Eternità - Fotografia Europea [Reggio Emilia] 30 aprile/3 maggio 2009

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Eternità

Il tempo dell’immagine

Mostre fino al 7 giugno 2009

 

fotografia europea È possibile catturare con uno scatto fotografico il cuore del tempo, fino a raggiungere e sfiorare l’eternità? Si riflette su questa e altre suggestive domande nella quarta edizione di Fotografia Europea, che si svolge dal 30 aprile al 7 giugno 2009 a Reggio Emilia. Promossa dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – PARC Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee, la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Reggio Emilia, la Camera di Commercio di Reggio Emilia, la Fondazione Manodori, la rassegna internazionale ha come tema chiave proprio l’eternità. Un’eternità inseguita, raccontata e sognata attraverso un percorso sviluppato su oltre duecento spazi espositivi, con il contributo di grandi fotografi e critici del settore e l’intervento – nelle giornate inaugurali, da giovedì 30 aprile a domenica 3 maggio - di autorevoli ospiti provenienti dal mondo delle arti, delle scienze e della cultura. Il nucleo centrale della rassegna è curato, anche quest’anno, dal critico d’arte Elio Grazioli, con l’apporto di numerosi esponenti del panorama intellettuale italiano ed europeo, come Laura Serani,  Gabi Scardi, Madeleine Millot-Durrenberger, Melina Mulas, Giovanna Calvenzi,  Adriana Polveroni, Paola Borgonzoni Ghirri, Daniele De Luigi, Antonello Frongia.

 

LE GIORNATE INAUGURALI

L’apertura delle mostre è accompagnata - da giovedì 30 aprile a domenica 3 maggio – da un articolato calendario di eventi. Tra lectio magistralis, workshop, letture, proiezioni, installazioni video, incontri, spettacoli e concerti, Fotografia Europea 2009 riunisce autorevoli esponenti del panorama intellettuale e artistico nazionale e internazionale chiamati a ragionare sull’eternità e a raccontarla secondo le rispettive esperienze. In una conferenza, come quelle del germanista e critico letterario Claudio Magris, del critico d’arte Jean-Christophe Bailly, del filosofo Remo Bodei e del genetista Edoardo Boncinelli; in una performance, come il Dj set di Benny Benassi nella storica Piazza San Prospero di Reggio Emilia, accompagnato dai video realizzati con materiali originali del fotografo americano Allan Tannenbaum; nel “rendez-vous” seguito da “conversazione musicale” dedicato a Jean Baudrillard che vede protagonisti la moglie Marine Baudrillard, il musicista Jean-Paul Curnier e uno dei maggiori studiosi del pensiero del filosofo, Ludovic Leonelli; nei reading degli scrittori invitati Grazia Livi, Giorgio Rimondi e Beppe Sebaste; nella musica d’autore di Lucio Dalla, protagonista di un evento musicale dedicato all’amico Luigi Ghirri; nella messinscena delle Confessioni di Sant’Agostino con Alessandro Preziosi e LaReverdie ensemble; nella performance di Aterballetto nel quartiere Gattaglio.

Nell’ambito di un’inedita collaborazione con i Rencontres d’Arles, da anni vetrina delle più innovative tendenze della fotografia mondiale, le serate La Nuit de l’Europe, coordinate da Laura Serani, propongono un itinerario poetico ritmato da proiezioni su schermi en plein air e interventi musicali, alla scoperta delle ultime frontiere della nuova scena fotografica dei paesi dell’Unione europea (3 fotografi per paese, 81 in totale, proposti da 27 esperti di ciascuno dei paesi membri) e le proiezioni e videoinstallazioni di Walk on the slide show side riuniscono negli spazi del foyer del Teatro Ariosto e della Galleria Parmeggiani opere di ConiglioViola, Claude Nori, Sitki Kosemen, Fabrizio Zanuccoli, oltre ai lavori di un collettivo di giovani fotografi turchi e a quelli di un gruppo di fotografi italiani che hanno scelto Parigi come propria città d’elezione.

Al Cinema "Al Corso" la fotografia, infine, prende movimento con la rassegna dedicata a Françoise Huguier regista e la presentazione della collana di documentari Fotografia Italiana (Contrasto/Giart.tv) che ripercorrono la carriera di alcuni grandi fotografi, con interventi di Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Mimmo Jodice e Ferdinando Scianna.

Per i più giovani, da segnalare la mostra della fotografa e illustratrice Katy Couprie a cura della Cooperativa “Giannino Stoppani” di Bologna - che nelle giornate inaugurali si accompagna a numerose iniziative di animazione per bambini e ragazzi alle quali interverrà anche l’artista - e il progetto didattico Fotografare il tempo. Il tempo della trasformazione e il tempo del corpo, articolato in laboratori espressivi sul linguaggio della fotografia per bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni, elaborato da Reggio Children in collaborazione con i Musei Civici.

Fitto di appuntamenti e declinato a 360 gradi, il programma è ulteriormente arricchito da letture portfolio, da una serie di workshop sui temi della fotografia, del video e della grafica in collaborazione con l’Agenzia Grazia Neri, Inside e con l’Università di Modena e Reggio Emilia, e dai seminari sulla tutela e conservazione del patrimonio fotografico storico e contemporaneo, rivolti ad operatori culturali e studenti universitari e organizzati dalla Fototeca della Biblioteca Panizzi.

 

LE ESPOSIZIONI

Omaggi, mostre personali, produzioni e progetti. Sono questi i quattro filoni in cui si articola l’offerta espositiva di Fotografia Europea, aperta fino a domenica 7 giugno 2009. Percorsi che hanno come sede istituzionale i luoghi d’arte e cultura più prestigiosi della città (Chiostri di San Domenico, Galleria Parmeggiani, Palazzo Casotti, Spazio Gerra, Sinagoga, Teatro Ariosto) e come spazio di approfondimento una rete informale di gallerie, bar, ristoranti, librerie, locali in modo da offrire ai visitatori la possibilità di immergersi nella profondità dell’immagine, grazie alle opere di maestri italiani e internazionali, per poi discuterne, confrontare pareri e opinioni, magari sfogliando un libro e sorseggiando un caffé.

Omaggio a Josef Sudek

A un maestro indiscusso della fotografia europea del XX secolo, il ceco Josef Sudek, è dedicata una retrospettiva – tra le prime in Italia – che permette di cogliere la magia di un artista che con la forza dello sguardo andò oltre alle limitazioni del corpo (ferito a un braccio durante la Prima Guerra, ne subì l’amputazione).

Celebre per le sue “vedute di Praga”, Sudek non rispose mai alle regole del reportage o alle sirene della sperimentazione, soffermandosi invece sulla poesia di un’immagine ferma, sulla luce che illumina e cattura gli oggetti, sulla condensa che li cristallizza nel tempo (l’appannamento del vetro umido è una delle metafore più evidenti delle sue immagini).

Le mostre personali

Quattro le mostre personali in programma a Fotografia Europea 2009. Franco Vimercati, Balthasar Burkhard, Joan Fontcuberta sono tre artisti che affrontano il dilemma dell’eternità secondo sensibilità e approcci diversi. Dagli oggetti di Vimercati, su fondo nero, estrapolati dal tempo cronologico e inseriti in un altro tempo, astratto, quasi metafisico; alla plasticità delle forme dei soggetti di Burkhard, che, traendo ispirazione dalla storia della fotografia e dai temi classici della pittura, elabora opere di grande formato in bianco e nero - ritratti, animali esotici a dimensioni reali, foreste vergini e città metropolitane fotografate dalla portiera aperta di un elicottero, cui si affiancano le eliografie realizzate all’Atelier di Saint-Prex, Svizzera, e conservate al Cabinet Cantonal des Estampes del Musée Jenisch - che generano una tensione dialettica con gli spazi in cui vengono allestite. Passando per le provocazioni neotecnologiche di Fontcuberta, semiologo e linguista oltre che fotografo, che propone i suoi lavori sull’immagine frammentaria e sull’utopia della presunta comunicazione enciclopedica di Internet.

Al grande filosofo francese Jean Baudrillard, critico della società dei consumi e teorico del pensiero postmoderno scomparso nel 2007, è dedicato un evento d’eccezione: l’esposizione di oltre cinquanta scatti, accostati a una selezione di testi e a un video che illustrano la nozione di apparizione/sparizione quale elemento peculiare della sua poetica. Durante le giornate inaugurali alla mostra si accompagna uno spettacolo, curato dalla moglie Marine Baudrillard e dal filosofo e musicista Jean-Paul Curnier.

Le produzioni originali del festival

Secondo una formula ormai tradizionale, Fotografia Europea 2009 presenta tre produzioni di artisti europei, chiamati a offrire una personale interpretazione iconografica del tema chiave dell’edizione. La greca Maria Papadimitriou, scelta dalla critica d’arte Gabi Scardi per il suo forte impegno nell’arte pubblica, propone un progetto partecipato, sviluppato nell’arco di diversi mesi nella città e con la città; Elena Arzuffi, artista milanese, presentata da Daniele De Luigi, si cimenta con una produzione dedicata al quartiere Gattaglio; gli svizzeri Goran Galić e Gian-Reto Gredig mostrano i risultati di una ricerca fotografica e video compiuta sull’intero territorio municipale, a cura di Antonello Frongia. Al termine della mostra tutte le opere verranno acquisite dal Comune di Reggio Emilia, andando ad arricchire il patrimonio artistico della città.

I progetti

L’offerta espositiva della quarta edizione di Fotografia Europea è completata da una selezione di progetti speciali di ricerca fotografica.

La magia della fotografia finale, sguardo d’addio e testamento prima dell’ultimo viaggio, è al centro di Fino all'inizio del mondo, installazione dedicata a Luigi Ghirri, in cui viene riproposta l’ultima immagine scattata dall’artista prima della prematura scomparsa nel 1992. A cura di Paola Borgonzoni Ghirri, l’installazione nell’antica Sinagoga è accompagnata da una riflessione sull’eternità e il tempo dell’immagine di Beppe Sebaste, scrittore e profondo conoscitore dell’opera di Ghirri.

