Mostra: “Ritorno in Abruzzo” – Rocca Calascio [aq]

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mostra fotografica "Ritorno in Abruzzo - dopo 1 anno dal terremoto" Da sabato 1 maggio (giorno dell’inaugurazione) sarà possibile visitare la mostra “Ritorno in Abruzzo – attraverso il mondo sospeso dei borghi, negli occhi dei testimoni, tra le strade della ricostruzione”, un racconto fotografico a cura dell’Associazione fotografica Grigio18% che ha visto per mesi impegnare i propri fotografi nel viaggio in quel territorio ferito dal terremoto del 6 aprile 2009.

La mostra sarà allestita nei locali espositivi del “Rifugio della Rocca” presso Rocca Calascio, proprio nel territorio che ha vissuto e continua a vivere il dramma del terremoto a più di un anno da quella notte di aprile.

Le immagini della mostra si possono trovare anche sul catalogo, nel quale sono state inserite anche una serie di ulteriori fotografie che non hanno trovato spazio per l’esposizione. In fondo a questo articolo è disponibile la preview delle prime 15 pagine del catalogo.

I fotografi impegnati nella realizzazione del progetto sono stati: Sara Baiocchi, Francesco Ferruzzi, Laura Lerone, Leonardo Maiorino, Marilena Oristano, Elisa Posella, Valentina Nicole Scotti e Giulio Speranza.

 

Riportiamo la presentazione:

Per mesi, dopo il 6 aprile 2009, tornare in Abruzzo è sembrato inopportuno.

Per i romani che vivono questi luoghi come un rifugio dal caos, fare i turisti dove la normale quotidianità si è interrotta aveva tutta l’aria dell’invadenza.

Poi, in punta di piedi, è iniziato il ritorno. Ma il contatto con la natura, stranamente, questa volta, lasciava l’amaro in bocca. Intravedere lo scenario post-atomico di Onna dalla statale cancellava d’un tratto la distanza delle immagini televisive, e nelle orecchie un eco del boato ci accompagnava, raggelandoci.

Così, la fotografia ci è venuta in soccorso. Addentrarci in scenari desolati, strappati alle vita umane, non sarebbe stato possibile, nè sensato.

L’esperienza collettiva, il confronto delle immagini e dei pensieri, il silenzio fra di noi nelle strade vuote, tra le vite sospese dei rari passanti, ha trovato sbocco e consapevolezza attraverso l’obbiettivo.

Ma è stato l’incontro con i sopravvissuti, la loro testimonianza, a concederci il respiro. E con loro ci sono i borghi ancora vitali, le pietre, i vicoli e la patina del tempo che qui avvolge ogni cosa, le viste mozzafiato e gli scorci inattesi, la montagna brulla e lo spettacolo naturale del Gran Sasso, a restituirci l’Aquilano come lo ricordavamo.

Questo è il racconto del nostro viaggio. Speriamo diventi solo un ricordo.

 

 

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Mostra fotografica “The Last Wall” [Salonicco (Grecia)]

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noname Il 9 Novembre 2009 ricorreva il 20 ° anniversario della caduta del muro di Berlino, ma  in Europa c'è ancora un ultimo "muro" che divide una capitale e uno stato.
Nonostante le risoluzioni delle Nazioni Unite, Cipro, e soprattutto la sua capitale  Nicosia, è l'ultima area europea ad essere attraversata da un muro e da una
linea del cessate il fuoco  che separano la parte turca da quella greca.

The Last Wall di Fabio Mario Santopietro - Giornalista e scrittore.
Confesso la mia flagrante ignoranza. Certo sapevo che Cipro è una grossa isola da qualche parte nel Mediterraneo orientale; sapevo anche che Greci e Turchi da un po’ di tempo si guardano in cagnesco, che guai se in Grecia chiami kebab il ghiros – non già perché ne rivendichino la paternità, ma perché non piace loro gli si ricordi che è turco - tanto per menzionare una delle piccole dispute che infiammano i due popoli – la cui piccolezza dà invero da riflettere circa il costrutto di sciocchezza da cui simili dispute debbano in  fin dei conti trarre origine – non è dalle genti infatti, ma dai tasti suonati dai poteri sugli umori delle genti. Certo non posso dire di esserne convinto, e quanto a tale convinzione molti sarebbero gli storici pronti a ridermi dietro, ma a mio modo di vedere, le genti, salvo nelle chiacchiere del bar o delle piazze o delle agorà o oggi nei campi di calcio, delle guerre farebbero una scaramuccia presto finita a pacche sulle spalle e, se qualche morto ci dovesse scappare, forse le due parti ne piangerebbero insieme rammaricandosi per la propria asineria. Le guerre le hanno sempre combattute i poteri, sempre e soltanto. Ma la gente, ah, si sa com’è fatta la gente. È fatta così male da lasciarsi ogni volta tradurre in guerra.
Dunque di Cipro non sapevo quasi niente. A farmene sapere sono le immagini di Carlo Bevilacqua, nonché le cose da lui dettemi. E immediatamente la storia di Cipro va inserirsi a pieno diritto, pur nelle complesse pieghe che la cosiddetta storia sa intessere intorno agli eventi, va a inserirsi nel novero di quelle che, abbastanza lontani come siamo noi, ci scandalizza per il grado di stupidità di cui ogni volta l’essere umano sembra intenzionato a dare prova. Infatti a Cipro c’è un muro. The last wall che dà il titolo alla raccolta di foto. Un muro che si picca di dividere le due comunità una dall’altra (non sto qui a descrivere la vicenda delle due comunità). Uno ai muri ci si abitua – ed è questo, al di là dei drammi e delle tragedie, un aspetto che Bevilacqua riesce a ritrarre così bene, l’abitudine. Come? Con la “desolazione” che il fotografo indica, nel senso di mette all’indice, pur raccogliendola in qualche modo nelle categorie dell’estetica e del bello – perché belle sono le foto, non la desolazione, e le foto sono belle appunto perché la desolazione resta tale, senza alcun compiacimento e senza alcuna retorica.
Eppure, di là dall’abitudine, viene davvero da domandarsi: “ma a chi diavolo può venire in mente di erigere un muro che divide un quartiere dall’altro, un nipote dallo zio, una fetta di pane dalla pagnotta che l’ha generata, la mollica dalla crosta e la pasta dal grano? Un muro, ce l’avevamo in centro Europa.  E di cosa era figlio quel muro? della divisione in due del mondo. E da dove arrivava quella divisione in due? Non si può non dire, al di là delle difficoltà implicite nella comprensione dei passaggi della storia, se non da un atroce, colossale cumulo di imbecillità, a cominciare dai principi della seconda guerra mondiale, per passare alla straordinaria partecipazione dell’Italia a quel disgustoso conflitto, per tornare al principio con la fifa diplomatica delle due nazioni che si spacciavano per grandi – Francia a Inghilterra – e con l’isolata intelligenza politica di Cecoslovacchia e Polonia, tradite come spesso l’intelligenza è tradita in simili circostanze. Certo essere “pacifisti” è un’ingenuità, ma lo è almeno in tanto e in quanto il non esserlo è una stoltezza. Non credo però che non esistano strade alternative, fra l’ingenuità e la stoltezza. E chissà che Cipro, ormai così isolata nel suo ultimo muro, non sappia, un bel dì, portarcene un mai abbastanza precoce esempio.




INFO

Inaugurazione venerdì 30 aprile, ore 20.30

dal 30 aprile al 28 giugno 2010

presso: Castello Eptapyrgio

indirizzo: -

orario: -

costo: -

info: info@photobiennale.gr

Web: www.photobiennale.gr




fonte: notizia segnalata via mail

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Mostra fotografica “Marco Campanini. Anthologica” [Milano]

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Grand Tour - CD328 copia La mostra raccoglie una sintesi ideale del corpus del lavoro fotografico della produzione del giovane artista dal 2005 sino al 2010: Anthologica costituisce un’occasione di sistematizzazione delle ultime ricerche, dove l’elencazione enciclopedico - antologica è lo strumento, secondo la precisa volontà dell’artista, della produzione di nuova conoscenza visiva.

Le fotografie di Marco Campanini scaturiscono tutte da un’immagine preesistente: nella serie Grand Tour, ad esempio, le vedute selezionate sono paesaggi o stralci di paesaggi, tratti dall’iconografia settecentesca e antica.

La scelta di questo patrimonio visivo non è casuale, ma costituisce un tentativo di affrancamento dalle immagini che i media producono e consumano. Questo corredo visivo costituisce la base per compiere un processo erratico attraverso quelle immagini storiche, atto a indagarne la natura di simboli astratti. Intese come piano immaginario sul quale si proietta lo sguardo del fotografo, queste illustrazioni sono, secondo l’artista, luoghi ideali per mettere in atto un attraversamento, una penetrazione, un’erranza fisica, intellettuale e spirituale nella rappresentazione stessa. (M.Campanini).

La scelta di prelievi fotografici già esistenti per Campanini come ha scritto Luigi Fassi, muove dalla consapevolezza che il presunto carattere ”rivelativo” e “assoluto” dell’immagine era testimonianza di un territorio vergine, quello dato dal rapporto tra realtà e sua restituzione fotografica, oggi esaurito o reso mera ripetizione industriale ad opera degli apparecchi di largo consumo.

Marco Campanini è nato a Parma nel 1981.

