Mostra: “Ritorno in Abruzzo” – Rocca Calascio [aq]

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mostra fotografica "Ritorno in Abruzzo - dopo 1 anno dal terremoto" Da sabato 1 maggio (giorno dell’inaugurazione) sarà possibile visitare la mostra “Ritorno in Abruzzo – attraverso il mondo sospeso dei borghi, negli occhi dei testimoni, tra le strade della ricostruzione”, un racconto fotografico a cura dell’Associazione fotografica Grigio18% che ha visto per mesi impegnare i propri fotografi nel viaggio in quel territorio ferito dal terremoto del 6 aprile 2009.

La mostra sarà allestita nei locali espositivi del “Rifugio della Rocca” presso Rocca Calascio, proprio nel territorio che ha vissuto e continua a vivere il dramma del terremoto a più di un anno da quella notte di aprile.

Le immagini della mostra si possono trovare anche sul catalogo, nel quale sono state inserite anche una serie di ulteriori fotografie che non hanno trovato spazio per l’esposizione. In fondo a questo articolo è disponibile la preview delle prime 15 pagine del catalogo.

I fotografi impegnati nella realizzazione del progetto sono stati: Sara Baiocchi, Francesco Ferruzzi, Laura Lerone, Leonardo Maiorino, Marilena Oristano, Elisa Posella, Valentina Nicole Scotti e Giulio Speranza.

 

Riportiamo la presentazione:

Per mesi, dopo il 6 aprile 2009, tornare in Abruzzo è sembrato inopportuno.

Per i romani che vivono questi luoghi come un rifugio dal caos, fare i turisti dove la normale quotidianità si è interrotta aveva tutta l’aria dell’invadenza.

Poi, in punta di piedi, è iniziato il ritorno. Ma il contatto con la natura, stranamente, questa volta, lasciava l’amaro in bocca. Intravedere lo scenario post-atomico di Onna dalla statale cancellava d’un tratto la distanza delle immagini televisive, e nelle orecchie un eco del boato ci accompagnava, raggelandoci.

Così, la fotografia ci è venuta in soccorso. Addentrarci in scenari desolati, strappati alle vita umane, non sarebbe stato possibile, nè sensato.

L’esperienza collettiva, il confronto delle immagini e dei pensieri, il silenzio fra di noi nelle strade vuote, tra le vite sospese dei rari passanti, ha trovato sbocco e consapevolezza attraverso l’obbiettivo.

Ma è stato l’incontro con i sopravvissuti, la loro testimonianza, a concederci il respiro. E con loro ci sono i borghi ancora vitali, le pietre, i vicoli e la patina del tempo che qui avvolge ogni cosa, le viste mozzafiato e gli scorci inattesi, la montagna brulla e lo spettacolo naturale del Gran Sasso, a restituirci l’Aquilano come lo ricordavamo.

Questo è il racconto del nostro viaggio. Speriamo diventi solo un ricordo.

 

 

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