Clear Light, tributo collettivo alla figura del Dalai Lama, curato da Melina Mulas, Laura Serani e Giovanna Calvenzi, si basa invece su cinquantacinque scatti pensati come dono per la massima autorità spirituale buddhista per ricordare i cinquant’anni di esilio dal Tibet e firmati da altrettanti noti fotografi italiani. Ogni immagine rappresenta una tappa emblematica dell’evoluzione creativa degli artisti ed è accompagnata da un breve testo a motivazione della scelta.

Se gli appartamenti comunitari di San Pietroburgo sono al centro di Kommunalka, il progetto che è valso alla fotoreporter Françoise Huguier il “Gran Prix de la ville de Arles 2008” e che viene riproposto a Reggio Emilia, in collaborazione con i Rencontres d’Arles e con la curatela di Laura Serani, accompagnato da una rassegna cinematografica dedicata alla fotografa e regista francese, un altro appartamento – rappresentato e vivisezionato in scala 1:1 – è il protagonista di Stanze di Fabio Sandri. Nel lavoro - presentato insieme all’installazione video Costruzioni - l’artista gioca non solo con le immagini ma anche con i materiali e i metodi per catturarle (l’impressione delle stanze viene rilevata direttamente su carta fotosensibile, sulla quale vengono poi proiettati i filmati di Costruzioni).

Completano la sezione gli sguardi sulla natura di Erminia De Luca, Marco Signorini e Luigi Menozzi (una natura interiore, umana, organica, per la prima; esterna, meravigliosa, sempre più distante da noi, per il secondo; indagata nei segni che evocano il divino messi in relazione con quelli lasciati dall’uomo che a loro volta rimandano al sacro, l’immutabile, l’eterno, per il terzo), le immagini sobrie, poetiche, quasi minimaliste di Riccardo Varini, una riflessione per immagini di Antonio Biasiucci a cura di Laura Serani sugli ex voto come sintesi ed essenza delle vicende umane, una selezione a cura di Adriana Polveroni di lavori su supporto fotografico di grande formato di Giuseppe Pietroniro accompagnati da un’installazione video e realizzati appositamente per lo Spazio Gerra, e i Graffiti Futuri di Ivano Bolondi, vere e proprie decontestualizzazioni dell’architettura, delle sue linee, dei suoi volumi.

Tutte le foto delle opere in mostra sono presenti – insieme ai vari contributi critici dei curatori e ai testi dei reading degli autori invitati - nel catalogo pubblicato da Electa e disponibile per l’inaugurazione della rassegna.

 

Il circuito off e il concorso U-shot

Secondo la formula collaudata, alle venti mostre istituzionali si affianca il circuito off, che anima Reggio Emilia integrando l’immagine fotografica con gli spazi cittadini. In linea con lo spirito della manifestazione, che punta a coinvolgere direttamente il pubblico in una riflessione sull’arte che attraversi anche la quotidianità, una novità dell’edizione 2009 è il concorso U-shot (www.u-shot.eu), che dal 30 aprile al 7 giugno consente ai visitatori di votare la propria mostra preferita per le sezioni off circuito cittadino e off associazioni e circoli con un sms (il costo del servizio varia in base all'operatore e al contratto telefonico). Sul sito Internet del concorso il pubblico può inoltre caricare le foto della città scattate durante tutta la manifestazione e votare on line le più significative, che verranno proiettate su appositi schermi in piazza Prampolini, allo Spazio Gerra e al Mercato Coperto.

 

 

INFO

 

COME RAGGIUNGERE FOTOGRAFIA EUROPEA:
In auto: dall'autostrada A1 Uscita Reggio Emilia, seguire le indicazioni per il centro della città.
In treno: dal piazzale Marconi della stazione FS è possibile prendere l'autobus 4-9 e il minibus e scnedere alla fermata Teatro Ariosto.
Taxi: 0522.452245
Servizi trasporti pubblici: ACTRE www.actre.it


PREZZI:
Biglietto unico per accedere a tutte le mostre 10€. Riduzione 7€ (per studenti, soci TCI, CTS, AIB, Carta Giovani del Comune di Reggio Emilia, over 65).
Gratuità per visitatori di età inferiore ai 12 anni, scolaresche, disabili e accompagnatori, giornalisti accreditati e soci ICOM.
Il 1 maggio e il 2 giugno mostre gratuite per i residenti del Comune di Reggio. Il 23 maggio mostre gratuite in occasione della Notte Bianca.
Dietro la presentazione del biglietto di ingresso alle mostre di Fotografia europea - Reggio Emilia 2009 numerosi hotel associati Federalbergi - Associazione Albergatori Confcommercio e i due Ostelli convenzionati praticheranno uno sconto del 10% .

INFO:
Chiostri di San Domenico
via Dante Alighieri 11
42100 Reggio Emilia
tel. +39 0522 451722
Orari: dal 1 al 3 maggio dalle 10.00 alle 23.00
Dal 5 maggio al 7 giugno: da martedì a venerdì dalle 18.00 alle 23.00; il sabato, la domenica e i festivi dalle 10.00 alle 23.00

 

fonte e web: www.fotografiaeuropea.it

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Canon e Contrasto : "Colazione all'italiana"

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Il reportage cambia strada, si rinnova, rispondendo con attenzione alle esigenze aziendali e costruendo storie trasversali, utili per il mondo corporate e per l’universo giornalistico.

Un team di 10 giovani e affermati autori, selezionati fra lo staff di Contrasto e fra i vincitori delle diverse edizioni del Premio Canon Giovani Fotografi, ha realizzato per Mulino Bianco il reportage “L’Italia al risveglio” sul rito del risveglio delle famiglie italiane.

I fotografi, in collaborazione con Canon, hanno catturato con straordinaria sensibilità, l’allegria, il calore delle famiglie italiane. Le storie vere e spontanee raccontano il gesto d’amore degli italiani al momento della colazione.

Gli scatti fotografici, che ritraggono i primi gesti quotidiani, sono stati realizzati grazie al contributo di Canon. Il filo conduttore, estetico, del progetto fotografico è quello di utilizzare gli ambienti e le luci tipiche delle case degli italiani, le immagini si legano al profumo e all’atmosfera familiare nel momento del risveglio.

La raccolta di queste immagini ha dato vita ad una mostra itinerante, presentata per la prima volta il 19 Marzo a Perugia all’interno della manifestazione Breakfest, e a un catalogo ricco di immagini e testi relativi alla divulgazione di un modello nutrizionale-relazionale sulla prima colazione all’italiana elaborato da Mulino Bianco.

Nel decimo anniversario del Premio Canon Giovani Fotografi, la possibilità di poter coinvolgere in questo innovativo progetto una parte dei protagonisti che hanno arricchito e reso vivo il premio, è certamente non solo una celebrazione del premio stesso ma soprattutto una dimostrazione concreta di come in questi anni il premio abbia consacrato fotografi emergenti.

Il reportage fotografico “L’Italia al risveglio” è realizzato da cinque tra i più interessanti fotografi reportagisti dell’Agenzia Contrasto e sei giovani autori vincitori del Premio Canon Giovani Fotografi: Martino Lombezzi, Marcello Bonfanti, Simona Ghizzoni, Lorenzo Pesce, Daniele Dainelli, Marco Anelli, Annette Schreyer, Eva Frapiccini, Emiliano Mancuso e Andrea Frazzetta.

per maggiori informazioni: mulinobianco.it




fonte: canonitalia

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Mostra fotografica "Andres Serrano" [Roma]

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Fotografie
Il Palazzo Santa Chiara di Roma ospita l'arte di Andres Serrano. Dal 5 aprile al 20 maggio verrà esposto nel foyer del Teatro dei Comici un esclusivo nucleo di opere della serie Immersion e Body Fluids del celebre artista americano. La mostra costituisce l'inizio di una collaborazione tra lo spazio dello storico Palazzo Santa Chiara ed un nuovo spazio dedicato all'arte contemporanea, la Nai Arte Contemporanea di Napoli. Non una galleria tout court, ma uno spazio innovativo specializzato nell'attività di art consulting, di ricerca e divulgazione delle espressioni artistiche contemporanee. L'iniziativa, in contemporanea alle fiere Road to Contemporary Art e Art'O, porta la grande arte d'avanguardia internazionale nei palazzi storici del centro di Roma promuovendo lo spazio di Palazzo Santa Chiara a nuovo luogo di approfondimento e conoscenza dell'arte contemporanea di livello internazionale.

La mostra
La mostra presenta 4 fotografie di Andres Serrano l'artista e fotografo americano (New York, 1950) nato da padre honduregno e madre afro-cubana. Si tratta di fotografie delle serie Immersions e Bodily Fluids realizzate tra il 1987 e il 1990 in cui Serrano utilizza i liquidi organici restituendo immagini di grande effetto visivo e straordinaria eleganza formale. A queste serie appartiene l'ormai celebre Piss Christ, la controversa opera che nel 1987 consacro' Serrano alla ribalta internazionale: la stessa fotografia (prodotta in 10 esemplari) e' il record d'asta dell'artista con 215.000 euro realizzato da Christie's a New York il 14 maggio 2008.

L'artista
Genio ribelle e provocatore, artista maledetto e trasgressivo, Serrano indaga i temi piu' controversi del mondo in cui viviamo esprimendo la propria critica con immagini dall'evidente dicotomia: contenuti terrificanti e ricerca estetica. Temi come il sacro, il fanatismo, la xenofobia, la malattia e la morte, la corporeità vengono resi attraverso fotografie patinate e perfette che seducono lo spettatore per la bellezza in se', il fascino proibito di argomenti tabu'. ³Credo che sia necessario cercare la bellezza anche nei luoghi meno convenzionali o nei candidati piu' insospettabili. Se non incontro la bellezza non sono capace di scattare alcuna fotografia², sostiene l'artista. Le opere di Andres Serrano sono conservate in diversi musei internazionali.