Personali principali_ Collezione di Sabbia, (a cura di) L. Fassi, Fotografia Italiana arte contemporanea, Milano, (2008), Isolario, (a cura di) D. De Luigi, Galleria 42 Contemporaneo, Modena, 2007, Grand Tour, a cura di D. De Luigi e A. Sigolo, Sala Celio, Rovigo, (2006).

Collettive principali_ Ereditare il paesaggio, (a cura di) G. Calvenzi e M. d’Alfonso, Museo dell’Ara Pacis, Roma, Museo del Territorio Biellese, Biella, (2007); La terra e le nuvole. Fotografia italiana da Ghirri a oggi, (a cura di) W. Guadagnini, Unicredit Private Banking, Milano, (2006), Italia, 1946 -2006. Dalla Ricostruzione al Nuovo Millennio, a cura di CRAF, Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia, Pordenone Fiere; J. D. Carrier Art Gallery, Columbus Centre, Toronto; Metro Center, Toronto; Washington; Berlino; Halle, (2006).

Premi_ Premio Pagine Bianche d’Autore regione Emilia Romagna (2005-2006).

Collezioni principali_Collezione Unicredit; MIFAV (Museo dell’Immagine Fotografica e delle Arti Visuali), Roma.




INFO

Inaugurazione martedì 27 aprile, ore 19.00

dal 28 aprile al 15 giugno 2010

presso: Glenda Cinquegrana: The Studio

indirizzo: via F. Sforza, 49

orario: dal martedì al sabato dalle 14,30 alle 19,30 (in altri orari solo su appuntamento)

costo: -

info: (tel.) +39 02 89695586

Web: www.glendacinquegrana.com




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Citerna Fotografia – Festival fotografico dell’Alta Valle Tiberina

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70x100 ’Alta Valle del Tevere tosco-umbra e la grande fotografia, un binomio sempre più consolidato: mentre non si spegne l’eco di “Nei luoghi di Piero Della Francesca”, la splendida mostra di scatti di Gianni Berengo Gardin e di Elliott Erwitt in corso a Sansepolcro nelle suggestive sale di Palazzo Pichi Sforza, un altro evento confermerà fra poco il ruolo di protagonista di questa parte del Centro Italia nel panorama fotografico nazionale: è la partecipazione del siciliano Ferdinando Scianna, uno dei più noti fotografi italiani, a “Citernafotografia” , la seconda edizione di questo festival che vuole confermare la sua presenza in questo territorio posto tra Umbria e Toscana, come un’occasione di incontro e dibattito sulla fotografia. Scianna, nato a Bagheria, ha iniziato negli anni Sessanta raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua regione d’origine; da questo lavoro è nato anche un libro scritto con Leonardo Sciascia sulle feste religiose. Trasferitosi per qualche tempo a Parigi, è passato poi ai reportages all’estero e dal 1982 è entrato a far parte della Magnum Photo. Fotografo tra i più versatili, ha lavorato per la moda, la pubblicità ed il reportage. L’iniziativa cui Scianna partecipa si rivolge ad un pubblico che voglia trovare nell’antico e bellissimo borgo di Citerna un occasione per vedere mostre, partecipare a laboratori, e nello stesso tempo apprezzare le bellezze paesaggistiche, storiche, culturali e gastronomiche dell’Alta Valtiberina. Il tutto nell’arco di due fine settimana, il 24 e il 25 aprile e poi il 1° e il 2 maggio. E dunque due luoghi ricchi di storia e di atmosfera come Sansepolcro e Citerna ospitano un incredibile selezione di scatti, offrendo agli appassionati un’opportunità unica di godere delle immagini proposte nelle Città di Piero, dove due giganti come Berengo ed Erwitt presentano le loro visioni della terra natale dell’artista rinascimentale, e di quelle di Citerna, che accoglierà all’interno della manifestazione anche lo shooting fotografico della prestigiosa rivista “The Italian Touch” prodotta da Kemon, già sponsor dell’evento di Palazzo Pichi Sforza organizzato da Mercurio Promozioni.


Workshops

1-2 Maggio 2010

Palazzo Comunale

1 maggio -10-13 - 14:30/17:30

2 maggio - 10-13 - 14:30/17:30

  • Workshop del fotografo Giovanni Marrozzini

Memorie allo specchio. Nel workshop vengono affrontati i diversi modi del raccontare attraverso le immagini: dal reportage descrittivo alla storia fortemente interpretata, alla narrazione di "vicende dello spirito". Lo scopo é quello di esercitare ognuna delle delle possibili modalità narrative per individuare la propria capacità e necessità di comunicare

  • Workshop di fotografia stenopeica con Alessandra Capodacqua

Slow Photography Redux, La lentezza in fotografia, creare immagini con il foro stenopeico

Il foro stenopeico è uno strumento estremamente semplice per fotografare: con esso il fotografo abbandona il mondo hi-tech per esplorare il campo della no-tech. Durante il workshop i partecipanti potranno usare  il foro spenopeico, mettendo alla prova le infinite possibilità che questa tecnica può offrire, dalle macchine a foro singolo e/o multiplo, alle doppie esposizioni, alle distorsioni. Oltre alla parte pratica, ai partecipanti sarà presentato il mondo stenopeico contemporaneo, sia italiano che straniero, attraverso un excursus storico-artistico. Il seminario avrà una natura pratica mettendo al tempo stesso l’accento sulla sperimentazione e la creatività.

  • Workshop sulla Fotografia di Reportage tenuto dai fotografi del collettivo TerraProject

Il programma comprende: presentazione del Collettivo TerraProject, lettura del portfolio dei partecipanti, cos’è un racconto fotografico, come scegliere le storie, che taglio dare a una storia: editoriale o di ricerca, lavoro on assignment o autoproduzione, multimedia: quando, come e perché.

La quota di partecipazione ad ogni worshops è 120.00 €

Le iscrizioni si possono fare sul sito www.citernafotografia.org, o presso l'info point durante il festival – minimo 6-max 12  iscritti




fonte: notizia segnalata via mail

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Mostra fotografica “Il paesaggio siciliano nel cinema” [Catania]

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Percorsi_Siciliani_-_i_vicerx_porto_di_siracusa Cinema e fotografia si incontrano per raccontare gli angoli più suggestivi della Sicilia: con “Il paesaggio siciliano nel cinema” sono in mostra a Catania nel Palazzo della Cultura, dal 19 aprile al 9 maggio, le immagini tratte dai film che hanno come cornice alcuni dei numerosi luoghi incantevoli dell’isola. Il percorso espositivo, costituito sia da opere edite che inedite, è patrocinato dal Comune e organizzato in collaborazione con Strano Light Division e la rivista «Aliante».

Trenta “click” per raccontare i più bei “ciak” in terra siciliana; è l’obiettivo di Antonio Parrinello, fotoreporter e fotografo di scena, che ha esposto i momenti più suggestivi di alcuni film ambientati in luoghi che fanno parte del patrimonio visivo e affettivo degli abitanti e dei visitatori della Sicilia.

L’esposizione, organizzata dalla Catania Film Commission e curata dalla stilista Marella Ferrera, è inserita nella serie di eventi ideati in occasione della “ Settimana della cultura”. I film sono numerosi: fra questi cinque “anteprime fotografiche” di opere di prossima uscita; il primo è La bella società di Gian Paolo Cugno interpretato da Raoul Bova, Maria Grazia Cucinotta e Giancarlo Giannini, girato nelle campagne ennesi tra Calascibetta e Leonforte.

A seguire quattro pellicole in fase di post produzione: I baci mai dati, girato a Librino da Roberta Torre, La scomparsa di Patò, tratto dal romanzo di Andrea Camilleri e diretto da Rocco Mortelliti a Naro, in provincia di Agrigento, e nella Valle dei Tempi, interpretato da Nino Frassica e Neri Marcorè. Quarto film inedito I Malavoglia, di Pasquale Scimeca, del quale si vedranno alcune immagini delle riprese girate a Portopalo. Sempre il territorio di Siracusa fa da cornice ad alcune scene di Ti ho cercata in tutti i necrologi, per la regia di Giancarlo Giannini.

Fra le pellicole già celebri, sono esposti in mostra gli scatti tratti da Storia di una Capinera di Franco Zeffirelli e I Vicerè di Roberto Faenza, entrambi girati a Catania; Rosso Malpelo di Pasquale Scimeca, realizzato nel Parco Minerario Floristella-Grottacalda, in provincia di Enna, e, sempre per la regia di quest’ultimo,Il Cavaliere Sole, opera tratta dal romanzo di Italo Calvino, girato sull’Etna e a Vizzini.


* Il porto di Siracusa ne “I Vicerè”




INFO

fino al 9 maggio 2010

presso: Palazzo della Cultura

indirizzo: via Landolina

orario: da lunedì a sabato 9-13, 16-19; domenica 9-13 (possono variare, verificare sempre via telefono)

costo: -

info: (tel.) +39 0957428035

Web: www.antonioparrinello.com




fonte: www.culturaitalia.it

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Mostra fotografica “L'altro nei volti nei luoghi” [Acireale (CT)]

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In mostra ad Acireale gli scatti dedicati a stranieri, immigrati, portatori di culture diverse, e ai paesaggi urbani, di Palermo e Milano in particolare, sottoposti a una trasformazione che va oltre l'emergenza sociale

chiaram1 “L’altro nei volti nei luoghi” è una grande mostra su un tema di fortissima attualità, ma è anche una proposta di analisi che, grazie alla mediazione del mezzo fotografico sapientemente interpretato da Giovanni Chiaramonte, invita a guardare oltre l’emergenza sociale, per aprire in ognuno di noi un muovo modo di vivere e custodire tutti quelli che vivono accanto a noi nei nostri paesi e nelle nostre città.
L'esposizione, realizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, in collaborazione con Ultreya, è destinata ad essere ospitata in due sedi: dal 23 30 aprile al 27 giugno, in Sicilia, ad Acireale (Catania) presso la Galleria Credito Siciliano e, successivamente dal febbraio 2011, a Sondrio, presso la Galleria Credito Valtellinese.

