Scene di vita quotidiana delle valli cuneesi nelle fotografie di Jean Gaumy
Sabato 20 marzo alle 16 si apre la stagione espositiva 2010 del Filatoio di Caraglio
L’associazione culturale Marcovaldo, da sempre attenta alla valorizzazione del territorio cuneese, apre la stagione espositiva 2010 del Filatoio di Caraglio con un’importante esposizione dedicata alla fotografia di paesaggio. La mostra nasce dal progetto “Magnum sees Piemonte”, avviato dalla Regione Piemonte e realizzato – in collaborazione con la prestigiosa agenzia fotografica Magnum Photos – invitando undici fotografi di fama mondiale a puntare i loro obiettivi sul territorio per svelarne la fisionomia e testimoniare, con la potenza evocativa delle immagini, le trasformazioni di una terra tanto avida di cambiamento quanto gelosa delle proprie tradizioni.
La mostra presenta una selezione di una quarantina di scatti tratti dal reportage realizzato da Jean Gaumy – autore di celebri reportages dai luoghi estremi della nostra società, come carceri e ospedali, o del lavoro, come quello degli equipaggi dei pescherecci d’altura o dei contadini delle magre aree di montagna - nelle valli cuneesi. Il paesaggio montano e le scene di vita quotidiana narrano di una percezione costante dell’essere territorio “di frontiera”, uno stretto legame delle persone con la natura, un’economia agricola legata a fondi di piccole dimensioni, uno scorrere del tempo ancora permeato di ritmi arcaici. Il visitatore è condotto attraverso una ricostruzione fatta di dettagli, di movimenti e di espressioni che presentano una riflessione sulle nostalgie personali e collettive, sui fantasmi di una natura che lentamente l’uomo modifica, sulla bellezza di un paesaggio non fatto di grandi spazi ma di equilibri delicati. Le fotografie sono affiancate da una serie di riflessioni dell’artista, brevi testi che commentano il momento dello scatto ed esprimono un’originale visione su ciò che costituisce oggi il paesaggio.
JEAN GAUMY
La vita
Dopo essere cresciuto nel sud-ovest della Francia, Jean Gaumy ha iniziato a scrivere e fotografare per un giornale a Rouen, pur perseguendo una laurea in Letteratura tra il 1969 e il 1972. Nel 1973 è entrato nell’agenzia Gamma, poi, quattro anni più tardi, ha cominciato a fotografare per Magnum Photos. Nel 1975, ha ottenuto l'autorizzazione - molto rara – a fotografare la vita di medici e pazienti in un ospedale. Nel 1976, è stato il primo fotoreporter ad entrare nel sistema carcerario francese per un servizio di documentazione della vita dei reclusi durato diversi anni e sfociato poi in un libro, Les Incarcérés (Gli incarcerati), pubblicato nel 1983. Jean Gaumy ha quindi svolto varie missioni in Europa, Africa, America Centrale e del Medio Oriente. Dal 1986 al 1994, si è recato spesso in Iran. Le sue fotografie delle donne iraniane che si esercitano a sparare durante la guerra Iran-Iraq, hanno fatto i giro del mondo.
Nonostante le missioni all’estero, Gaumy periodicamente ritorna alle sue radici marittime. In diverse occasioni, tra il 1984 e il 1998, ha viaggiato a bordo di navi da pesca. Nel 2001 ha pubblicato Le Livre des tempêtes à bord de l’abeille Flandre. (Il libro delle tempeste a bordo del Flandre). Lo stesso anno pubblica Pleine mer (Mare aperto), che racconta la vita degli equipaggi seguiti per quasi quattordici anni, accompagnati da brani tratti dal suo diario. Nello stesso anno il libro ha ricevuto il Premio Nadar.
Dal 1980, Gaumy ha scritto e diretto numerosi documentari, per i quali è stato notato e premiato. Per il suo ultimo film, è stato l’unico regista ad essere stato ammesso all'interno di un sottomarino nucleare francese, per quattro mesi nel corso di una missione denominata secret défense nell’oceano Artico – Gaumy ha reso conto di questa esperienza nel film Sous-Marin (5 episodi di 26 minuti), uscito nel 2006 e trasmesso innumerevoli volte sui canali televisivi europei. Nel 2008, Jean Gaumy è stato nominato pittore ufficiale della Marina francese. Questo organismo, conosciuto in Francia, esiste fin dalla metà del XVI secolo anche se è stato ufficialmente fondato nel 1830. Fino ad allora solo quattro fotografi francesi erano stati ammessi a far parte del gruppo, composto da quaranta deputati. Jean Gaumy è stato il quinto. Gli scatti che presenta al Filatoio di Caraglio sono cominciati nel 2003. Essi sono il prologo di un progetto fotografico di ricognizione che lo ha portato dal Circolo Polare Artico alle terre contaminati di Chernobyl, attraverso frequenti ritorni nelle alte valli del Piemonte. Essi sono, per l’artista, le pietre miliari di un desiderio di genesi, di cui, per una volta, la specie umana è assente in maniera molto arbitraria.
INFO
Inaugurazione sabato 20 marzo, ore 16
dal 20 marzo al 16 maggio 2010
presso: Il Filatoio
indirizzo: via Matteotti, 40
orario: dal giovedì al sabato 14.30 - 19.00; domenica 10.00 - 19.00
costo: intero 4 euro; ridotto 2 euro (dai 6 ai 14 anni e oltre i 65); gratuito meno di 6 anni, Abbonamento Musei Torino Piemonte, residenti in Caraglio (la domenica mattina)
info: info@marcovaldo.it
Web: www.marcovaldo.it
fonte: www.marcovaldo.it