INFO

fino al 20 maggio 2009

presso: Palazzo Santa Chiara (RM)

indirizzo: Piazza Santa Chiara, 14

orario: mart - sab 9,30-13,30 e 14,30-20, dom 10-13,30 e 14,30-17, lun chiuso

costo: ingresso libero

info: (tel) 06-6875579




fonte: Pressrelease - l'ecosistema della cultura contemporanea

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Presentazione del libro "Lezioni di paesaggio" [Milano]

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Presentazione del libro

LEZIONI DI PAESAGGIO di Emanuele Piccardo (Plug_in)


intervengono

Giorgio Falco, scrittore

Emilio Fantin, artista

Emanuele Piccardo, architetto, curatore archphoto.it

Sabrina Ragucci, fotografa


al termine, presentazione del

MASTER IN ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO

UPC Barcellona / ACMA Milano

Con Antonio Angelillo (co-direttore) Susanna Curioni (coordinatrice)

e la presenza di alcuni docenti del Master



Il paesaggio risulta sempre più essere tema d'attualità. Non solo perché la Convenzione Europea del Paesaggio sottoscritta quasi dieci anni fa a Firenze ha innescato nel nostro Paese una serie di norme di tutela e valorizzazione da parte degli enti pubblici- dal nuovo Codice dei Beni Culturali, alla co-pianificazione, ai VAS, alla nuova generazione dei Piani Paesistici Regionali - ma perché ha costretto le università e gli ordini professionali a programmare nuove figure, a rivedere la cultura progettuale. Eppure la cultura stessa di un paese che enumera una invidiata densità di beni culturali nel territorio e una lunga storia di normative a loro tutela risulta paralizzata, pietrificata, di fronte alla sfida della modernità, alla proposta dello sviluppo e della relativa infrastrutturazione del territorio che gli attuali processi di globalizzazione impongono. Sensibilizzazione delle popolazioni attraverso iniziative artistiche e formazione di nuove professionalità risultano quindi determinanti per evitare che le normative di tutela e coloro che tentano di applicarle rimangano soli nel paesaggio.




INFO

martedì 28 aprile 2009

presso: Mondadori multicenter, libreria ElectaKoenig (MI)

indirizzo: Piazza Duomo 1, Milano

orario: ore 18.00

info: (tel) 02-70639293

Web: www.acmaweb.com




fonte:notizia segnalata tramite mail

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Firmware Canon : aggiornamenti

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Sono stati rilasciati degli aggiornamenti firmware da parte di Canon per 3 sue reflex digitali: 1000D, 450D e 50D.

Con l’occasione vi proponiamo i link agli aggiornamenti resi disponibili da Canon negli ultimi mesi per altre sue fotocamere della serie EOS. Li potete trovare tutti qui sotto o alla pagina dedicata del sito Canon.

 

 

 

Come sempre vi raccomandiamo di seguire in maniera scrupolosa le istruzioni della vostra fotocamera per eseguire l’aggiornamento del firmware perchè si tratta di un’operazione molto delicata che potrebbe compromettere il corretto funzionamento della vostra reflex se non eseguito correttamente.

 

 

fonte: canon

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Mostra fotografica "Luciano D'Alessandro. Fotografie 1952-2002" [Napoli]

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La mostra del noto fotografo napoletano nasce dalla volontà di presentare una sintesi del suo ricco iter creativo e di far conoscere alle generazioni più giovani le sue pregnanti testimonianze raccolte nel mondo, preziosi strumenti per rintracciare il filo della storia tra passato e presente.
L’iniziativa, promossa dagli Incontri Internazionali d’Arte, in collaborazione con Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli, è diventata un progetto itinerante che, dopo la sua prima tappa all’Accademia di Francia - Villa Medici a Roma nel 2006 e in seguito al Museu Histórico Nacional di Rio de Janeiro nel 2007, approda oggi nella città d’origine di Luciano D’Alessandro.

La mostra
L’esposizione presenta una selezione di 91 fotografie in bianco e nero, del formato di cm 30x40, che documentano diversi momenti dell’attività fotogiornalistica di Luciano D’Alessandro tra il 1952 e il 2002. Il tema della condizione umana rimane sempre al centro della ricerca del fotografo, con una particolare attenzione rivolta all’indagine dei temi sociali.
“E’ dal 1952” - scrive Nicola Spinosa, Soprintendente del Polo museale di Napoli - che l’artista s’interroga, con occhio lucido e cuore partecipe, sulla realtà che lo circonda: e sono interrogativi rivolti, con la medesima serietà, ai luoghi anche più lontani – e, tuttavia, avvicinati da uno stesso destino – del nostro tormentato pianeta. Ed è sempre dallo stesso anno che queste domande assumono quella pregnanza estetica che, in ampiezza e varietà, può cogliersi in questa sua mostra ‘itinerante’, con tappa di rilievo, oggi, nel Museo di Capodimonte: un museo celebre per le sue antiche e prestigiose collezioni d’arte medievale e moderna, ma che da tempo ha riservato i propri spazi anche al confronto dialettico, o meglio, alla producente ‘contaminazione’ fenomenica tra testimonianze del passato e presenze contemporanee, quindi alla stessa fotografia, intesa unitariamente, nelle sue pur molteplici e articolate espressioni recenti, quale concreta esperienza esistenziale e autonoma forma d’arte”.

L’artista
Luciano D’Alessandro, giornalista fotografo, è nato a Napoli nel 1933. Dal 1952 ha intrapreso la strada del fotogiornalismo, collaborando con le maggiori testate nazionali e internazionali, tra le quali L’Espresso, Time, Il Mondo di Pannunzio, Life, Stern, L’Europeo, il Corriere della Sera, Daily Telegraph, Die Zeit, Le Monde, Rinascita, L’Unità.
Oltre ad un’intensa attività espositiva internazionale, ha pubblicato numerosi libri fotografici tra cui si segnalano “Gli esclusi” (Milano 1969), “Vedi Napoli” (Genova 1974), “Dentro le case” (Milano 1978), “Dentro il Lavoro” (Milano 1979), “Tra la mia gente” (Bari 1981), “Vivere Capri” (Napoli 1986). Su invito di Romeo Martinez ha pubblicato una sua monografia nella collana “I Grandi Fotografi”, edita da Fabbri Editori.
È autore di numerose campagne fotografiche che lo hanno impegnato lungamente in Francia, negli Stati Uniti, a Cuba, in Russia e in Italia.
Le sue fotografie sono presenti nelle collezioni di fondazioni, istituzioni e musei italiani e stranieri, tra cui il Museo d’Arte Moderna di New York, la Biblioteca Nazionale di Parigi, la Galleria Nazionale delle Arti Estetiche della Repubblica Popolare Cinese a Pechino, la Biblioteca Nazionale di Napoli, l’Archivio della Comunicazione Visiva dell’Università di Parma, il Dipartimento di Documentazione della Cultura Audiovisiva dell’Università di Puebla in Messico, la Maison Européennes de la Photographie di Parigi, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, il Museo della Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (Milano).

Il catalogo della mostra bilingue in italiano e francese, con un testo critico di Achille Bonito Oliva, edito da Peliti Associati nel 2006, per questa occasione è accompagnato da una presentazione di Nicola Spinosa.


Clicca qui per l'elenco delle opere presenti nella mostra.


INFO

dal 24 aprile al 4 giugno 2009

presso: Museo di Capodimonte (NA)

indirizzo: via Miano, 2

orario: tutti i giorni dalle 14.30 alle 19.30. Chiuso il mercoledì.

costo: 7,50 euro

info: (tel) 081-2294478

Web: www.museo-capodimonte.it




fonte: "Ministero per i Beni e le Attività Culturali"

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Presentazione del libro fotografico "Cuba" di Ernesto Bazan [Bologna]

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Giovedì 23 aprile 2009 alle ore 20, presso il Centro di Fotografia Piccolo Formato di via Marsala 20/a a Bologna, il fotografo di fama internazionale Ernesto Bazan proporrà una presentazione audiovisiva del suo nuovo libro fotografico “Cuba” e dialogherà col pubblico presente. In occasione dell’evento sarà possibile acquistare copie firmate del libro“Cuba”.
Ci sono voluti solamente 14 anni di vita e fotografia a Cuba, e poi due intensi anni di editing, messa in pagina e finalmente tutte le fasi di stampa per dare alla luce il nuovo libro di Ernesto Bazan intitolato semplicemente “Cuba”. Approdato sull'isola per la prima volta, quasi per caso, nell'autunno del 1992, Bazan ha intrapreso una love story durata quattordici anni. Per le strade dell’Avana ha ritrovato la sua infanzia siciliana perduta e inconsciamente cercata invano durante molti viaggi in giro per il mondo.
“Per tanti anni Cuba l’avevo fortemente desiderata come si desidera una donna che incontri e non riesci più a togliertela dalla testa. Sono quasi certo d’esserci vissuto in un'altra vita”, così ha scritto Bazan nelle pagine del suo diario.
Grazie alle foto scattate nel suo incessante deambulare per l’isola, Bazan ha avuto il privilegio di vincere alcuni dei più importanti premi internazionali fra cui vale la pena menzionare: il W. Eugene Smith Fund, considerato l'Oscar della fotografia documentaristica mondiale, il primo premio nella categoria di vita quotidiana al World Press Photo, e una borsa di studio dalla prestigiosa Fondazione Guggenheim. Il libro di 280 pagine contiene 118 fotografie divise in 6 capitoli, stralci del suo diario, provini, riflessioni e citazioni di vari autori che riassumono la filosofia di vita e di lavoro del fotografo.
Uno degli aspetti più straordinari di questo libro, stampato su una pregiata carta opaca utilizzando degli inchiostri appositamente creati per la stampa, è stata la partecipazione corale di oltre 40 dei suo studenti (Bazan da oltre sei anni si dedica esclusivamente ad impartire i suoi workshop in America Latina, a New York e nella sua Sicilia natale) nella cernita delle fotografie, la sequenza e il
layout del libro. Ma l'aiuto dei suoi fedeli alunni non s'è limitato solamente a questa prima fase. Bazan è, infatti, risuscito ad autoprodurre la pubblicazione del suo lavoro grazie alla grande generosità dei suoi discepoli che hanno preacquistato copie dell'edizione limitata del libro contenente una stampa originale firmata e numerata dell’autore. L'essere riuscito a mantenere il totale
controllo di ogni singola fase della produzione ha permesso al fotografo di raccontare la sua storia in maniera personale e intima, mantenendo la piena sovranità e indipendenza di tutti i contenuti. Il libro coniuga magistralmente un approccio reportagistico in cui Bazan cerca di cogliere la quintessenza del vivere quotidiano fotografando gente sconosciuta, incontrata per qualche secondo per le strade dell'isola assieme ad un approccio più intimo e personale nelle foto che ritraggono vari momenti nella vita della sua
famiglia e dei suoi cari amici contadini con cui ha condiviso lunghi periodi di tempo nelle indimenticabili campagne cubane reminiscenti della terra natia. Come ha rilevato la grande scrittrice americana Vicki Goldberg nel suo epilogo:

"Ernesto sembra d’essere nato cubano per il suo temperamento e d’esserlo diventato ancora di più con la famiglia e i tanti anni di permanenza (sull’isola N.d.R.). Il suo racconto, presentato con un linguaggio inconsueto, quasi labirintico, non è quello di un osservatore bensì quello di un insider".