I volti dell’altro Chiaramonte li ha intravisti, cercati, incrociati e rappresentati in due città simbolo dell’Italia: Palermo e Milano, realtà apparentemente lontanissime, eppure accomunate dalla presenza, attività, vitalità di uomini e donne del mondo. Proprio per la assoluta unicità della realtà multietnica di Palermo e per la complessità di ciò che sta avvenendo a Milano, le immagini dell'altro si pongono come contemplazione della dignità e della grandezza del fenomeno umano e sono in grado di prefigurare la condizione presente e futura della civiltà europea.
Palermo ha uno dei centri storici più straordinari dell'intero mondo occidentale. Negli ultimi dieci anni, all'esodo verso i nuovi quartieri residenziali da parte dei residenti siciliani, ha fatto seguito un sempre più irresistibile inurbamento da parte degli immigrati provenienti dall'Asia e dall'Africa. Oggi nei più importanti quartieri simbolo di Palermo e della Sicilia, Vucciria e Ballarò, abitano e vivono il loro destino una decina di etnie non europee che formano ormai la stragrande maggioranza della popolazione.
Milano conosce il fenomeno dell’immigrazione in maniera profondamente diversa ma altrettanto significativa. In molti quartieri che hanno caratterizzato storicamente l’identità cittadina, la presenza di culture di altri paesi è notevole e ha contribuito a cambiare il volto della città.
Una dimensione assolutamente nuova dell'abitare sta quindi emergendo o è già emersa in queste due città che sono l’emblema del nord e del sud dell’Italia. Gli antichi palazzi, le strette vie e i vicoli di Palermo, come gli isolati popolari e i viali di circonvallazione, che hanno generato alcuni tra i più straordinari racconti del Novecento italiano, tra Bufalino e Testori, sono diventati oggi lo scenario di nuovi e ancora sconosciuti racconti provenienti da lingue spazi e tempi irriducibilmente diversi, ma destinati a svilupparsi insieme nel presente e nel futuro.
L’interesse per l'altro nasce dallo stupore del maestro Giovanni Chiaramonte di fronte a questi profili architettonici costituenti l’identità italiana, animati da attori antropologicamente e culturalmente stranieri e destinati a contribuire alla costruzione della nuova identità.
La mostra procede per moduli di quattro immagini: la prima, dedicata alla veduta urbana esterna, seguita da un trittico dedicato al volto e alla figura dei protagonisti di questa ricerca. Le immagini singole si propongono di comunicare una nuova percezione della città e si focalizzano sulle architetture. I trittici, invece, svelano i personaggi della storia che sta iniziando adesso, secondo una rappresentazione epica, con la centralità del volto e con il drammatico contrappunto laterale tra le memorie etniche e le memorie architettoniche interne ed esterne della loro nuova città.


* Giovanni Chiaramonte, Palermo, 2009 (stampa cromogenica più trittico, stampe a getto d’inchiostro)




INFO

Inaugurazione giovedì 29 aprile, ore 19.30

dal 30 aprile al 27 giugno 2010

presso: Galleria Credito Siciliano

indirizzo: piazza Duomo, 12

orario: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 20.00

costo: ingresso libero

info: (tel.) +39 095.600.208 / 0957.113.517

Web: www.creval.it




fonte: www.culturaitalia.it

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Mostra fotografica “In/natura” [Bari]

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viale06 La galleria Muratcentoventidue - Artecontemporanea di Bari, proseguendo il suo itinerario di ricerca e valorizzazione dei giovani artisti, propone, dal 27 marzo al 10 maggio, una nuova mostra dal titolo “In/natura”.

L'esposizione presenta i lavori di due artiste, Carla Mattii e Laura Viale,  già molto apprezzate dagli addetti ai lavori e presenti in manifestazioni espositive di rilievo, i cui lavori offrono suggestive riflessioni sul tema della natura.

Così scrive Lia De Venere, curatrice della mostra: «Delle creature vegetali che Carla Mattii fotografa non troveremo mai traccia nei moderni manuali di botanica né in antichi erbari. Appartenenti a specie sconosciute, i suoi fiori carnosi dall’aspetto insieme affascinante e misterioso, familiare e estraneo, nascono attraverso un processo complesso che si avvale di pratiche antiche, come il cucito, e moderne, come la fotografia. Ibridi costruiti con mano sapiente, ritratti con palese abilità, che celano a prima vista la propria natura artificiale. L’erbario di Carla è dunque la tassonomia assolutamente improbabile e insieme sorprendentemente credibile di elementi naturali/innaturali, che sotto l’epidermica bellezza, destinata a estinguersi nell’arco di poche ore o giorni, nascondono una riflessione tutt’altro che enfatica sui continui insensati assalti che il mondo naturale oggi subisce dall’azione dell’uomo».

Sul crinale tra realtà e finzione si muove anche il lavoro di Laura Viale. Gli elementi naturali assumono nelle sue foto e nei suoi video forme appariscenti e al tempo stesso decisamente astratte; fiori, rami, foglie, boccioli e steli perdono i colori naturali e si saturano di luce, diventano grandi macchie incandescenti. A monte del suo lavoro c’è lo studio attento e puntuale degli effetti della luce. La fotografia – afferma l'artista – non è più solo “scrittura della luce”, ma diventa strumento contemplativo, «il cui risultato è un’immagine che, a sua volta, invita alla contemplazione».

Muratcentoventidue - Artecontemporanea è un'associazione culturale nata nel 2006 per iniziativa di Emanuele Gonnella, Angela Gonnella e Lello Gelao per promuovere la ricerca artistica e diffondere la conoscenza dell'arte contemporanea, in particolare per offrire più spazio ai giovani e alla sperimentazione, con l'obiettivo di favorire la crescita di una realtà artistica giovane, promuovendo esperienze che utilizzano nuove tecniche e nuovi materiali, come video, fotografia digitale, installazioni, assemblaggi, apparecchi elettronici.




INFO

fino al 10 maggio 2010

presso: Galleria Muratcentoventidue - Artecontemporanea

indirizzo: via Murat, 122/b

orario: dal martedì al sabato dalle ore 17.00 alle ore 20.00

costo: ingresso libero

info: info@muratcentoventidue.com

Web: www.muratcentoventidue.com




fonte: www.culturaitalia.it

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Mostra fotografica “William Klein. Roma fotografie 1956-1960” [Roma]

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william_klein_roma_fotografie_1956_1960_large Il 13 aprile 2010 alle ore 18:00 si inaugura a Roma ai Mercati di Traiano la mostra William Klein, Roma - fotografie 1956 – 1960. L’esposizione voluta dal Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione - Sovraintendenza ai Beni Culturali, in collaborazione con Contrasto, con l’organizzazione e i servizi museali di Zètema Progetto Cultura, sarà aperta al pubblico dal 14 aprile al 25 luglio.

Nel 1956 un giovane William Klein, pittore, grafico e fotografo, reduce dal successo del suo libro-diario fotografico su New York, arriva a Roma invitato da Fellini come aiuto regista del suo nuovo film, Le notti di Cabiria. Il film subirà dei ritardi ma Klein a Roma, con la sua macchina fotografica, percorre a lungo la città in compagnia di Fellini e di altre guide d’eccezione (Pasolini, Flaiano, Moravia, ecc.). L’atmosfera è quella magica degli anni Cinquanta e il giovane fotografo americano realizzerà su Roma un nuovo affresco fotografico, magistrale e potente. Il lavoro di Klein su Roma è diventato una pietra miliare della cultura visiva e un riferimento irrinunciabile per ogni fotografo. Nel 1958 divenne anche un celebre libro, pubblicato in Italia da Feltrinelli. In quelle pagine le immagini, innovative,
dissacranti, sorprendenti come nello stile dell’autore, si accompagnano ai testi degli illustri “amici” e a una raccolta di notazioni curiose, di brevi appunti di viaggio che rendono il racconto visivo unico e sempre percorso da una intelligente e gustosa
ironia. Roma di Klein, una delle raccolte più celebri della storia della fotografia; è la testimonianza di una visionarietà sorprendente e insieme, un atto di amore verso questa città. Oggi, a cinquant’anni esatti, una mostra e il volume che l’accompagna, celebrano
questo omaggio fotografico restituendo tutta la magia di quegli anni e la sorprendente profondità dello sguardo di Klein.
Inedita come mostra, Roma di Klein è la conferma di un genio della fotografia e la registrazione di un periodo d’oro della nostra città.
La mostra, presentata nei Mercati di Traiano che per l’occasione rinnovano la tradizione delle grandi mostre fotografiche, raccoglie sessanta immagini, tutte in grande dimensione, inserite in uno dei luoghi più affascinanti e emblematici di Roma. Manifestazioni di piazza, passeggiate per i Fori, domeniche a Ostia, scene di vita quotidiana e set di moda: tutto avviene negli incredibili scenari
della città eterna. Le immagini dialogano con la storia della città in un rimando di voci e presenze, tra la Roma classica, la Roma degli anni Cinquanta e quella di oggi.

