Zefram ritorna a fotografare nel 2006 , dopo un lungo periodo di rifiuto totale della fotografia, necessario per focalizzare la propria ricerca espressiva e soprattutto per liberarsi della ricerca del consenso (“fotografare per piacere agli altri”) per riuscire a realizzare immagini “per comunicare agli altri”. Zefram ritiene che la fotografia si presti più delle altre forme di comunicazione figurativa alla rappresentazione simbolica di stati onirici, emotivi ed irreali, soprattutto perché la fotografia - concettualmente associata alla rappresentazione del "vero" - trasporta l’irreale verso un più profondo e concreto livello di percezione, dando corpo tangibile e concreto al surreale ed all’onirico: rende l’impossibile "vero". Per realizzare ciò, l’autore opera nel modo più "reale" possibile: tipicamente pianificando l’immagine a tavolino, preparando bozzetti e scegliendo le "location" più adatte, acquistando poi i materiali necessari (specchi, palloni, bombole di elio, veli, etc.) ed organizzando la logistica (reclutare "aiutanti", il trasporto, etc.). Nelle sue immagini tutto è "reale", posto lì dove lo si vede e come lo si vede. L’uso del digitale e della post-produzione gli vengono in aiuto solo per abbattere i costi realizzativi dell’immagine, sia come materiali che come logistica. In questa ottica, le immagini di Zefram non ritraggono la realtà in modo più o meno creativo, ma , attraverso la creazione di sculture effimere, la modificano, la plasmano e quindi costruiscono ad-hoc una realtà fittizia, onirica e simbolica che è sempre una rappresentazione cifrata di inquietudini, tensioni interne, paure, velleità, ossessioni o rimpianti.
INFO
Inaugurazione giovedì 24 Settembre 2009, ore 19.30
dal 24 settembre al 24 novembre 2009
presso: Sabatini Expo 2009, III edizione
indirizzo: via Germanico, 168/a
orario: dal lunedì al venerdì 9/13 - 15/19; sabato 9/13
costo: ingresso libero
info: info@sabatini.ws
fonte: notizia segnalata via mail