Bazan ben lungi dall’essere uno spettatore esterno paracadutato sull’isola per un tempo limitato, ha scelto di vivere dal di dentro questa esperienza di vita irripetibile, mescolandosi con i cubani, diventando uno di loro, condividendo le loro gioie e i loro dolori. Parlando del suo lavoro cubano, a Bazan piace citare sempre Rilke, uno dei suoi mentori: “Il tempo non si misura, un anno non
importa, e dieci anni non sono niente. Essere un artista significa non enumerare e contare, ma maturare come l’albero che non forza la sua linfa, e si erge sereno durante gli acquazzoni primaverili, senza preoccuparsi che poi l’estate non verrà.
Viene. Ma viene solo per coloro che sono pazienti, che stanno lì come se l’eternità giacesse davanti a loro, così incurantemente silenziosa e vasta. L’apprendo ogni giorno della mia vita, l’apprendo con dolore. Ne sono grato: la pazienza è tutto”.
La sua profonda e personale partecipazione alla vita del paese durante uno dei momenti storici più difficili vissuti della storia cubana, che Fidel Castro aveva eufemisticamente chiamato El Periodo Especial, rende ogni foto pulsante e sorprendente. Le immagini sono contagiose e toccano le corde più profonde dell'animo umano.


Biografia di Ernesto Bazan

Ernesto Bazan è nato a Palermo nel 1959. Ha ricevuto la prima machina fotografica all’età di 14 anni e ha cominciato a fotografare la vita quotidiana nella sua città natale e nelle zone rurali della Sicilia. La fotografia è stata fin dall’inizio più di una professione: una vera passione, una missione nella sua vita. Numerosi i volumi pubblicati dall’autore: The Perpetual Past, Passing Through, The First Twenty Years, Island, Molo Nord. Nel 2008, la neonata casa editrice BazanPhotos Publishing pubblica il nuovo libro Cuba, testimonianza di 14 anni di vita e fotografia sull’isola. Ha esposto in Europa, America Latina e Stati Uniti. Le sue fotografie appartengono a diverse collezioni pubbliche e private, tra cui il MOMA e l’ICP di New York e il MOMA di San Francisco.
Dal 1992 al 2006 ha vissuto a Cuba, documentando quel periodo di storia cubana chiamato anche Il Periodo Speciale. Questo corpo di lavoro gli è valso l’assegnazione alcuni tra i premi più prestigiosi nel mondo della fotografia: il premio W. Eugene Smith; il premio Mother Jones Foundation for Photojournalism, il World Press Photo e due borse di studio, dalla Alicia Patterson Foundation e dalla Guggenheim Foundation. Nel 2002, Ernesto Bazan ha sviluppato i propri workshop di fotografia, ponendo particolare enfasi sull’America latina. L’insegnamento è diventato una grande passione. Diverse centinatia di studenti hanno frequentato i suoi corsi in questi ultimi 6 anni. Vive con la moglie Sissy, i gemelli Pietro e Stefano e i due cani Diva e Ono a Veracruz, Messico.




INFO

23 aprile 2009

presso: Piccolo Formato - Centro di Fotografia (BO)

indirizzo: Via Marsala, 20/a

orario: ore 20

costo: incontro gratuito ed aperto al pubblico

Web: www.piccoloformato.it




fonte: notizia segnalata via mail

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Rassegna fotografica "Seravezza fotografia 2009" [Seravezza (Lu)]

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Dal 4 aprile al 7 giugno nella città della Versilia esposizioni, workshop, incontri di cultura fotografica, lettura portfolio fotografici, proiezioni, mostre di fotoamatori, bookshop.
L'Assessorato alla Cultura del Comune di Seravezza (LU), in collaborazione con il Circolo Fotografico -L'Altissimo- e la FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) organizza la VI edizione della Rassegna SERAVEZZA FOTOGRAFIA, che si terrà a Palazzo Mediceo di Seravezza dal 4 aprile al 7 Dopo il grande successo delle passate edizioni che, sotto la direzione artistica del curatore Libero Musetti, hanno visto nomi quali: Walter Rosemblum, Giovanni Umicini, Gianni Berengo Gardin, Joel Peter Witkin e solo lo scorso anno: Erwin Olaf, Janice Mehlman, Francesco Cito, Pepi Merisio, quest'anno la rassegna avrà come filo conduttore -la fotografia attraverso lo sguardo tutto al femminile delle autrici.
Per la mostra principale un nome ancora inedito: ANKE MERZBACH, ultima scoperta del curatore artistico Libero Musetti, che per l'edizione del 2009 ha deciso di andare controcorrente proponendo al pubblico, non uno dei soliti -grandi nomi noti- bensi' un autore (ancora per poco) sconosciuto al grande pubblico della fotografia. -Quel mondo immaginario di Anke Merzbach - ha scritto il curatore della mostra Libero Musetti nella prefazione al catalogo - mi ha aperto ad altre visioni, ad altre prospettive fuori della realtà ma, allo stesso tempo, in piena rispondenza a sensazioni interiori, vere e vive. Certamente non solo mie, ma anche di coloro che guardano le sue opere come si puo' guardare se stessi in uno specchio onirico".
Ecco che lo spirito della VI edizione di Seravezza Fotografia coincide con il desiderio di innovazione e rinnovamento che da sempre contraddistinguono la rassegna, che ora piu' che mai si propone in qualità di -trampolino di lancio- per talentuosi fotografi emergenti. Una scelta azzardata per una manifestazione ormai consolidata come lo e' Seravezza Fotografia, ma che mai come in questo caso riflette la propria vocazione artistica.
Tra gli appuntamenti collaterali segnaliamo fin d'ora; -Incontri di Cultura Fotografica a cura di Carlo Ciappi del Dipartimento Attività Culturali FIAF. -Parliamo di fotografia con--.- Giovanni Umicini, Pepi Merisio, mentre i workshop saranno tenuti da Roberto Galassini e Antonio Manta.
Book shop a cura di HF Distribuzione.
Foto stampate su carta  CANSON Infinity  realizzate da -Stampe d'Arte -  Antonio Manta- .


Segue il programma della rassegna

PROGRAMMA -SERAVEZZA FOTOGRAFIA 2009-
MENZIONE SPECIALE FIAF 2006

- ANKE MERZBACH
PALAZZO MEDICEO
dal 04 aprile al 07 giugno;

- MOSTRE COLLATERALI a cura di GIORGIO TANI ( Presidente Onorario Fiaf )
SCUDERIE GRANDUCALI :
Dal 04 aprile al 19 aprile - L'Altro Viaggio- di Cinzia Busi Thompson
Dal 30 aprile al 17 maggio - Dove Volano gli Occhi- di Albertina Vago
Dal 23 maggio al 07 giugno - On the Back- di Annalisa Ceolin;

- Collettiva del Circolo Fotografico L'Altissimo
CHIESA SS. ANNUNZIATA c/o MISERICORDIA
Dal 04 aprile al 03 maggio
Apertura: sabato e domenica dalle 15,30 alle 19,30;

- PORTFOLIO
SCUDERIE GRANDUCALI
Sabato 18 e Domenica 19 aprile;

- LEGGIAMO INSIEME LE FOTOGRAFIE
Incontri dedicati alla lettura di portfolio fotografici, con la possibilità di presentare collezioni di foto singole non necessariamente legate ad un tema.
Gli Esperti che avranno la funzione di lettori sono :
Carlo Ciappi docente DAC, Giorgio Rigon docente DAC,
Giorgio Tani Presidente Onorario F.I.A.F.

- PROIEZIONI :
SCUDERIE GRANDUCALI
Domenica 19 aprile alle ore 18,00
Proiezione Audiovisivi Fotografici di Giancarlo Bartolozzi
Domenica 31 maggio alle ore 18,00
Proiezione del video foto/teatrale - N.O.F.4- con foto di Luciano Ricci e testo di Maria Grazia Carraroli;

- WORKSHOP:
SCUDERIE GRANDUCALI
Sabato 25 e Domenica 26 aprile
SVILUPPO DELLA - CREATIVITA-: RICERCA DELLO STILE PERSONALE
Tenuto da Roberto Galassini
Autore e Direttore della Fotografia,
Inserito per meriti nell'albo d'oro -I.F.D.A.O.F.A.-
International Foundation Director and Author of Photography Artists;

- Sabato 02 e Domenica 03 maggio
POSTPRODUZIONE E STAMPA FINE ART
Consigli per una stampa d'arte e uso apparecchi digitali
Tenuto da Antonio Manta
Esperto di stampa Fine Art e gestione colore.
Stampatore per Pepi Merisio, Nino Migliori , Fulvio Roiter e
Tim Heterington vincitore World Press 2007
In collaborazione con
CANSON INFINITY

- PARLIAMO DI FOTOGRAFIA CON-..:
SCUDERIE GRANDUCALI
Domenica 5 aprile ore 17,30
Giovanni Umicini

- CERVAIOLE
La montagna che vive
Domenica 7 giugno ore 17,30
Pepi Merisio
Intervistato da Giorgio Tani;

- INCONTRI DI CULTURA FOTOGRAFICA
A CURA DI CARLO CIAPPI : SALA FONTANA - MISERICORDIA DI SERAVEZZA
Lunedi' 4 Maggio
Roberto Galassini -Come nasce un videoclip musicale-
Lunedi' 11maggio
Bona Baraldi artista e docente d'arte, Roberto Galassini e Carlo Ciappi tratteranno il tema -Contaminazioni dalle altre arti- (Pittura e scultura, Cinema, Poesia)
Lunedi' 18 Maggio
il Dott. Carlo Raffaelli di Pisa ricercatore e docente di comunicazione tratterà il tema -Fotografia e comunicazione-. Sarà esaminato il rapporto tra fotografia e comunicazione in svariati campi, non ultima la pubblicità
Lunedi' 25 Maggio
Carlo Ciappi tratterà -La fotografia e l'arte-. Rapporti e vicinanza con l'arte piu' classica nei tempi in cui, finalmente, anche la fotografia viene considerata arte.
Bookshop a cura di HF Distribuzione