Nato a New York nel 1928 da una famiglia ebrea di origine ungherese, William Klein all’età di 18 anni passa due anni nell’esercito d’occupazione e si stabilisce poi a Parigi per diventare pittore. Nel 1954 torna a New York e lavora a una sorta di diario fotografico che uscirà due anni dopo in un volume disegnato dallo stesso autore, Life is Good & Good for You in New York, che gli varrà il premio Nadar. Raggiunge Fellini a Roma per fargli da assistente. Alla fine degli anni ’50 si avvicina al cinema al quale si dedicherà in maniera esclusiva per alcuni anni realizzando diversi film. Negli anni ’80 torna alla fotografia e pubblica numerosi libri. Il suo lavoro viene esposto in tutto il mondo e riceve molti premi e riconoscimenti. Innumerevoli i lavori, i libri, i progetti realizzati da questo poliedrico e instancabile artista. Nel 2008 pubblica il volume Contacts edito da Contrasto, che accompagna la mostra omonima.

Le stampe fotografiche in mostra sono state realizzate da Soluzioni Arte, Roma.


Piazzale Flaminio, 1956. Stampa fotografica ai sali d’argento. © William Klein




INFO

dal 14 aprile al 25 luglio 2010

presso: Mercati di Traiano

indirizzo: via IV Novembre, 94

orario: da martedì a domenica ore 9.00-19.00. Chiuso lunedì (la biglietteria chiude un'ora prima)

costo: Intero € 8.00; Ridotto € 6.00 (cittadini dell’Unione Europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni e, a condizione di reciprocità, anche di paesi Extra Unione Europea; a possessori di Bibliocard, tessera del C.T.S., Metrebus Card annuale; altre convenzioni); Gratuito (cittadini italiani con condizioni di reciprocità, sotto i 18 e sopra i 65 anni e per le categoriepreviste dalla tariffazione vigente)

info: (tel.) 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00) – info@mercatiditraiano.it

Web: www.mercatiditraiano.it




fonte: www.mercatiditraiano.it

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Mostra fotografica “Il furore delle immagini. Fotografia italiana dall'archivio di Italo Zannier nella collezione di Fondazione Venezia” [Venezia]

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image La mostra fotografica Il furore delle immagini. Fotografia italiana dall’archivio di Italo Zannier nella collezione della Fondazione di Venezia promossa dalla Fondazione di Venezia presenta una selezione di 260 immagini, molte delle quali inedite, che rendono questo appuntamento un evento di importanza nazionale. Libri e preziosi album fotografici, scelti dalla collezione libraria, consentono
una più approfondita lettura storica delle opere. Il racconto delle tappe fondamentali dell’evoluzione tecnica ed estetica
dell’”invenzione maravigliosa”, dagli esordi fino alle tendenze contemporanee, viene presentato attraverso la collezione di Italo Zannier, uno dei più importanti studiosi della fotografia in Italia. Una mostra diversa, una scatola di meraviglie dove perdersi e dove dialogano immagini, testi e documenti. Un viaggio imperdibile che documenta la nostra storia e la nostra cultura.
Schede didattiche sulla storia della fotografia, approfondimenti tematici sulle tecniche fotografiche e un video documentario sulla collezione e i protagonisti della fotografia in Italia accompagnano i visitatori. Presso la sede della Fondazione di Venezia sarà inoltre possibile vedere esposta un’ulteriore piccola selezione di opere presenti nella collezione.


In occasione di quest’evento, dedicati a ragazzi e studenti
- un concorso fotografico (clicca qui per informazioni)
- un workshop dedicato (clicca qui per informazioni)
- visite guidate




INFO

dal 16 aprile al 18 luglio 2010

presso: Fondazione Bevilacqua La Masa

indirizzo: San Marco 71/C,

orario: dal lunedì alla domenica 10.00 – 18.00 (chiuso il martedì)

costo: Intero: 5 euro; Ridotto: 3 euro (studenti a partire dai 14 anni)
Gratuito: bambini e ragazzi 0/14 anni, due insegnanti accompagnatori per classe; visite guidate su prenotazione per le scuole
70 euro (massimo 25 partecipanti)

info: segreteria@civitatrevenezie.it

Web: www.fondazionedivenezia.org




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Workshops di fotografia Obiettivo Granieri - Roma, primavera 2010

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locandina-big_maggio2010 Una proposta articolata in tre differenti moduli didattici autonomi e tra loro complementari per esplorare senso e contenuti del proprio lavoro e per imparare a conferirgli forma e visibilità.

A cura di Obiettivo Granieri

WORKSHOP con LINA PALLOTTA

Sabato 17 e domenica 18 aprile  2010

PROGRAMMA

Con questo workshop intendo esplorare quella linea sottile che definisce i confini tra la nostra visione soggettiva e il soggetto che vogliamo fotografare. Apprenderemo a riformulare in maniera creativa la visione del mondo cercando le metafore visive personali: reportage oggettivo/reportage soggettivo. Vorrei mostrarvi il lavoro di fotografi come Shomei Tomatsu, Daido Moriyama e il gruppo di Provoke, Jim Goldberg, Rinko Kawauchi, Morten Andersen, Ed Templeton ed altri che hanno messo in discussione l’approccio convenzionale e le strategie della narrativa fotografica.

Cercheremo di essere fedeli sia ai fatti che alle nostre percezioni, evitando i pregiudizi, aprendo noi stessi al flusso illimitato della realtà.

Vi aiuterò a giungere alla messa a fuoco dei contenuti e del personale punto di vista e percezione per sfidare le concezioni dominanti (luoghi comuni) del vedere.

Esploreremo le possibilità  espressive e comunicative della fotografia in un momento in cui la rete e nuovi linguaggi -  web/ multimedia - diventano predominanti.   L.P.

Si consiglia di portare un portfolio o una selezione del proprio lavoro in stampe o in formato digitale.

Il corso si svolgerà  in lingua italiana e in inglese con interprete.

Luogo: s.t. foto libreria galleria - Via degli Ombrellari n.25 - 00193 Roma

www.stsenzatitolo.it - info@stsenzatitolo.it - tel/fax +39 06 64760105

Orari: sabato 10,30/18,30 - domenica 10.30/18,30


WORKSHOP con MACHIEL BOTMAN

Sabato 1 e domenica 2 maggio  2010

PROGRAMMA

Compattiamo una settimana in due giorni, io vi mostro il mio lavoro, stampe, libri e menabò  e voi mi mostrate il vostro materiale, qualunque esso sia, piccole stampe, un’idea, un tentativo (fallito), qualsiasi cosa. Parliamo insieme per scoprire cos’è quest’incredibile esperienza di avere in mano un libro, guardarlo, leggerlo, amarlo, maledirlo. Scopriamo insieme cosa significa per voi lavorare ad un menabò, cosa può darvi, è libertà, è prigione? Qualunque cosa sia io voglio mostrarvi come costruire su ogni pagina che immaginate, su ogni pagina che realizzate. Sarei felice se alla fine portaste a casa delle soluzioni, o dei modi per arrivare alle soluzioni con i vostri tempi nel vostro spazio.   M.B.

Applicazione grafica a cura di Caterina C. Fiorentino.

Per ottimizzare i tempi e facilitare l’utilizzo del programma di impaginazione, si richiede di portare le immagini anche in files digitali con le seguenti caratteristiche: formato tiff, dimensione lato lungo 29,7 cm, 150 dpi.

Consigliamo a chi ne dispone di portare il proprio computer portatile.

Il corso si svolgerà  in lingua inglese con traduzione simultanea in italiano.

Luogo: Obiettivo Granieri - Via San Remo n.3 - 00182 Roma

Orari: sabato 10,30/18,30 - domenica 10.30/18,30


WORKSHOP con LORENZO CASTORE

Sabato 8 e domenica 9 maggio  2010

PROGRAMMA

Mi presenterò a voi proiettando un mio slideshow ed in due giorni intensi lavoreremo sulle vostre immagini. Opereremo insieme una  scelta artistica per giungere alla selezione delle vostre foto maggiormente potenti per forza narrativa ed impatto emotivo. Giungeremo alla composizione di una sequenza da montare in slideshow. Rifletteremo insieme sull’umore generale delle immagini scelte e sul ritmo dato dalla loro sequenza per poter “sentire” i brani musicali più adatti ad accompagnarla.

Credo che lavorare alla  composizione di un proprio slideshow sia un esercizio molto utile per la necessaria e continua riflessione  sui contenuti e la qualità delle nostre immagini, è inoltre una creazione che permette una presentazione flessibile del nostro lavoro fotografico perché è possibile modificarla, migliorarla e renderla aperta ad accogliere e rispecchiare i nostri stessi mutamenti.    L.C.

Applicazione multimediale a cura di Giuliano Berarducci.

Per ottimizzare i tempi e facilitare il montaggio delle vostre immagini, si richiede di portarle in files digitali con le seguenti caratteristiche: formato jpeg, dimensione lato lungo 1600 pixel, 72dpi.

Consigliamo a chi ne dispone di portare il proprio computer portatile.

Il corso si svolgerà  in lingua italiana e in inglese con interprete.

