone nei Dialoghi. Fu  frequentata dai tanti artisti ed intellettuali che vivevano sull’isola, diventando così un vero centro di quella Capri crocevia di fermenti culturali, artistici e politici e laboratorio creativo di nuove sperimentazioni. L’edificio rappresenta l’atto creativo più importante della variegata produzione artistica del nobile  francese e ancora oggi conserva un’ atmosfera di misterioso fascino. Rimasto per decenni in pessime condizioni, l’edificio è stato restaurato solo negli anni Novanta.

La mostra, a cura di Italo Zannier, è stata realizzata dalla Fondazione Capri in collaborazione con Alinari/Sole24 Ore e con l’associazione culturale La Conchiglia.




INFO

dal 19 agosto al 4 ottobre 2009

presso: Villa Lysis

indirizzo: Via Lo Capo (80073)

orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00 (possono variare, verificare sempre via telefono)

costo: ingresso libero

info: press@fondazionecapri.org

Web: www.fondazionecapri.org




fonte: CulturaItalia

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