INFO

dal 4 aprile al 7 giugno 2009

presso: Palazzo Mediceo e Scuderie Medicee - Seravezza (LU)

indirizzo: via del Palazzo, 358

orario: 15-19.30 (chiuso il lunedì)

costo: ingresso libero

info: (tel) 0584-757443

Web: www.palazzomediceo.com




fonte: Pressrelease - l'ecosistema della cultura contemporanea

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Mostra fotografica "Gabriele Basilico. Ritratti di architettura" [Roma]

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Si è inaugurata venerdi' 3 aprile presso A.A.M. Architettura Arte Moderna, all'interno della sezione FOTOGRAFIA & ARCHITETTURA la mostra monografica dedicata a Gabriele Basilico e all'evoluzione del suo itinerario poetico, in particolare al suo modo di rileggere le architetture dei grandi maestri, dal titolo: Ritratti di architettura. La bella architettura tra attonite sospensioni e stupite fissità, in cui vengono presentate un centinaio di fotografie VINTAGE, dell'Autore, scattate a partire dalla fine degli anni settanta.
A distanza di quasi trent'anni dalla prima personale romana di Gabriele Basilico tenutasi presso la A.A.M. Architettura Arte Moderna nel febbraio del 1981, dedicata ai suoi Ritratti di Fabbrica che celebrava la metafisica spettralità dell'area urbana industriale di Milano, il senso di questa nuova iniziativa si situa all'intersezione di tre distinti episodi del percorso autoriale del fotografo che, riproposti in sequenza cronologica, intendono rendere omaggio alla straordinaria coerenza tematica, all'ostinazione nella -maniera di vedere- cui ci ha abituati.
Dalle immagini delle architetture milanesi del ventennio 1919-1939, cosi ben indagate a suo tempo da Fulvio Irace e Vittorio Gregotti, in una -preziosa edizione- del 1985, attraverso le opere, tra gli altri di Giovanni Muzio, Aldo Andreani, Gio Ponti e Piero Portaluppi, a quelle della risoluta operosità nel -ricostruire- di cui ha parlato Alberto Savinio, passando per le sue straordinarie riletture delle architetture di autori come Giuseppe Vaccaro, Giuseppe Terragni, Franco Albini e Luigi Moretti, e degli architetti della Ricostruzione fino ai -Cavalieri rampanti- degli anni settanta come Vittorio Gregotti, Carlo Aymonino, Giancarlo de Carlo e Aldo Rossi, per giungere ai suoi piu' recenti sguardi rivolti alla generazione successiva degli architetti appena citati sino alla -discrezione- della scuola portoghese. Gli esiti di questi momenti poetici temporalmente distanti, che la paradossalità dell'assenza dell'uomo dall'architettura e dalla città rende simultanei e confrontabili sul piano della fruibilità estetica, concorrono alla costruzione di un ideale, bachelardiano, -paesaggio della memoria-.
Ricorrendo alla visione simultanea degli strati edilizi che definiscono il carattere dei luoghi, Basilico sembra interiorizzare le specifiche processualità che ne hanno costruito l'identità, per disporne sul campo neutro dell'inquadratura frammenti autentici e al tempo stesso allusivi.
Alla risonanza delle proprietà sottese dall'architettura che, particolarmente nel caso di Milano, partecipano alla formulazione di un discorso dalle tonalità concordi, tutto teso alla definizione di una ritmica serrata, di una misurazione che si opponga alla dispersione e alla dilatazione delle distanze dovuta al carattere pianeggiante del territorio lombardo, le fotografie di Gabriele Basilico replicano impostando un dialogo con la città cosi' necessario e intimo da far pensare a un atteggiamento empatico prima che estetico, ricomponendo poi entrambi, all'interno dell'immagine fotografica, in un momento di civile coesione.
Il novecentismo definettiano e l'assertività insediativa delle sue murature, ma anche il razionalismo, che chiede alla leggerezza degli elementi della struttura e del linguaggio di radunarsi sulla facciata, sospendendoli ambiguamente tra il desiderio del -dentro- e quello del -fuori- ed elevando a motivo architettonico la funzione portante del telaio, si accostano, nelle stampe di piccolo formato selezionate per la mostra, alle riletture di alcune icone architettoniche del secondo Novecento.
Celebrando la solidità delle masse di Giovanni Muzio, ma anche l'insistito perseguimento del contrasto chiaroscurale caro a Luigi Moretti, quando non l'elementarismo aldorossiano o i sofisticati esercizi formali di Alvaro Siza, le immagini vengono cosi' a trovarsi nella condizione intrinsecamente duplice e spesso contraddittoria propria del ritratto di architettura, di sovrapporre al codice autografico della rappresentazione quello implicito del soggetto rappresentato. Ed e' proprio nel realizzare questa moltiplicazione semantica che gli algidi -Dorian Gray- di Gabriele Basilico sembrano assecondare l'idea che l'unica verità di significato possibile della -bella architettura- risieda nell'intensità del messaggio di cui solo l'immagine puo' essere portatrice.
La formazione da architetto di Gabriele Basilico fa si' che egli, con la sua opera, si ritenga coinvolto nei confronti della critica e della progettazione architettonica, mentre contemporaneamente traspare da essa la volontà di narrare la storia della città nel luogo limite in cui le tipologie piu' importanti ed i monumenti storici si incontrano con gli episodi secondari dell'architettura. La città di Gabriele Basilico e' una città fatta di molte solitudini e di forti contrasti, esaltati dalla -monumentalità- delle presenze architettoniche. L'antico ed il contemporaneo sono posti come espressioni contigue e fra loro contrastanti dello spazio metropolitano, colto in una tensione che sembra trasbordare oltre i limiti dell'immagine. All'armonia che caratterizzava il -catalogo- dell'archeologia industriale delle periferie milanesi, rivissute nel sentimento di un abitare heideggeriano, subentra, in queste immagini, il distacco ironico con il quale si mostra la continuità della Storia, segnata da presenze monumentali cosi' come, con la stessa logica, dalla segnaletica stradale e dalle automobili. Il Sironi dei paesaggi urbani, il non rassegnato cantore della metropoli, che ancora ritrovavamo nelle periferie milanesi di G. Basilico, si trasforma nel baudelairiano flaneur, in colui che attraversa la città cogliendone i segni intermittenti lungo il proprio passaggio, quei luoghi emblematici in cui il monumentale, si coniuga con il quotidiano. In questo senso nessun -catalogo- puo' cogliere la contraddizione della vita metropolitana, la descrizione, ad esempio, di alcuni luoghi archeologici di straordinaria bellezza, esperiti nel loro isolamento, da un lato, e le violente dissonanze prodotte dallo scontro tra mondi irriducibili tra loro, dall'altro. Eppure, e con Gabriele Basilico il fotografo, l'artista, si fa filosofo: c'e' un'apollinea distanza da cui questi -frammenti- sono contemplati nella -percezione che non esiste futuro, che non esiste progresso-, nella lettura infine dello spazio del moderno come spazio labirintico della metropoli (F.Rella).
Ciascuna delle sue -descrizioni- si pone sotto il segno di una poetica soggettiva che ridisegna l'immagine della città non a partire dai luoghi di un'iconografia turistica o di propaganda, ma attraverso le diverse interpretazioni, ne sottolinea aspetti veri, ne coglie immagini comunque reali. Solo apparentemente infatti abbiamo assistito al racconto di una identica città, non solo perche' essa e' il luogo di molteplici racconti, ma anche perche' diviene, nella rivisitazione degli artisti, anche il luogo nel quale riconosciamo e ritroviamo altre città. Ma in queste visioni anche quanto di piu' caratteristico, come l'architettura, distingue una città dall'altra, perde la propria inconfondibile identità, nella complessità dei temi ai quali fa da sfondo, o entro i quali, da protagonista, viene collocata. Benche' allora G. Basilico innalzi l'architettura a soggetto delle sue composizioni questa tuttavia si ritrova a parlare d'altro, delle possibili dimensioni dell'abitare, ora puntualmente ricondotte nel labirinto delle metropoli, ora congelate in distanze metafisiche. Svanita l'esperienza mistica, dopo aver svolto interamente il suo compito -lascia il soggetto con gli occhi aperti sulla città e sui suoi percorsi- (F.Rella). Sul tema della città e dell'abitare l'architettura e la fotografia si incontrano e si scoprono parlare lo stesso linguaggio.




INFO

dal 3 aprile al 12 giugno 2009

presso: Architettura Arte Moderna - AAM (RM)

indirizzo: via dei Banchi Vecchi, 61

orario: tutti i giorni ore 16-20

costo: Ingresso cumulativo: - 5,00 intero, - 3,00 ridotto; Ingresso mostra: - 3,00 intero, - 2,00 ridotto

info: (tel) 06-68307537

Web: www.aamgalleria.it




fonte: Pressrelease - l'ecosistema della cultura contemporanea

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Mostra fotografica "Douglas Kirkland. Portraits" [Padova]