Luogo: Obiettivo Granieri - Via San Remo n.3 - 00182 Roma

Orari: sabato 10,30/18,30 - domenica 10.30/18,30




Per maggiori informazioni:

Associazione Culturale Obiettivo Granieri

www.obiettivogranieri.net

info.obiettivogranieri@gmail.com

tel +39 348 3353560 - +39 338 7893908

tel/fax +39 081 7690606




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Incontro con il Prof. Maurizio Rebuzzini e presentazione del suo ultimo libro: “1839-2009. Dalla Relazione di Macedonio Melloni alla svolta di Akio Morita. Come dire, dal dagherrotipo all’acquisizione digitale di immagini. E consecuzioni. [Bologna]

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COMUNICATO STAMPA

spaziolabo_logo «Le tecnologie possono cambiare, evolversi, ma i princìpi restano»
Maurizio Rebuzzini

«Rebuzzini ha considerato una storia, quella della fotografia, da angolature classiche e anticonformiste, come è nella sua natura e preparazione di uomo colto ed intelligente, e come deve essere per non soggiacere a ribollite che oramai si sono consunte, nella
cucina poverissima di idee e ridondante di errori che blocca la digestione alle nostre menti. La traccia, proprio per prendere coscienza di che cosa è la fotografia e di quanto abbia inciso sul nostro modo di essere e di vivere, è i grandi momenti che hanno impresso una svolta senza ritorno»
Dalla prefazione di Giuliana Scimé

Il direttore della rivista FOTOgraphia Maurizio Rebuzzini, ospite di Spazio Labo’, incontra il pubblico bolognese e presenta il suo libro: “1839-2009. Dalla Relazione di Macedonio Melloni alla svolta di Akio Morita. Come dire, dal dagherrotipo all’acquisizione digitale di immagini. E consecuzioni” (Ed. Fotographia libri/collana Sguardi, 2009).
L’ultimo libro di Maurizio Rebuzzini è un percorso attraverso le innovazioni che hanno caratterizzato la storia del mezzo fotografico: dal dagherrotipo all’avvento del digitale. Ogni capitolo rappresenta una tappa fondamentale del linguaggio che dal 1839 non smette di cambiare ed evolversi, per arrivare all’operazione voluta da Akio Morita, presidente di Sony, che ha avviato l’acquisizione digitale
delle immagini, di certo non un traguardo ma un nuovo inizio. Rebuzzini parlerà del suo libro, commentandolo, decodificandolo e rivelandone apprezzabili dietro-le-quinte, ma non si limiterà a questo. Soprattutto, durante l’incontro condividerà col pubblico le proprie molteplici riflessioni e osservazioni sulla fotografia.

Istruzioni all’uso di Maurizio Rebuzzini:
Personalmente, sono convinto che per quanto esista e si sia espressa una storia della fotografia - ci mancherebbe altro -, i suoi racconti sono tutti soggettivamente personali e, spesso, carenti. Ovvero, sono sempre interpretazioni che ignorano almeno tanto quanto raccontano: con preconcetti geografici (per lo più americanocentrici) e/o culturali. Anche questa mia lettura è altrettanto parziale; però è volontariamente e coscientemente parziale e mirata. Oltre che inviolabilmente mia. In occasione del centosettantesimo anniversario della nascita della fotografia (1839-2009), e in sostanziale coincidenza di date con la prima relazione pubblica italiana sul dagherrotipo, di Macedonio Melloni, il dodici novembre, dai giorni delle origini individuo quattro tappe fondamentali e discriminanti, che da tecnologiche si sono proiettate sul linguaggio e l’espressività, con quanto ne è conseguito e ancora consegue: la Box Kodak, di George Eastman (1888), a partire dalla quale la fotografia ha smesso di essere soltanto autoreferente, per approdare all’osservazione della vita nel proprio svolgersi (e altro ancora); la Leica, di Oskar Barnack (1913-1925), dalla cui versatilità di impiego siamo soliti datare l’idea di istantanea e i princìpi del fotogiornalismo; la fotografia a sviluppo immediato, di Edwin H. Land (polaroid, 1947 e 1948), le cui successioni sociali e creative hanno impreziosito il secondo Novecento, e oltre; e, infine, l’acquisizione digitale di immagini, avviata da Akio Morita, presidente Sony (1981), dalla quale è partita la rivoluzione forse più sconvolgente di tutto il percorso fotografico. La fotografia digitale ha escluso la sensibilità chimica alla luce, per adottare quella elettronica: e la differenza non è certo piccola. Ripeto, sono tutte considerazioni e analisi personali, che propongono e vantano anche interpretazioni e visioni originali. Non importa quanto queste analisi siano condivisibili, e condivise; quello che conta è la curiosità con la quale si deve
sempre osservare ciò che è, magari alla luce di ciò che è stato. Non propongo considerazioni ed esami assoluti e definitivi; più semplicemente, ma mai banalmente -spero e credo-, offro spunti di riflessione che scartino a lato ogni pre-giudizio sulla combinazione, per me inevitabile e consequenziale, che collega la mediazione tecnica all’espressione creativa della fotografia.
La mia non è certo una interpretazione migliore di altre, forse è soltanto diversa, sicuramente è mia, e coincide con lo spirito con il quale racconto la Storia della fotografia nella mia docenza a incarico all’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Brescia. È tanto mia, che alla resa dei conti la racconto prima di tutto a me, probabilmente: questo è lo spirito di un giornalismo fotografico, che con
vicende alterne pratico dal 1972, e di una curiosità storica della fotografia che definiscono un impegno pubblico, coesistente con una soddisfazione intima e personale. Mi appartiene (di diritto) soprattutto una visione senza confini, che dalla tecnica approda al costume della fotografia, per abbracciare anche la sua socialità e considerare il linguaggio. Per questo, il ritmo del testo è alternato, al pari di quello delle illustrazioni di accompagnamento, la maggior parte delle quali proviene dall’archivio che ho edificato nei decenni. In assenza di seriosità, l’argomento fotografico è affrontato con adeguata serietà. Il racconto è guidato da mie convinzioni irrinunciabili. Sopra tutte, una è trasversale: nulla transita per percorsi lineari e inviolabili. Anche in fotografia, tutto si evolve per itinerari variegati, comprensivi di tanti aspetti e intrecci infiniti, ciascuno dei quali è allo stesso tempo causa ed effetto. Soprattutto questo sia chiaro ed esplicito.

Maurizio Rebuzzini si occupa di fotografia come redattore, collaboratore o direttore editoriale dal 1972. Scrive di linguaggio, tecnica e costume della fotografia applicando idee che, di fatto, abbattono i confini tra i diversi punti di osservazione. È curatore della sezione storica degli apparecchi fotografici al Museo Nazionale Alinari della Fotografia. Dal 2005-2006, è docente a incarico di Storia della Fotografia alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Brescia). Nel 2008 ha pubblicato il saggio “Alla Photokina e ritorno: annotazioni dalla Photokina 2008” (World of Imaging). È editore e direttore di FOTOgraphia, mensile di riflessione fotografica. È riconosciuto e stimato per un apprezzato e confortevole senso delle proporzioni.




Venerdì 16 aprile 2010, dalle ore 19
presso Spazio Labo’ - Centro di Fotografia
via Frassinago 43/2c, Bologna
Evento gratuito ed aperto al pubblico.
Contatti:
+39 328 3383634
info@spaziolabo.it
www.spaziolabo.it




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Mostra fotografica “After the funeral” [Milano]

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montrasioarte La mostra, curata da Ruggero Montrasio, presenta il progetto After the Funeral di Susanna Pozzoli e l’edizione ad essa correlata. In mostra dieci fotografie in formato 30x30 cm accompagnate dai testi appositamente realizzati dagli scrittori: Marco Mancassola, Marco Missiroli, Veronica Raimo, Mattia Signorini, Chiara Zocchi.

Il progetto artistico si sviluppa a partire da una serie di fotografie e da una riflessione scritta, realizzate da Susanna Pozzoli il giorno dopo il funerale di sua nonna, nel gennaio del 2008. Le immagini che cercano di catturare su pellicola un momento particolare e delicato, caratterizzato dal forte senso di assenza, dal silenzio e da una grande nostalgia, sono in un secondo tempo diventate lo spunto per una riflessione più universale sul senso dell’assenza e della morte.

Sottolinea Ruggero Montrasio: “…Da subito si è avvertito che il progetto si prestasse ad una interpretazione letteraria. Rifacendosi a una lunga tradizione italiana di stretta collaborazione tra artisti e letterati, abbiamo deciso di coinvolgere cinque dei giovani scrittori più promettenti del panorama nazionale. Con gli autori si è deciso di associare un testo, da loro appositamente composto e di metterlo in relazione all’immagine a cui lo scritto è liberamente ispirato. Gli autori hanno deciso di declinare le composizioni in forma di racconto, lettera, poesia o intervista…”

Ruggero Montrasio ha ideato e coordinato il progetto che sarà oggetto di una serie di mostre itineranti in Italia e all'estero, che iniziano con l‘esposizione e la serata di reading presso Montrasio Arte in via Brera a Milano.

A cura di Francesca Montrasio e Teresa Meucci sarà infatti organizzato un incontro con i cinque scrittori coinvolti nel progetto. Ogni autore leggerà i due testi creati per After the Funeral relazionandosi alle fotografie che li hanno ispirati. Nella serata la relazione tra le fotografie e la scrittura sarà al centro della conversazione che metterà in luce la forza della collaborazione tra l’artista visuale e gli scrittori.




