Da mercoledì 30 aprile torna a Reggio Emilia Fotografia Europea, l’annuale rassegna internazionale, a cura del critico d’arte Elio Grazioli, promossa dal Comune di Reggio Emilia e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – PARC
Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Reggio Emilia, la Fondazione Cassa di Risparmio Pietro Manodori.
Umano troppo umano è il titolo e tema chiave di questa terza edizione, dedicata al controverso concetto di corpo indagato nelle sue molteplici e a volte radicalmente opposte accezioni. Dal corpo “esibito”, trasformato dal rinnovato culto della forma fisica e del bel vivere in strumento malleabile di piacere e performance; al corpo posttecnologico, che fa i conti con i nuovi media, la virtualità e l’interconnessione. Dal corpo tormentato e consunto, straziato ai limiti del tollerabile da nuove guerre, nuove armi, nuove malattie, nuove miserie; al corpo inerte, sezionato, oggetto della ricerca scientifica che lo analizza e lo studia con distacco oggettivo. Per arrivare al corpo stesso dell’immagine fotografica, un corpo che negli anni si è evoluto e modificato quanto quello umano, facendo proprie nuove tecniche, nuovi materiali, nuovi supporti, fino all’apparente immaterialità della digitalizzazione.
Secondo l’approccio multidisciplinare ormai consolidato, alle numerose mostre
temporanee organizzate fino all’ 8 giugno 2008 in una quindicina di luoghi della città – dai Chiostri di San Domenico allo Spazio Gerra, all’Ex Opg, alla Sala Verdi, solo per citarne alcuni – si affianca un articolato calendario di oltre cento eventi che fino al 4 maggio propone al pubblico lectio magistralis, conversazioni, seminari, workshop e spettacoli, tutti dedicati al filo conduttore unico e che vedono quest’anno la partecipazione, oltre che dei fotografi, degli artisti e dei critici coinvolti nelle mostre, di autorevoli esponenti del panorama intellettuale sia italiano che internazionale.
Tra questi, il sociologo Alberto Abruzzese e il fotografo Oliviero Toscani, saranno protagonisti di un dialogo sul tema del corpo nell’immaginario collettivo contemporaneo a margine della cerimonia di apertura della rassegna, che quest’anno coincide con l’inaugurazione dello Spazio Gerra, nuovo spazio di progettualità per la fotografia e l’immagine contemporanea, sede di dibattiti ed esposizioni permanenti. Il sociologo Derrick De Kerckhove, teorico dell’intelligenza connettiva, indagherà le implicazioni neuropsicologiche dei media e delle nuove tecnologie sull’essere umano, con una lectio magistralis dedicata in particolare al tema della tattilità e del suo rapporto con la pellicola. Lo storico Giovanni De Luna ripercorrerà i mutamenti di prospettiva che l’evoluzione storica ha prodotto nella concezione del corpo, intervenendo a proposito di Corpo “reale” tra guerre e malattie, mentre la filosofa Adriana Cavarero affronterà il tema della corporeità femminile, per tradizione oggetto del desiderio maschile, ma anche ventre materno che genera e mano che accudisce, al centro oggi di un immaginario profondamente cambiato.
Il filosofo e psicanalista Umberto Galimberti si soffermerà sul tema della Sensorialità del corpo e della sua naturale ambivalenza, ripercorrendo le tappe della sua rimozione culturale nel mondo occidentale. In questa prospettiva, a partire dalla tradizionale scissione anima/corpo, il teologo Vito Mancuso proporrà le sue riflessioni sull’immortalità dell’una e la caducità dell’altro all’interno della moderna coscienza laica.
Una tavola rotonda in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio indagherà l’impatto dell’invasività mediatica sulla concezione del corpo nell’immaginario collettivo, sempre più teso verso gli estremi di puro e impuro, di corpo mostruoso o “vetrinizzato”. Sul piano letterario, gli scrittori Walter Siti e Vitaliano Trevisan, condotti dal critico e poeta Alberto Bertoni, proporranno reading composti ad hoc per la manifestazione rispettivamente sul tema dell’immagine come ossessione e della presenza corporea in ambito famigliare, al limite tra patologia criminale nascosta e apparente normalità,
mentre la scrittrice Laura Pugno leggerà estratti del suo romanzo Sirene, incentrato su figure mitologiche eppure realissime, proiettate in un futuro fin troppo umano.