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La rassegna Padova Aprile Fotografia 2009 si apre, venerdi' 3 aprile (ore 17.00) nel Museo Civico di Piazza del Santo, con la mostra Douglas Kirkland. Portraits, organizzata dall'Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo - Centro Nazionale di Fotografia del Comune di Padova, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
L'esposizione curata da Elena Ceratti per l'agenzia Grazia Neri e Enrico Gusella, presenta una galleria di ritratti di singolare qualità ed efficacia che sottolineano la capacità dell'autore di scavare in profondità nell'identità del soggetto. Infatti, una sessantina di opere a colori e in bianco e nero ripropongono lo straordinario percorso dell'artista costituito da rapporti, amicizie e complicità all'interno dei set cinematografici e dello showbiz. Il celebre fotografo e' teso a scandagliare volti e fisionomie dei soggetti per fissare un sentimento o un'emozione, cercando la componente umana o la spontaneità.
-I ritratti di Douglas Kirkland vanno al di là dell'apparenza fisica dei suoi soggetti; egli cattura la vera essenza del loro essere con una disarmante onestà e sensualità.-
Kirkland inizia la sua carriera tra gli anni '60 e '70, collaborando con importanti riviste americane, e ritraendo celebrità e star dello spettacolo, tra cui Elizabeth Taylor, Sean Connery, Robert De Niro, e uomini della scienza, come Stephen Hawking.
Di origini canadesi Kirkland ha speso gran parte della sua vita professionale lavorando a New York, prima di trasferirsi a Los Angeles a metà degli anni Settanta. Dopo l'apprendistato con Irving Penn, ha lavorato per la rivista "Look" e in seguito per "Life Magazine".
Dopo alcuni servizi in Grecia,Libano e Giappone, si e' dedicato alla fotografia di moda e ai ritratti di celebrità, tra cui Marilyn Monroe, Judy Garland, Marlene Dietrich, Robert De Niro. Da qui nasce la passione del fotografo per il mondo del cinema: ha lavorato nei set di piu' di centoquaranta film, tra cui -Butch Cassidy and the Sundance Kid-,-2001 A Space Odyssey-, -Out of Africa-, -Titanic-, -Moulin Rouge- e -Behind Enemy Lines-. Ha pubblicato numerosi libri, tra cui -Light Years-, -Icons-, -Legends- e -Body Stories-. È stato uno dei produttori e fotografi di -A Day In the Life of Canada-. Ha tenuto conferenze in tutto il mondo e il suo lavoro e' stato esposto in musei e gallerie internazionali.
Il suo libro -James Cameron's Titanic- e' entrato nella lista dei best-sellers di The New York Times vendendo piu' di un milione di copie solo negli Stati Uniti. Il suo libro -Una Notte Con Marilyn- e' stato presentato nelle principali esposizioni in Italia, Germania, Inghilterra e Stati Uniti. È uno dei membri del prestigioso Hewlett Packard's Photo Influencers, del Canon's Explorers of Light ed e' un socio dell'American Society of Cinematographers. Tra i premi ricevuti compare il -Lifetime Achievement Award- da American SOC, -Fotografo dell'Anno- dal PMA e il -Lucie Awards for Outstanding Achievement in Entertainment Photography- da IPA. Tra i recenti progetti compare il libro su Milano, che trae ispirazione dall'artista Kris Ruhs, e un volume di foto in bianco e nero: -When We Were Young-.
Tra le ultimissime mostre, spicca -FAB FIVE e Douglas Kirkland- alla Triennale di Milano, organizzata da Vanity Fair Italia in occasione del suo quinto compleanno, comprendente 25 scene di set ricostruiti e reinterpretati da Monica Bellucci, Claudio Santamaria, Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini, Valeria Solarino, Luisa Ranieri, Carolina Crescentini, Ambra Angiolini, Alessio Boni, Maria Grazia Cucinotta, Luciana Littizzetto e Francesca Neri, fotografati da Kirkland come omaggio al cinema italiano.
Mostra promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo - Centro Nazionale di Fotografia del Comune di Padova in collaborazione con l'agenzia Grazia Neri, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.



Leggi l'intervista rilasciata da Douglas Kirkland durante l'inaugurazione della mostra "Cinema moments" a Roma


INFO

dal 3 aprile al 24 maggio 2009

presso: Museo Civico del Santo (PD)

indirizzo: piazza del Santo, 12

orario: martedi'-sabato 10.00/13.00 - 15.00/18.00; domenica 10.00/18.00; chiuso lunedi' non festivi e 1 maggio

costo: Ingresso cumulativo: - 5,00 intero, - 3,00 ridotto; Ingresso mostra: - 3,00 intero, - 2,00 ridotto

info: (tel) 049-8757893




fonte: Pressrelease - l'ecosistema della cultura contemporanea

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Nikon presenta l’obiettivo AF-S DX NIKKOR 10-24 MM F/3.5-4.5 ED

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nikkor DX_10_24G_ED Si amplia la gamma di obiettivi grandangolari di Nikon dedicati al formato ridotto DX. Nel giorno della presentazione della nuova fotocamera reflex Nikon D5000 con monitor orientabile è stato infatti presentato anche il nuovo obiettivo AF-S DX NIKKOR 10-24 MM F/3.5-4.5 ED.

 

dal comunicato stampa

La famiglia degli obiettivi Nikon DX ultragrandangolari si allarga con l’annuncio del nuovo AF-S DX NIKKOR 10-24 MM F/3.5-4.5G ED. Questo nuovo obiettivo zoom ultragrandangolare in formato DX, vanta un'escursione focale che parte da 15 mm (equivalenza nei formati 35 mm e FX), e rappresenta l’ottica ideale per i fotografi che desiderano riprendere scene che richiedono un effetto di prospettiva grandangolare, ad esempio in una piccola stanza, oppure per immortalare paesaggi e opere architettoniche.

“L’obiettivo AF-S DX NIKKOR 10-24 MM F/3.5-4.5G ED  si adatta molto bene a tutti i modelli Nikon SLR digitali di fascia media – dichiara Nikon. Grazie al motore Silent Wave, può essere utilizzato anche con i modelli privi di motore incorporato, come la D40 e la D60. Il suo costo contenuto non deve trarre in inganno: la qualità eccellente, i risultati ottimi, la capacità di riproduzione fedele, la distorsione minima e la qualità di costruzione lo avvicinano moltissimo all’AF-S DX Zoom-Nikkor 12-24 mm f/4G IF-ED”.

L'obiettivo AF-S DX NIKKOR 10-24 MM F/3.5-4.5G ED dispone di una lunghezza focale compresa tra 10 e 24 mm e di un angolo d'immagine equivalente a una lunghezza focale pari a 15-36 mm nei formati FX e 35 mm. Grazie al motore Silent Wave (SWM) ad anello, l'autofocus è silenzioso e rapido. L'obiettivo è racchiuso in un corpo elegante, compatto e leggero e l'avanzata qualità di costruzione Nikkor garantisce un funzionamento semplice ed una robustezza elevata. Il sistema ottico comprende 14 elementi in 9 gruppi, con due lenti in vetro ED e tre asferiche ottimizzate per le fotocamere reflex digitali e dotate di un'eccellente capacità di riproduzione accurata delle immagini. Tali caratteristiche garantiscono una risoluzione elevata, immagini ad alto contrasto e, al contempo, riducono l'aberrazione cromatica. Grazie al sistema IF (Internal Focusing), la lunghezza del barilotto obiettivo non cambia durante la messa a fuoco, pertanto il corpo risulta sempre molto stabile. L'obiettivo dispone inoltre di due modi messa a fuoco: M (Manuale) e Autofocus con priorità manuale (M/A). Quest'ultimo consente ai fotografi di passare velocemente dall'autofocus alla messa a fuoco manuale, ruotando semplicemente l'anello di messa a fuoco anche durante il funzionamento AF. In questo modo è possibile regolare accuratamente la messa a fuoco senza dover spostare l'occhio dal mirino.

Con l’obiettivo vengono forniti anche il paraluce a baionetta (mod. HB-23) e la custodia flessibile (mod. CL-1118).

 

Lunghezza focale 10-24 mm
Apertura max./min. f/3.5-4.5, f/22-29
Schema ottico 14 elementi in 9 gruppi
(con due lenti in vetro ED e tre asferiche)
Angolo d'immagine 109°, 61° (formato DX)
Distanza minima di messa a fuoco 0,24 m
Rapporto di riproduzione max. 0.2x
N. di lamelle del diaframma 7 (arrotondate)
Messa a fuoco Autofocus con motore Silent Wave (SWM) incorporato
e messa a fuoco manuale
Dimensione filtro/attacco 77 mm
Diametro x lunghezza Circa φ82,5 x 87 mm
Peso Circa 460 g

 

 

 

fonte: nital.it

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Mostra fotografica "Padova Aprile Fotografia 2009" [Padova]