INFO

fino al 22 maggio 2010

presso: Montrasio Arte

indirizzo: via Brera, 5

orario: da martedì a sabato, dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.

costo: ingresso libero

info: montrasio@montrasioarte.com

Web: www.montrasioarte.com




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Proiezione fotografica “Le stagioni della luce” [Roma]

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stagioni_luce Le stagioni della luce

Proiezione fotografica di Marco Branchi , Fotografo specialista di paesaggio e fauna italiana. Attraverso l'interpretazione fotografica della natura, Marco Branchi intende sviluppare e diffondere un'idea, una risposta al modo di vivere frenetico e spesso inutile che è oggi imperante nelle moderne società; dimostrando come ancora esistano, non lontano dalla "civiltà", luoghi dalla natura incontaminata. Nel rispetto più rigoroso delle specie animali e vegetali, è riuscito a realizzare immagini uniche di Orso marsicano e Lupo appenninico in condizioni naturali.




INFO

martedì 13 aprile 2010

presso: Università La Sapienza, Roma - Facoltà di Geologia, (aula 9 ex biblioteca)

indirizzo: via dell’Università, 30

orario: ore 18.30

costo: ingresso libero

info: info@fnur.it

Web: www.fnur.it




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Concorso fotografico “Scrivia…lungo le sponde del mio torrente”

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II EDIZIONE
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1. La Società di Mutuo Soccorso di Castellar Ponzano organizza “Scrivia … lungo le sponde del mio torrente…”, seconda edizione del concorso a premi di fotografia naturalistica dedicato all’ambiente lungo tutto il corso del torrente Scrivia, dalla sorgente alla foce.
2. Il concorso è riservato a fotografie di carattere naturalistico aventi per soggetto la flora, la fauna ed i paesaggi naturali dello Scrivia.
3. Il concorso fotografico è gratuito ed aperto a tutti. Non vi possono partecipare le persone (e loro familiari) coinvolte, a qualunque titolo, nell’organizzazione.
4. I diritti e la proprietà delle immagini restano ai titolari delle stesse, i quali concedono agli organizzatori il loro uso a titolo gratuito per la proiezione o l’esposizione finalizzata alla promozione del concorso e l’eventuale pubblicazione sulla pagina web del concorso. In ogni caso e per ogni utilizzo, gli organizzatori riporteranno sempre il nome degli autori.
5. Le immagini dovranno essere presentate a partire da lunedì 1 febbraio e non oltre le ore 18,00 di domenica 20 giugno 2010. Le fotografie consegnate oltre il termine previsto non saranno prese in considerazione.
L’invio potrà avvenire esclusivamente per e-mail ad uno dei seguenti indirizzi:

torrentescrivia@yahoo.it
torrentescrivia@gmail.com

Tutti gli invii riceveranno conferma di ricezione da parte dell’organizzazione entro 24 ore. In caso di mancata ricezione della conferma, il partecipante è tenuto a ripetere l’invio o contattare la segreteria del concorso (tel. 328-4125049, torrentescrivia@yahoo.it ).
6. Le immagini dovranno esser presentate sotto forma di file digitale (si accettano anche immagini analogiche digitalizzate) nel formato JPG, dimensioni 1024x768, risoluzione 72 dpi.
7. Ogni partecipante potrà presentare un numero massimo di 3 opere. Ogni file dovrà essere nominato “nome-cognome-numero progressivo.jpg” (esempio Mario-Rossi-01.jpg).
Le immagini dovranno essere accompagnate da un file di testo dove dovranno essere indicati i dati del partecipante (completi di nome, cognome, residenza, recapito telefonico, firma) ed il titolo e la località di esecuzione di ciascuna opera.

Esempio:
Mario Rossi – Via Costarica 118, 15050, Villalvernia (AL) – tel. 348414141 - firma;
file 01 – Acqua e terra – loc. Cassano Scrivia; file 02 – Gelsi abbattuti – loc. Castellar Ponzano; file 03 – Il gufo – loc. Castelnuovo Scrivia.

8. L’organizzazione, pur assicurando la massima cura nella manipolazione dei file ricevuti, declina ogni responsabilità per eventuali danneggiamenti e smarrimenti, da qualsiasi causa essi siano generati. Allo stesso modo, l’organizzazione non può essere ritenuta responsabile per eventuali problemi dovuti a malfunzionamenti o problemi tecnici della rete.
9. La giuria del concorso selezionerà e classificherà a suo insindacabile giudizio le opere meritevoli e si riserva di non accettare le immagini la cui realizzazione si presume abbia recato danno alle specie ritratte o all’ambiente naturale. La valutazione delle opere in concorso sarà effettuata riservando una maggiore considerazione alla capacità di osservazione ed alla sensibilità dell’autore rispetto agli aspetti puramente tecnici.
10. Non saranno accettate foto composite (combinazione di due o più foto), l'aggiunta, la duplicazione, la cancellazione o lo spostamento degli oggetti nelle foto, oppure l'uso di filtri digitali artistici ed effetti. Le foto che sono state alterate digitalmente al di là di standard di ottimizzazione non saranno accettate.
Le immagini non devono essere state ammesse o premiate nella edizione precedente del Concorso.
11. Saranno premiate le prime tre opere classificate. I premi dovranno essere ritirati personalmente dal vincitore in occasione della premiazione o da altra persona da lui delegata per iscritto.
12. La giuria si riserva di aggiudicare premi speciali ad opere, gruppi di opere o partecipanti giudicati particolarmente meritevoli di segnalazione.
13. Con l’adesione al concorso, i partecipanti autorizzano il trattamento dei dati personali, ai sensi della normativa vigente sulla tutela della privacy, per i soli fini del presente regolamento.
14. Ogni autore è responsabile del contenuto delle immagini inviate e solleva pertanto l’organizzazione da ogni eventuale conseguenza, inclusa la richiesta di danni morali e materiali o diritti di copyright.

15. L’invio di immagini da parte del partecipante al concorso fotografico presuppone che lo stesso sia in possesso del copyright relativo alle stesse. Tutte le fotografie inviate – premiate o non, esposte o non – non saranno restituite.
16. In base a quanto sopra, gli organizzatori non potranno pertanto essere ritenuti responsabili di controversie relative alla paternità delle immagini o di qualunque altra conseguenza legata alle immagini oggetto del concorso fotografico.
17. La premiazione avverrà domenica 04 luglio, alle ore 21.00, presso la sede della Società di Mutuo Soccorso di Castellar Ponzano.
18. La partecipazione al concorso fotografico “Scrivia … lungo le sponde del mio torrente …” implica la conoscenza per intero e la piena accettazione da parte del partecipante del presente regolamento.
19. I membri della giuria ed i premi per i primi classificati saranno resi noti entro lunedì 1 marzo, sul sito internet del concorso http://torrentescrivia.xoom.it




fonte: torrentescrivia.xoom.it

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Sguardi On Line – Marzo 2010

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E' on-line il numero 69 della rivista "Sguardi On Line" curata da Antonio Politano sul sito Nital.

sguardi online nikon[6] Questo l'editoriale del numero di marzo-aprile:

Premi grandi e piccoli, new media, nuove agenzie, firme celebri, talenti emergenti, riviste storiche, inviati in Africa e America, altre arti visive. Questa la miscela del numero di Sguardi di marzo 2010.

Le interviste sono due, anzi di più. La prima, a cura di Germana Lavagna, è a David Alan Harvey: grande nome della fotografia di reportage (Magnum, National Geographic) che qui racconta, oltre al suo percorso personale, la sensibilità particolare verso la dimensione del condividere e trasmettere per «educare lo sguardo», che lo ha portato a dedicare più tempo ai progetti altrui che ai propri, fino a creare Burn - magazine online di fotografia emergente, nato da poco più di un anno e già ricoperto di lodi e allori - più un libro che una rivista, pieno di storie ed energia.

La seconda è, in parallelo, ai cinque membri della Kairos Factory. Il premio Photo of the Year 2009 del World Press Photo a Pietro Masturzo lo ha fatto naturalmente diventare famoso, ma ha anche acceso i riflettori sulla piccola agenzia che assieme ad altri giovani fotografi ha creato. Li abbiamo intervistati, per dare idea e sostanza al collettivo che Kairos vuole essere nel rispetto delle storie e caratteristiche di ciascuno.

Non solo World Press Photo, dunque, ma anche tanto World Press Photo. È quello che offre l'ultimo numero de L'Europeo con un ricchissimo speciale di quasi 200 pagine tutto dedicato ai vincitori italiani del premio, da Francesco Zizola a Paolo Pellegrin e tanti altri (potrete incontrare Zizola all'ormai prossimo Photoshow lunedì 29 Marzo alle 13.45 presso lo stand Nital), che è anche un'occasione per una rassegna della fotografia giornalistica italiana degli ultimi decenni e una riflessione critica, grazie soprattutto all'acuto intervento di Ferdinando Scianna, sul mestiere di fotoreporter.

Se Kairos Factory è una piccola agenzia, LUZ Photo Agency - la nuova agenzia fotografica italiana che raccoglie idealmente l'eredità dell'agenzia Grazia Neri – ha le potenzialità e le ambizioni della grande agenzia volendo «offrire una nuova casa a fotografi che cercano l'eccellenza dell'immagine in Italia e nel mondo» e già ne rappresenta molti, da Bob Sacha e Douglas Kirkland ai reporter della Noor.