Per quanto riguarda il fronte espositivo la terza edizione di Fotografia Europea si concentra in particolare sulla dimensione “tattile” dell’immagine fotografica, privilegiando quei percorsi professionali e artistici originali che hanno puntato a sfidare la bidimensionalità del modello pittorico per avvicinarsi invece alla concretezza e all’iperrealismo della scultura, a volte inglobando l’autore come presenza attiva nell’immagine, altre stimolando la risposta “aptica” dell’osservatore, il desiderio di toccare e di interagire, attraverso trattamenti e rielaborazioni particolari.
Per la sezione relativa alle mostre personali, sono stati selezionati quest’anno cinque autori europei appartenenti a periodi storici e contesti socioculturali diversi, ma accomunati dall’essersi resi protagonisti di nuove sperimentazioni e riflessioni teoriche sul tema della raffigurazione della corporeità: l’austriaco Raoul Hausmann (1886-1971), tra i fondatori del movimento dadaista berlinese nonché inventore della tecnica del fotomontaggio, autore di intensi nudi all’insegna della cosiddetta “sensorialità eccentrica”; il tedesco Wols (1913-1951), autorevole esponente dell’Informale, meno noto per le sue fotografie delle materie organiche più disparate, in cui ciò che è comune e consueto viene rappresentato con tanta chiarezza ed enfasi da risultare ambiguo ed enigmatico, secondo un procedimento da lui stesso definito “transustanziazione” e “cambiamento permanente”; l’italiano Paolo Gioli (1942-), nelle cui sperimentazioni attraverso il foro stenopeico, diretto discendente della camera oscura, si identificano corpo rappresentato, dell’immagine, dell’autore e della macchina fotografica; il portoghese Jorge Molder (1947-), autore di autoritratti costruiti ad hoc, che coinvolgono lo spettatore in un gioco di sguardi, di dettagli e controluce, creando atmosfere di mistero e suggestione; i francesi Pierre et Gilles, collettivo formato da Pierre Commoy (1950-) e Gilles Blanchard (1953-), il cui lavoro dagli anni Ottanta si concentra sulla realizzazione di fotografie ritoccate con la pittura dedicate ai temi della cultura pop, gay e religiosa, presenti a Reggio Emilia con un lavoro dal titolo Exil Interieur.
Alle cinque mostre personali si affiancano quattro produzioni dedicate, nelle quali quattro fotografi europei – l’olandese Erwin Olaf, la svedese Ann-Sofi Sidèn, il francese Antoine D’Agata e la polacca Aneta Grzeszykowska – sono stati invitati a proporre la loro soggettiva interpretazione iconografica del tema chiave Umano troppo umano attraverso la realizzazione di scatti che ne svelino le molteplici sfaccettature e dissonanze. Le opere commissionate diventeranno di proprietà del Comune di Reggio Emilia ed andranno ad integrare il corpus acquisito in occasione delle due precedenti edizioni di Fotografia Europea che comprende opere di Basilico, Parr, Scianna, ecc.