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È giunta alla quinta edizione la rassegna internazionale Padova Aprile Fotografia che quest'anno ha come titolo Forme dell'Identità, e che risulta centrata su di una serie di mostre che scandagliano, appunto, un'idea d'identità e le diverse relazioni che questa assume con il mondo e la realtà.
La manifestazione, organizzata dall'Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo - Centro Nazionale di Fotografia del Comune di Padova, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e curata da Enrico Gusella e Alessandra De Lucia, comprende un percorso di tre esposizioni: una collettiva dal titolo "10 Fotografi d'oro" e due personali, di cui una dedicata a Douglas Kirkland e l'altra all'opera del fotografo Peter Feldstein e dello scrittore Stephen G. Bloom intitolata "The Oxford Project".
La kermesse padovana si apre nel Museo Civico di Piazza del Santo venerdi' 3 aprile con la mostra Douglas Kirkland. Portraits (inaugurazione ore 17.00). Curata da Elena Ceratti per l'Agenzia Grazia Neri e Enrico Gusella, l'esposizione presenta una galleria di ritratti di singolare qualità ed efficacia che sottolineano la capacità dell'autore di scavare in profondità nell'identità del soggetto. Infatti, una sessantina di opere a colori e in bianco e nero ripropongono lo straordinario percorso dell'artista costituito da rapporti, amicizie e complicità all'interno dei set cinematografici e dello show biz. Il celebre fotografo e' teso a scandagliare volti e fisionomie dei soggetti per fissare un sentimento o un'emozione, cercando la componente umana o la spontaneità.
"I ritratti di Douglas Kirkland vanno al di là dell'apparenza fisica dei suoi soggetti; egli cattura la vera essenza del loro essere con una disarmante onestà e sensualità."
Kirkland ha iniziato la sua carriera tra gli anni '60 e '70, ha collaborato con importanti riviste americane, ma noti sono soprattutto i suoi ritratti di celebrità e star dello spettacolo, tra cui Marilyn Monroe, Elizabeth Taylor, Sean Connery, Robert De Niro, e di uomini della scienza, come Stephen Hawking.
"Complice" e singolare autore che ha vissuto accanto ai personaggi - attori, registi, produttori, direttori della fotografia - piu' importanti dell'industria cinematografica di Hollywood e Cinecittà, passati alla storia e diventati oramai leggende.
The Oxford Project e' un lavoro ideato dal fotografo Peter Feldstein e dallo scrittore Stephen G. Bloom. La mostra, curata da Amy Worthen e Enrico Gusella, che si inaugura venerdi' 3 aprile (ore 17.45) nella Galleria Sottopasso della Stua, presenta una ventina di opere tese a descrivere una sorta di racconto americano fatto di immagini. I primi scatti di questo progetto risalgono al 1984: sono ritratti di ogni singolo residente (676 gli abitanti della piccola comunità) della città di Oxford realizzati in uno studio improvvisato lungo la strada principale del paese. Nel 2004, a distanza di vent'anni, Feldstein fotografa nuovamente le stesse persone incontrate nel 1984: i bambini sono diventati adulti, magari padri o madri di famiglia, e gli adulti di allora sono oramai vecchi. Qualcosa pero' accomuna gli scatti recenti con quelli storici: non si tratta di elementi tangibili, quanto del senso di appartenenza che mette in relazione tutti. questi individui, cio' che li lega alla loro città e che fa di questo lavoro una sorta di descrizione dell'archetipo di comunità americana. The Oxford Project rivela un'analisi quasi antropologica sul concetto di identità.
Conclude il percorso della rassegna 10 Fotografi d'oro, curata da Enrico Gusella e Italo Zannier (inaugurazione alle ore 18.30) alla Galleria Civica Cavour e, a seguire (alle ore 19.15) al Museo Diocesano. Si tratta di un'originale collettiva con fotografie di Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Luca Campigotto, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Mario De Biasi, Franco Fontana, Paolo Gioli, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Fulvio Roiter, Marco Zanta. Oltre un centinaio di opere che costituiscono la prima di una serie di mostre dedicate ai piu' grandi fotografi italiani, il cui obiettivo e' una ricognizione organica sulla fotografia italiana contemporanea. I fotografi coinvolti indagano, ognuno a proprio modo, il concetto di identità. Cosi' Gabriele Basilico presenta un lavoro intitolato Milano. Ritratti di fabbriche: una sequenza di immagini della periferia milanese, risultato di una lunga indagine fotografica compiuta tra il 1978 e il 1980. Gianni Berengo Gardin, da sempre attratto dalla semplicità dei luoghi e dei contesti di fusione culturale, propone alcuni significativi scatti relativi alla realtà delle comunità di nomadi e zingari che popolano le città italiane.
I sei grandi lavori di Luca Campigotto sono dedicati ai notturni de Il Cairo: fotografie in bianco e nero che aprono la visione a minareti, piramidi e architetture egiziane. Le immagini di Giovanni Chiaramonte riguardano invece l'itinerario, attraverso il territorio lombardo, del fiume Olona, inteso come metafora della propria vita. Mario Cresci presenta i due tipi di ricerca che hanno segnato il suo percorso artistico: i lavori sulle avanguardie storiche e in particolare sul design, e l'indagine sugli aspetti etnografici e antropologici delle regioni del Mezzogiorno d'Italia. De Biasi presenterà una selezione di fotografie tratta dal reportage storico dedicato a Budapest del 1956. Le fotografie di Franco Fontana esprimono chiaramente la ricerca storica dell'artista sul colore, realizzata mediante un costante interesse per il paesaggio urbano, in particolar modo americano, e la composizione astratta. Mimmo Jodice presenta dieci scatti in bianco e nero che rivelano uno studio profondo e appassionato sulle impronte del passato, sul presente e sulle radici lontane della cultura mediterranea. Infine Marco Zanta con i suoi scatti percorre gli ambienti industriali, luoghi fatiscenti che diventano manifestazione nel silenzio dell'inoperosità.
Padova Aprile Fotografia 2009 si dimostra essere cosi' una vetrina di singolare attualità del panorama fotografico contemporaneo, un quadro del tempo e delle proprie complessità, tra cui, appunto, l'identità.


Immagine: Mimmo Jodice, 1986 Atleta da Ercolano




INFO

dal 3 aprile al 20 giugno 2009

presso: diverse sedi:

  • Museo Civico di Piazza del Santo: "Douglas Kirkland - Portraits" - Orario: martedì-sabato 10.00/13.00 - 15.00/18.00
    domenica 10.00/18.00; chiuso lunedì non festivi e 1 maggio;

  • Galleria Civica di Piazza Cavour e Museo Diocesano: "10 Fotografi d’oro" - Orario: martedì-sabato 10.00/13.00 - 15.00/18.00; domenica 10.00/18.00; Galleria Cavour: chiuso lunedì non festivi; Museo Diocesano: chiuso lunedì non festivi, aperto 25 aprile e 1 maggio;
  • Galleria Sottopasso della Stua: "The Oxford Project – Fotografie di Peter Feldstein" - Orario: lunedì-sabato 10.00/13.00 - 15.00/18.00
    chiuso la domenica

info: (tel) 049-8204518

Web: http://cnf.padovanet.it/




fonte: Pressrelease - l'ecosistema della cultura contemporanea

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Nikon D5000 : monitor orientabile per la nuova reflex Nikon

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niokn d5000 retro Tutti se lo aspettavano sulla Canon 500D (l’ultima reflex presentata da Canon), invece il monitor orientabile ha fatto il suo ingresso nelle reflex digitali con la nuova Nikon D5000 presentata oggi al mercato.

La nuova Nikon D5000 presenta un sensore DX (moltiplicazione focale 1,5x) da 12,3 megapixel. La sensibilità ISO varia da 200 iso a 3200 iso, con la possibilità di essere espansa a 100 iso e 6400 iso.

Implementata la funzione videoD-movie” (introdotta sempre da Nikon con la D90) che consente di registrare (con audio) filmati in formato HD (1280 * 720) ad una velocità di 24 fotogrammi al secondo. E’ possibile anche utilizzare risoluzioni minori per applicazioni che non richiedono la qualità HD.

nikon d5000 monitor Ma sicuramente la grande novità introdotta dalla Nikon D5000 è il monitor LCD orientabile. Il monitor può rimanere nella “classica” posizione sul dorso della fotocamera, ma può anche essere ruotato a piacere per consentire al fotografo di utilizzare nuovi e fantasiosi angoli di ripresa. Basti pensare alla possibilità di poter alzare la fotocamera sopra la folla e riprendere con precisione la scena nel modo desiderato (invece di scattare a raffica sperando di cogliere un’immagine utilizzabile) o, ancora, alla possibilità di posizionare la fotocamera quasi a terra e scattare la fotografia senza obbligare il fotografo a doversi sdraiare a terra per inquadrare la scena. E tante altre applicazioni aspettano solo di poter essere individuate dai futuri possessori di questa fotocamera.  Inoltre il monitor può essere posizionato sul dorso della reflex nella posizione “classica”, ma rovesciato per permettere di proteggere lo schermo nelle situazioni in cui si rischia di farlo urtare nel trasporto o di graffiarlo. nikon d5000 confrontoLe altre caratteristiche del monitor sono una grandezza di 2,7 pollici per una risoluzione di 230.000 punti.

Presente la funzione Live view. Durante le riprese in live view è possibile utilizzare 4 modi di messa a fuoco: priorità AF al volto (rileva automaticamente fino a cinque volti in una scena), AF ad area estesa (offre un'ampia area AF per riprese ottimali con l'opzione Mano libera), AF ad area normale (permette una precisione di messa a fuoco ideale su punti specifici per risultati eccellenti quando si utilizza un cavalletto), AF a inseguimento del soggetto (grazie alla quale la fotocamera “blocca” automaticamente la messa a fuoco su un soggetto prescelto, mantenendola anche se questo esce momentaneamente dall'inquadratura).

Il sistema di riduzione della polvere a due fasi integrate, riduce la creazione e l'accumulo di polvere e, al tempo stesso, permette di rimuovere quella presente: da un lato infatti il sistema Air Flow di controllo del flusso d'aria allontana la polvere dal sensore di immagine, dall’altro è presente la funzione di pulizia del sensore che si attiva automaticamente al momento dell'accensione della D5000 (questa funzione attiva l’oscillazione ad alta frequenza al filtro passa basso, posizionato davanti al sensore, per liberarlo dalla polvere).

nikon d5000 frontL’autofocus si base sulla rilevazione di ben 11 punti AF. Presenti una serie di operazioni di fotoritocco direttamente in camera (tra cui la nuova “correzione della distorsione prospettica” che permette di correggere il fenomeno delle linee cadenti).

Tra le altre caratteristiche ricordiamo la possibilità di scatto silenzioso (attutisce il rumore dello specchio al momento dello scatto) utilissimo nelle situazioni in cui anche il rumore della fotocamera può arrecare disturbo (ad esempio a teatro) e la velocità di raffica che raggiunge i 4 fps.

 

Per scoprire nel dettaglio la nuova Nikon D5000 si può leggere la brochure in formato pdf o visitare il mini-sito realizzato appositamente.

 

 

nikon d5000 up

 

 

 

 

fonte: nital.it

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Mostra fotografica "Ilaria. Reportage sull'animo di una donna" [Roma]

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Ilaria è una storia fotografica, Ilaria è la storia di una donna, Ilaria è vita.
Ilaria è chiusa in una stanza, qualcosa la turba e la sconvolge nel profondo, lei si abbandona. Labili le vie di fuga: il fumo di una sigaretta, l’ebbrezza racchiusa in una bottiglia di vino.
Toni scuri, esclusivamente pellicola bianco e nero.
Ilaria è vita confusa come la contaminazione di generi e strumenti fotografici utilizzati per ritrarla.
Il reportage è stato realizzato utilizzando pellicole, acidi, sviluppi e formati diversi.


Ilaria Antoniani è un’attrice e modella professionista. Esordisce a teatro ma ben presto si dedica alla sua grande passione, il cinema, recitando in cortometraggi, film, e lavorando in alcuni documentari. Lavora per la televisione nelle mini-fiction di produzione RAI. Dal 2006 lavora come fotomodella per fotografi e pittori. Per maggiori informazioni: www.ilariantoniani.com, www.myspace.com/ilariantoniani.