A proposito di premi, una rassegna che cresce sempre più è il World Photography Awards che ogni anno, ad aprile, celebra a Cannes i suoi vincitori. Sguardi pubblica le short-list dei candidati delle diverse categorie ai premi finali e una gallery di alcune delle foto in concorso che è anche una panoramica della produzione mondiale contemporanea.

Gli inviati di questo numero sono due e ci portano in Africa e America. Mauro Querci con le immagini e i testi che testimoniano della sua appassionata storia d'amore per l'Africa, nata una quindicina d'anni fa e continuamente nutrita, per le sue storie, i suoi paesaggi, le sue genti, le sue geografie. Per l'Africa, per certe Afriche, perché al plurale, rispettandone le molte diversità, se ne deve parlare.
Stephen Shore ci fa approdare, invece, nell'America dell'Ovest anni Settanta: incroci stradali, parcheggi, esterni di cinema, interni di stanze e locali, l'assenza sostanziale di presenza umana. Una lezione di essenzialità dello sguardo, una poetica della normalità, anti-estetizzazioni.

Infine, le news invitano ad accostarsi ad altri arti visive, come quelle in mostra a Roma nella rassegna digitaLife, con protagonisti come Ryuichi Sakamoto, e a tenere d'occhio premi come WinePhoto, promosso da un'azienda vinicola, e come l'Amilcare G. Ponchielli, creato dal Grin (i'associazione dei “redattori iconografici” italiani) in ricordo di uno dei primi photoeditor del nostro giornalismo.

Buona visione e lettura con Sguardi.

Potete trovare il numero di marzo 2010 di Sguardi On Line a questo indirizzo oppure scaricare il pdf a questo indirizzo.

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1° edizione del premio di fotogiornalismo INAIL “Lavoro e sicurezza”

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img_05 L’ INAIL,  Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, oltre ad assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio e a favorire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro, ha come obiettivo prioritario la riduzione del fenomeno infortunistico.  L’Istituto attribuisce pertanto valore strategico alla prevenzione, nonché alla promozione di tutte le iniziative  utili alla diffusione e consolidamento della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, incentrando su di essi la propria mission aziendale.

La Sede INAIL Milano Porta Nuova in collaborazione con l’agenzia Prospekt Fotografi indice per il 2010 la prima edizione del PREMIO di FOTOGIORNALISMO, avente per tema:

“LAVORO E SICUREZZA”

Il lavoro è  fatica, speranza, emozione, gioia, dolore, affermazione. In uno scenario dove l’evoluzione tecnologica e la globalizzazione impongono a tutti continui cambiamenti, prevenzione e sicurezza vogliono dire innanzitutto agire per preservare il valore inestimabile di questa esperienza umana.

Obiettivo del premio fotogiornalistico INAIL è fornire un contributo alla riflessione collettiva sul mondo del lavoro nell’Italia contemporanea, al fine di diffondere e promuovere nell’opinione pubblica la cultura della sicurezza. Sicurezza intesa nel suo significato complessivo, sia fisica e materiale, relativa alla prevenzione degli infortuni, sia psicologica del lavoratore, in difesa della sua identità e realizzazione personale e sociale. 

Possono partecipare al Premio di Fotogiornalismo INAIL i reportage fotografici che abbiano come tema la realtà lavorativa italiana e il suo rapporto con la sicurezza, sia nei suoi aspetti problematici, sia in quelli più positivi, capaci di mostrare l’enorme patrimonio di esperienze e saperi che il nostro paese storicamente possiede.

Si vogliono inoltre incoraggiare fotografi più giovani ad occuparsi di questa problematica, premiando chi tra loro presenterà il miglior progetto che sviluppi questo tema. 

Il premio si articola in due sezioni: Miglior reportage e Giovane talento.

a) MIGLIOR REPORTAGE

Possono partecipare a questa sezione i fotografi professionisti italiani e stranieri con reportage incentrati sul tema “Lavoro e sicurezza” in Italia, realizzati nel corso degli ultimi tre anni (1° maggio 2007 - 10 maggio 2010). Ai partecipanti viene richiesto di inviare una selezione da un minimo di 15 ad un massimo di 30 immagini appartenenti ad un unico lavoro coerente per forma e contenuti. Le immagini, da presentare  in formato digitale, a colori o in bianco e nero, dovranno essere accompagnate da una presentazione scritta del progetto (massimo 1500 battute) e da un breve curriculum vitae dell’autore.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti i fotografi senza limiti di età e di provenienza geografica.
Ogni candidato può concorrere con un unico reportage. 

Verranno selezionati e premiati quattro reportage con le seguenti modalità:

1° Classificato 3.000 euro lordi

2° Classificato 2.000 euro lordi  

Due autori verranno premiati con una Menzione Speciale:  la prima della testata GIOIA, la seconda della testata L’Impresa. Le Menzioni Speciali comporteranno la pubblicazione dei lavori premiati sui periodici nell’arco del 2010/2011.

b) GIOVANE TALENTO:

Possono partecipare a questa  sezione fotografi italiani o residenti in Italia con un progetto scritto (massimo 3000 battute) per la realizzazione di un lavoro fotografico attinente al tema  “Lavoro e sicurezza”. Il progetto deve essere accompagnato dal portfolio dell’autore (massimo 40 immagini) che attesti la sua capacità nello sviluppare coerentemente un progetto fotografico.
La partecipazione a questa sezione è gratuita e aperta a tutti i fotografi nati  a partire dal 01/01/1982. Ogni candidato può concorrere con un solo progetto.
Il vincitore otterrà un finanziamento di 2.000 euro lordi per poter realizzare il progetto fotografico presentato. 

LA GIURIA

La giuria, per entrambe le sezioni della prima edizione del PREMIO INAIL “LAVORO E SICUREZZA”, sarà presieduta da Pietro Cheli, vicedirettore di GIOIA, e composta da  Alfredo Albertone, photoeditor di Velvet, Giovanna Calvenzi, photoeditor di Sportweek, Annalisa Fumagalli Ceri, photoeditor dell’agenzia Prospekt, Grazia Neri  fondatrice dell’omonima agenzia, Maria Silvia Podestà, responsabile processo prevenzione INAIL Milano Porta Nuova, Michele Riva, coordinatore editoriale de L’Impresa, Paolo Woods fotografo. 

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE

I partecipanti al concorso dovranno inviare il loro dossier entro e non oltre il 20 maggio 2010

I dossier dovranno contenere: 

a) SEZIONE MIGLIOR REPORTAGE

Un CD con immagini da un minimo di 15 a un massimo di 30.
- Immagini digitali  in formato JPEG, compressione 8-10, risoluzione 72 dpi  formato max 2000 pixels lato lungo provviste di info files con crediti e didascalie.
I file, identificabili con le iniziali del nome e cognome dell’autore e dalla numerazione progressiva  a tre cifre ( es. Paolo Rossi PR001, PR002, PR003…), dovranno essere contenuti in un CD etichettato con il nome e il cognome del fotografo.
-Breve descrizione del progetto ( massimo 1500 battute) stampata o allegata in formato .doc, .rtf, o . txt.
- Curriculum vitae del fotografo stampato o allegato in formato .doc, .rtf, o .txt.
-Modulo d’iscrizione debitamente compilato.

b) SEZIONE GIOVANE TALENTO

-Progetto scritto ( massimo 3000 battute) stampato o allegato alle immagini del portfolio in formato .doc, .rtf, o .txt.
-Portfolio fotografico di max 40 immagini ( le immagini dovranno avere le stesse caratteristiche  elencate al punto a)
- Curriculum vitae del fotografo stampato o allegato in formato .doc, .rtf, o .txt.
-Modulo d’iscrizione debitamente compilato.
La partecipazione al concorso tramite invio del dossier sottintende che siano state lette ed accettate le condizioni del regolamento.
Il regolamento del bando è scaricabile alla pagina www.premiofotograficoinail.it.
Non è prevista la restituzione del materiale.
Per informazioni e chiarimenti sul concorso potete scrivere a:

Annalisa Fumagalli Ceri e Martina Cristofani
premioinail@prospekt.it
I dossier dovranno pervenire tramite posta o consegna diretta a

PREMIO FOTOGIORNALISMO INAIL
Prospekt Fotografi
Via Vigevano 33
20144 Milano, Italia.

il regolamento del bando è scaricabile  a:
www.premiofotogiornalistico.it/regolamento.html




fonte: www.premiofotograficoinail.it

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Mostra fotografica “Salvatore Andreola e il pittorialismo” [Modena]

