A 400 anni dalla morte (1608-2008) e a 200 anni dalla canonizzazione del Santo (1807-2007) compatrono di Napoli, l'Ordine dei Chierici Regolari Minori celebra il giubileo caracciolino, promuovendo una serie di iniziative, in programma fino al giugno del 2008. I festeggiamenti in onore del Santo prendono avvio dalla mostra fotografica, curata da Francesca Amirante, che Luigi Spina ha dedicato ai luoghi dove visse e viaggio' San Francesco Caracciolo. Ripercorrendo le tappe del suo peregrinare il fotografo casertano ha ricostruito con immagini suggestive e contemporanee, l'epopea dell'evangelizzazione del nobile Ascanio Caracciolo, uomo ricco diventato povero per aiutare i piu' disagiati. 60 fotografie attraverso i luoghi che il -principe mendicante- tocco'. Da Villa Santa Maria (Chieti) che gli diede i natali e che oggi a pochi passi all'interno del Palazzo Caracciolo ospita il Museo dei Cuochi di cui il santo e' patrono dal 1996, a Santa Maria della Misericordia nel borgo dei Vergini, alla Compagnia dei Bianchi della Giustizia all'Ospedale degli Incurabili, dove Francesco concorre alla cura dei carcerati, fino a giungere a Roma e alle campagne abruzzesi che hanno accompagnato Francesco nel suo ultimo viaggio, conducendolo fino alla morte il 4 giugno del 1608.
L'occasione della ricorrenza giubilare e' giusta per catalizzare l'attenzione proprio sulla figura del santo e sul suo particolare percorso di vita e di fede che parte da Napoli e giunge fino alla Spagna. Fondatore dell'Ordine, il santo - accolto nella Cappella di San Gennaro nel Duomo di Napoli con uno splendido busto argenteo - negli anni immediatamente successivi al Concilio di Trento ha dedicato la sua vita all'evangelizzazione, toccando diverse zone della penisola italiana e spingendosi anche oltre i confini alla volta dell'Europa, allo scopo di diffondere i principi del suo Ordine: castità, povertà, obbedienza e rinuncia ad ogni dignità ecclesiastica. Privilegiando la quotidiana austerità francescana (dal santo di Assisi prende anche il nome, mutuando il suo da Ascanio in Francesco), il santo ha condotto un'esistenza improntata al sacrificio. Negli anni del suo apostolato ha vestito abiti dimessi da altri confratelli, si e' occupato personalmente dei lavori piu' umili assegnati alla comunità, ha abitato le stanze piu' spoglie e disagevoli, tanto da essere chiamato, proprio per la sua resistenza e la tendenza al sacrificio -uomo di bronzo-. Fulcro del suo credo e' l'assistenza ai poveri e ai disagiati, oltre che il riconoscimento dell'eucarestia come centro della spiritualità. Ancora oggi l'attività missionaria e' condotta con grande passione dai padri caracciolini in tutto il mondo. Si ritrovano i segni del loro agire in Germania (Westfalia), negli Stati Uniti (New Jersey e South Carolina), nelle Missioni in Africa (Congo e Kenya). In India e nelle Filippine all'attività pastorale si uniscono opere sociali come scuole, acquedotti, ospedali. In Italia sono diverse le comunità (Lazio, Abbruzzo, Campania) che operano nel campo dell' accoglienza e nel recupero dei disagiati.
INFO
dal 4 aprile al 30 maggio 2008
presso: Basilica di Santa Maria Maggiore
indirizzo: Piazza Pietrasanta, 18 - Napoli
fonte: undo.net
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