Andrea Laguardia è un fotografo appassionato non professionista. Tra i lavori più recenti: nel 2007 partecipa alla mostra-concorso ospitata dal Festival Internazionale della Fotografia ed è vincitore del primo premio alla prima edizione del concorso “Snow in progress”. Nel 2008 si dedica ad uno studio sul rapporto canzoni/emozioni/fotografia che porta alla realizzazione di una mostra personale “I Diaframma”.  Portfolio: www.laguardia.it




INFO

dal 18 al 30 aprile 2009

presso: Art’s moment (RM)

indirizzo: via Bellisario, 11 - Piazza Fiume

costo: ingresso libero

info: (tel) 06-45551258

Web: www.artsmoment.com





fonte: notizia segnalata via mail

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Mostra fotografica "La violenza e' normale?" [Verona]

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Tecnica, violenza e mobilitazione secondo Ernst Jünger in esposizione nella biblioteca della Fondazione Centro Studi Campostrini di Verona. Inaugurazione della mostra giovedi' 2 aprile alle 16.30 Un percorso di immagini sul tema della normalizzazione della violenza nel XX secolo. Per la prima volta a Verona sarà possibile visionare il lavoro fotografico di Ernst Jünger, filosofo e scrittore tedesco e una delle piu' importanti figure della cultura europea del Novecento.
La mostra si intitola -La violenza e' normale? L'occhio fotografico di Ernst Jünger- ed e' organizzata dalla Fondazione Centro Studi Campostrini di Verona. L'esposizione e' ad ingresso libero da venerdi' 3 aprile a domenica 3 maggio negli spazi della Fondazione Centro Studi Campostrini in via Santa Maria in Organo, 4, ed e' curata da Maurizio Guerri e da Massimo Schiavi.
Il materiale in esposizione e' stato fornito dall'Associazione culturale Mimesis, in collaborazione con MētisPresses.
La mostra sarà inaugurata giovedi' 2 aprile 2009 alle 16.30 nella sala conferenze della fondazione scaligera con la conferenza dal titolo -Tecnica, violenza e mobilitazione globale secondo Ernst Jünger- alla quale parteciperanno Maurizio Guerri dell'Università Statale di Milano e Giovanni Gurisatti dell'Università di Padova.
L'esposizione e' inserita all'interno della Settimana della cultura organizzata dal Mibac, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal 18 al 26 aprile dal titolo -La cultura e' di tutti: partecipa anche tu-.




INFO

fino al 3 maggio 2009

presso: Fondazione Centro Studi Campostrini (VE)

indirizzo: via Santa Maria in Organo, 4/2

orario: lun-ven 9.30-12.30 e 15.30-18.30, sab e dom 10.30-12.30 e 15.30-18.30

costo: ingresso libero

info: (tel) 045-8670639




fonte: Pressrelease - l'ecosistema della cultura contemporanea

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National Geographic – Aprile 2009

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National Geographic aprile 09 In edicola il numero di Aprile 09 della rivista National Geographic Italia. Di seguito i principali articoli con l’indicazione dei fotografi dei vari servizi realizzati.

 

  • Egitto, la donna faraone
    Sorriso di donna, barba da faraone: così veniva ritratta Hatshepsut, la donna che volle farsi re. Grazie all’identificazione della sua mummia oggi è possibile riscriverne la storia.
    Foto: Kenneth Garrett

  • Lei, il re
    Fu uno dei più grandi sovrani d’Egitto, e il suo lungo regno fu caratterizzato da pace e prosperità. Hatshepsut, però, era una donna: cosa la spinse a rompere ogni convenzione governando come un uomo? Il ritrovamento della sua mummia riscrive una delle più affascinanti pagine della storia egizia.
    Autore: Chip Brown  -  Foto: Kenneth Garrett

  • Australia a secco
    Pascoli inariditi. Incendi a catena. Agricoltura in ginocchio. A causa della prolungata siccità, il Bacino Murray Darling, la dispensa dell’Australia, sta sperimentando in anticipo sul resto del mondo gli effetti del riscaldamento globale.
    Autore: Robert draper  -  Foto: Amy Toensing

  • Oasi di ghiaccio
    L’arcipelago norvegese delle Svalbard è un vero e proprio paradiso per orsi, uccelli, foche e altri animali, abitato da appena 2.500 esseri umani. Per quanto tempo ancora durerà questo idillio?
    Autore: Bruce Barcott  -  Foto: Paul Nicklen

  • Raccolto amaro
    Le braccia che sorreggono la nostra agricoltura vengono dall’Africa sub-sahariana, dall’Asia, dai paesi neocomunitari. Ma le condizioni in cui vivono i cosidetti “lavoratori immigrati stagionali” spesso sono peggiori di quelle che hanno lasciato nei paesi d’origine.
    Autore: Stefania Martorelli  -  Foto: Livio Senigalliesi

  • Santa Russia
    Dopo il crollo del comunismo, milioni di russi in cerca di identità hanno riabbracciato la fede degli antenati. Oggi la rinata Chiesa ortodossa è una potenza, nonché una preziosa alleata del Cremlino di Putin.
    Autore: Serge Schmemann  -  Foto: Gerd Ludwig

  • La scomparsa degli anfibi
    Gli scienziati sono lapidari: è in atto un’estinzione di massa. E chi ne fa le spese sono gli anfibi, i più vulnerabili ai cambiamenti climatici e alle malattie.
    Autore: Jennifer S. Holland  -  Foto: Joel Sartore

  • Ambiente Italia: Cinque Terre
    Un paradiso di acqua e roccia punteggiato da una manciata di splendidi borghi, abitato da “montanari di mare” di grande intraprendenza, che hanno saputo trarre il meglio da un paesaggio aspro e difficile.
    Autore: Alessandro Gandolfi  -  Foto: Alessandro Gandolfi

 

 

 

 

fonte: nationalgeographic.it

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Mostra fotografica "Giovanni Verga scrittore e fotografo" [Genova]

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Un aspetto finora sconosciuto di uno dei padri del Verismo, Giovanni Verga, e' la passione per la fotografia. Un modo diverso e non noto per raccontare le sue storie, fermate in immagini di intensa semplicità, di racconti quotidiani, di facce comuni.
Dal 3 aprile al 24 maggio Genova svela al grande pubblico decine di fotografie scattate da Giovanni Verga, tutte provenienti dall'Archivio Fotografico della Fondazione 3M, esposte presso l'Auditorium dei Musei di Strada Nuova-Palazzo Rosso.
-Giovanni Verga scrittore e fotografo-, questo il titolo dell'iniziativa promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Genova, dalla Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e dalla Fondazione 3M nel quadro di -GenovaFotografia-, e curata da Roberto Mutti in collaborazione con Elisabetta Papone.
Le immagini proposte sono semplici. Tuttavia il Verga fotografo, non sempre ineccepibile dal punto di vista tecnico, risulta essere efficace e immediato tanto quanto il Verga scrittore.
-Potrà forse apparire sorprendente che lo scrittore Giovanni Verga fosse anche un appassionato fotografo;- - dichiara Roberto Mutti, curatore della mostra - -proprio come i suoi amici Capuana e De Roberto (e come Émile Zola in Francia o Jack London in Inghilterra), Verga con le sue opere ribadisce lo stretto rapporto che lega letteratura e fotografia. Nonostante la scoperta delle lastre su cui lo scrittore siciliano aveva impresso le sue immagini risalga al 1970, la conoscenza delle sue fotografie e' poco nota presso il grande pubblico. Con questa mostra ci poniamo l'obiettivo di colmare questa carenza e di dare un contributo al dibattito su rapporti e interdipendenze tra arti diverse-.
Cosi' come nei suoi romanzi e nelle sue novelle, anche nella sua produzione fotografica Verga interpreta e cerca di riprodurre soprattutto un paesaggio umano. Accanto ai numerosi ritratti di parenti e amici, nella mostra compaiono immagini della Catania non aristocratica che svelano una continuità con il Verga scrittore. Fattori, contadini, massari, cameriere e tutta una gran quantità di uomini e donne, sono ripresi nella loro semplicità, inseriti nel loro ambiente quotidiano o in luoghi comuni, come un terrazzino della casa catanese dello scrittore-fotografo, utilizzati come set fotografico in alternativa a muri decorati o semplici teli. Le posture, gli abiti, lo stesso modo di ripresa rappresentano indizi importanti capaci di comunicare molto dello stile di vita, dell'estetica e della storia del tempo.
Verga fotografo non si dedica solo al ritratto. Con uguale interesse realizza scatti di paesaggi. La Sicilia e' spesso presente nelle sue visioni delle campagne come in quelle urbane (con evidenti analogie letterarie con quanto descriveva nelle pagine scritte). Ma altri e piu' inaspettati paesaggi sono quelli dei laghi lombardi o di Bormio e dei suoi dintorni, che Verga ebbe modo di visitare partendo da Milano.
Le ottanta immagini della mostra -Giovanni Verga, scrittore fotografo- provengono tutte dall'Archivio Fotografico della Fondazione 3M. Non si tratta di fotografie originali, ma di stampe recenti ricavate indirettamente, attraverso interventi digitali realizzati da Lorenzo Ceva Valla, dalle lastre in vetro verghiane. Queste, date le loro precarie condizioni, sono risultate troppo delicate per essere maneggiate: alcune lastre, infatti, hanno subito danni alle emulsioni (che in qualche caso si sono addirittura parzialmente distaccate per colpa dell'umidità) o sono state addirittura accidentalmente rotte.
A corredo delle fotografie delle scrittore-fotografo, RAITECHE presenta -Verga visto dalla tv- di Silvana Palumbieri. Il programma breve -Verga visto dalla TV- e' composto da registrazioni, letture, film a lungometraggio, balletti, opere liriche e sceneggiati delle opere letterarie verghiane. E consente anche di dar vita ad una proposta critica per comparare i modi di trasposizione messi in atto dai linguaggi visivi. Balletto e pie'ce teatrale ripresi dalla televisione (La Lupa), opera lirica, balletto e film (Cavalleria rusticana), riduzione televisiva e grande progetto filmico (I Malavoglia e La terra trema). In questo romanzo e' di straordinario interesse confrontare e analizzare come il linguaggio cinematografico possa realizzare -l'impersonalità dell'arte- propugnata da Verga. In Mastro Don Gesualdo - prima produzione RAI su pellicola - Giacomo Vaccari esperimenta profondità di campo, frasi dialettali e quadri corali anziche' l'iterato ricorso ai primi piani degli sceneggiati degli anni '60.




INFO

dal 2 aprile al 24 maggio 2009

presso: Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso (GE)

indirizzo: via Garibaldi, 18

orario: martedì-venerdi 9-19: sabato e domenica 10-19

costo: ingresso libero

info: (tel) 010-2476351




fonte: Pressrelease - l'ecosistema della cultura contemporanea

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