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Salvatore_Andreolax_La_Bersaglierax_1925 È dedicata alla fotografia artistica degli anni Venti e Trenta del Novecento la mostra “Salvatore Andreola e il pittorialismo”, in programma a Modena  dall’11 aprile al 30 maggio, nell’Ex Ospedale Sant’Agostino, per iniziativa del Fotomuseo Giuseppe Panini, del Museo Civico d’A rte di Modena e della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
La rassegna, curata  da Chiara Dall’Olio e Cristina Stefani, nasce da un approfondimento dell’opera di Andreola, rappresentata da novanta immagini selezionate dagli archivi del Museo Civico (e confluite nel catalogo edito da Skira), è la prima tappa di un più ampio progetto espositivo: il Fotomuseo, infatti, ha in programma per i prossimi anni altri eventi dedicati alla corrente pittorialista.
Salvatore Andreola (1890-1970), originario di Chieti ma modenese di adozione (nella città emiliana aprì uno studio nel 1920), interprete di quella ricerca dell’affinità fra pittura e fotografia che caratterizzò l’inizio del XX secolo, è considerato il portavoce della fotografia d’arte italiana dell’epoca. Fu soprattutto un ritrattista. La sua specialità fu il ritratto in studio. Due gli aspetti caratteristici del suo lavoro: l’utilizzo della luce naturale, secondo la lezione pittorica di Rembrandt e Guido Reni, e l’interpretazione psicologica del soggetto ripreso: far emergere l’interiorità dal volto esteriore era l’ambizione dell’artista.
La sua fama si estese progressivamente al di là dei confini cittadini e nazionali, contestualmente all’attività espositiva. Partecipò all’Esposizione Internazionale di Torino e a quella di Londra nel 1923; nel 1924 affiancò maestri come Robert Demacy e Guido Rey al Salon International de Photographie di Parigi. Il legame con Modena, tuttavia, resto sempre forte: nel 1965, il fotografo donò 257 immagini al Museo Civico di Modena; altre 60, invece, furono donate al Museo del Cinema di Torino.
Quello documentato dal percorso espositivo è un periodo di fermento per la fotografia, spesso guardata con sufficienza o disprezzo nell’ambiente artistico, a causa della sua tecnologia di produzione, basata su procedimenti meccanici e automatici. Gli esponenti del pittorialismo, movimento che ebbe una diffusione su scala mondiale, ambivano a elevare la fotografia ad arte rendendo l’immagine fotografica il più simile possibile alla pittura. I fotografi pittorialisti si concentravano, perciò, soprattutto su ritratti e paesaggi, ripresi con luci morbide e sfocature. Riservavano, poi, una cura particolare alla stampa in camera oscura con tecniche come il bromolio e la gomma bicromata. Tra i nomi più rappresentativi di questo movimento si ricordano quelli di Robert Demachy  e Camille Puyo (Francia), Alfred Stieglitz e Edward Steichen (Stati Uniti), Yasuzo Noijma (Giappone) e, per l’Italia, oltre all’autore in mostra, Guido Rey e Domenico Riccardo Peretti Griva.


* Salvatore Andreola, La Bersagliera, 1925




INFO

Inaugurazione sabato 10 aprile, ore 18.00

dal 10 aprile al 30 maggio 2010

presso: ex Ospedale Sant'Agostino

indirizzo: largo Porta Sant'Agostino, 228

orario: tutti i giorni dalle 11 alle 19 escluso il martedì

costo: ingresso libero

info: info@fotomuseo.it

Web: www.fotomuseo.it




fonte: www.culturaitalia.it

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Mostra fotografica “I velieri a Genova - Tracce di mare a 150 anni dalla partenza di Garibaldi e i Mille” [Genova]

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Bandiera_Ecuador "I velieri a Genova - Tracce di mare a 150 anni dalla partenza di Garibaldi e i Mille" è il titolo della mostra fotografica di Luisa Ferrari che sarà visibile presso la saletta dell’arte del Galata Museo del Mare. L’inaugurazione dell’8 aprile è concomitante col giorno di arrivo dei velieri a Genova, che tornano per la quinta volta nel capoluogo ligure con la “Garibaldi Tall Ships Regatta 2010 Genova-Trapani”,  per celebrare il centocinquantesimo anniversario della spedizione dei Mille. 

Trentacinque fotografie in bianco e nero estratte da una selezione di oltre duemila immagini, riprese durante le regate svoltesi a Genova dal 1996 al 2007 costruiscono un itinerario visivo che attraversa i paesaggi liguri di mare e di terra, i dettagli delle navi e della navigazione, infine si sofferma sulle manovre degli equipaggi che esaltano, con la loro particolarità, il carattere di grande fascino che da sempre contraddistingue la navigazione a vela.

Per una più ampia e duratura comunicazione dei temi oggetto della mostra, al di là del periodo dedicato all’esposizione, è stato realizzato un libro fotografico, con veste grafica particolarmente curata, attraverso il quale si dà risalto alle celebrazioni del 2010 e al tema dei Velieri.

Il libro, dal titolo I velieri a Genova. Tracce di mare a 150 anni dalla partenza di Garibaldi e i Mille (fotografie di Luisa Ferrari, testi di Patrizia Timossi, prefazione di Marco Macciò), presenta le fotografie in veste molto più estesa rispetto all’esposizione ed è corredato da contributi scritti.

Luisa Ferrari si occupa di fotografia dagli anni Ottanta. Ha iniziato la sua carriera professionale a Roma. Appassionata di fotografia e di viaggi ha realizzato reportage in Tunisia, Egitto, Marocco, Cuba, Camargue e Provenza, oltre a reportage a tema sociale in Bosnia e nella Casa circondariale di Marassi. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali nelle più importati città italiane; sue fotografie sono state pubblicate su riviste nazionali di settore.




INFO

fino al 26 aprile 2010

presso: Galata Museo del Mare, saletta dell'arte, 1° piano

indirizzo: Calata De Mari, 1 (Darsena – Via Gramsci)

orario: da martedì a domenica 10,00-19,30 (ultimo ingresso ore 18)

costo: individuali adulti € 10.00, ridotti € 8.00, ragazzi (fino ai 12 anni) e scuole: € 5,50

info: accoglienza@galatamuseodelmare.it

Web: www.galatamuseodelmare.it




fonte: www.culturaitalia.it

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Mostra fotografica “Rectrospective” [Cagliari]

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op. coda Immagini e percorsi, azioni suoni, tempo. Tutto questo è quello che posso narrare. Il silenzio. Luoghi che si trasformano in parole, immagini che trasformano gli oggetti in rumore. Sensazioni che avanzano proiettando ombre sui muri di calce bianca, sui rami di un ulivo, nella rovente sabbia. In tutti questi anni ho cercato di rubare i suoni degli oggetti e dagli oggetti poectonizzati creare nuovi significati. Rectrospective alla fine vuol significare uno sguardo al passato senza essere sedotti, senza indugiarvi troppo. Liberi di proseguire. Liberi di comunicare ancora per un futuro che non sia consuetudine.




INFO

Inaugurazione sabato 10 aprile 2010, ore 18,30

dal 10 al 18 aprile 2010

presso: Galleria G28

indirizzo: via Ada Negri, 28

orario: 18.00–21.00. Lunedì chiuso

costo: -

info: www.giovannicoda.com




fonte: notizia segnalata via mail

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National Geographic – Aprile 2010

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National Geographic_aprile2010 In edicola il numero di Aprile 2010 della rivista National Geographic Italia. Di seguito i principali articoli con l’indicazione dei fotografi dei vari servizi realizzati.

  • Acqua, il mondo assetato 
    Le gocce d'acqua sprigionate da un nebulizzatore sono atterrate su un ripiano di formica dove sono state immortalate in primo piano.
    Autore:   -  Foto: Mark Thiessen
  • L’acqua è vita
    È il brodo primordiale delle nostre origini, l'apparato circolatorio del mondo. In un pianeta sempre più affollato ci sarà abbastanza acqua da bere per tutti?
    Autore: Barbara Kingsolver
  • Sul tetto del mondo
    Due miliardi di persone, quasi un terzo della popolazione mondiale, dipendono dai fiumi alimentati dalle nevi e dai ghiacci dell'Altopiano del Tibet.
    Autore: Brook Larmer  -  Foto: Jonas Bendiksen
  • Fonti sacre 
    Sorgente e origine di ogni esistenza, l'acqua scorre attraverso le nostre vite, tracciando una linea tra la vita e la morte, il sacro e il profano.
    Autore: Cathy Newman  -  Foto: John Stanmeyer
  • Il prezzo della sete 
    Un rubinetto restituirebbe dignità e speranza a milioni di donne che come schiave percorrono enormi distanze tutti i giorni per procurarsi l'acqua.                                                                                                                                         Autore: Tina Rosenberg -  Foto: Lynn Johnson
  • Acque amare 
    Gli animali d'acqua dolce stanno scomparendo a un ritmo molto più rapido di quelli terrestri o marini. Ma nuovi programmi di riproduzione in cattività potrebbero contenere la perdita di specie.
    Autore: Douglas H. Chadwick  -  Foto: Joel Sartore
  • California, un sogno a secco
    Nemmeno un monumentale sistema di dighe, pompe e canali è riuscito a scongiurare la crisi idrica dello stato americano.
    Autore: Joel K. Bourne Jr.  -  Foto: Edward Burtynsky
  • Dividere le acque 
    Sembra un paradosso, ma proprio la battaglia per salvare il Fiume Giordano da siccità e inquinamento potrebbe aprire uno spiraglio verso la pace tra israeliani, palestinesi, siriani e giordani.                                                                            Autore: Don Belt  -  Foto: Paolo Pellegrin
  • Ultime gocce 
    L'era dell'approvvigionamento idrico abbondante e a buon mercato volge al termine anche nei paesi ricchi. Quali sono i possibili scenari futuri?                                                                                                                                               Autore: Elizabeth Royte  -  Foto: -


In edicola il 4° Vol. de “I grandi fotografi di National Geographic” a € 7.90 in più con National Geographic Italia.


Inoltre, ricordiamo la mostra fotografica “Il Nostro Mondo - National Geographic” che sarà presente a Roma fino al 2 maggio 2010, presso il Palazzo delle Esposizioni - Spazio Fontana.




fonte: nationalgeographic.it

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