Secondo la tradizionale formula della rassegna, al filo conduttore dell’edizione viene inoltre dedicata una selezione di progetti speciali di ricerca fotografica. Tra questi, Sirene di Elio Mazzacane, galleria di scatti ispirati all’omonimo romanzo di Laura Pugno, con cui il fotografo ha già collaborato per le illustrazioni de Il colore oro, e Del guarire, del ferirsi di Patrizio Esposito, una riflessione per immagini sulla condizione di coloro che hanno ricevuto la grazia. Dialoghi dei corpi di Bruno Cattani intreccia il marmo e i gesti della statuaria con la carne e l’emozione del corpo umano, mentre Benedetta Alfieri del corpo evoca l’assenza attraverso le tracce che ha lasciato e Fabio Donato indaga poeticamente il rapporto con l’immagine pubblicitaria onnipresente nel paesaggio urbano. Jarno Zaffelli presenta il progetto Total Portrait, che attraverso una tecnica originale sviluppata dallo stesso fotografo nel 2007 punta alla realizzazione di un’opera inedita che rappresenta un modello umano in scala 1:1, mentre Vanni Codeluppi propone Puro e impuro, mostra organizzata in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, che attraverso centinaia di fotografie tratte
dai media esemplifica i modelli culturali del corpo prevalenti nell’immaginario collettivo contemporaneo, caratterizzati da una cura estetica che arriva, per eccesso, a privare l’individuo della sua umanità. La consolidata collaborazione tra Fotografia Europea e Reggio Emilia Danza/Festival ripropone inoltre, per l’edizione 2008, la riflessione su un particolare quartiere della città con una giornata di eventi e spettacoli (con la partecipazione, tra gli altri, della compagnia di danza Aterballetto), una mostra sulla storia sociale e urbanistica del “Gardenia” e un progetto di committenza sul quartiere
affidato al fotografo Nicola Vinci.
Arricchisce l’offerta espositiva un programma di mostre collaterali, che comprende in collaborazione con Palazzo Magnani la retrospettiva di Edward Steichen, sempre ai Chiostri di San Domenico la personale Heroines di Bettina Rheims, e la collettiva Atlante italiano 007 rischio paesaggio, commissionata e realizzata dalla PARC di Roma, allestita nel Centro Internazionale dell'Infanzia "Loris Malaguzzi". Integra il programma delle mostre l’esposizione dei trenta lavori selezionati nell’ambito del premio internazionale di fotografia The Core of Industry organizzato in collaborazione con l’Associazione Industriali di Reggio Emilia: nella cerimonia di premiazione, il 2 maggio 2008, il primo classificato riceverà un premio del valore di 5.000 euro per la realizzazione di un progetto fotografico sulla realtà industriale di Reggio Emilia, che andrà a inserirsi nel programma dell’edizione 2009 di Fotografia Europea.
Conclude il programma della rassegna un intenso calendario di laboratori itineranti e workshop dedicati a bambini, ragazzi e famiglie sviluppato attraverso progetti didattici appositamente realizzati da Reggiochildren e dalla Cooperativa “Giannino Stoppani” di Bologna e le tre giornate seminariali sulla tutela e conservazione del patrimonio fotografico storico e contemporaneo, rivolte ad operatori culturali e studenti universitari. Organizzati dalla Fototeca della Biblioteca Panizzi in collaborazione con la Mediateca della Biblioteca Universitaria di Reggio Emilia, i tre seminari vedono la partecipazione di Anne Cartier-Bresson, direttrice dell'Atelier de Restauration et de Conservation des Photographies di Parigi (ARCP), Alberto Salarelli, docente di Fondamenti di Scienza dell’Informazione presso l’Università di Parma, e Silvia Berselli, docente di restauro all’Accademia di Belle Arti di Brera e direttrice del Centro per il Restauro e la Conservazione della Fotografia di Milano.
Sul fronte degli spettacoli, secondo l’approccio multidisciplinare che da sempre la caratterizza, Fotografia Europea sperimenta le ultime frontiere delle più svariate forme espressive, viste come un’occasione per coinvolgere diverse fasce di pubblico attraverso forme innovative di fruizione artistica. In quest’ottica la musica, forte collante sociale, assume nella rassegna un ruolo cruciale di intrattenimento e animazione: il calendario delle performance vede quindi la partecipazione, tra gli altri, dei Gotan Project, formazione francese di fama internazionale capace di coniugare acustico ed elettronico in un appassionante mix di tradizione ed innovazione, mentre le immagini e la musica delle capitali europee caratterizzano l’avvolgente atmosfera di Photo Show, un progetto a cura di Laura Serani che per una sera popolerà tutte le principali piazze cittadine con i suoni, i colori e le esibizioni di rinomati artisti internazionali. La conclusione della settimana inaugurale della terza edizione di Fotografia Europea sarà invece affidata alle note del cantautore Francesco Tricarico, vincitore del Premio della Critica al Festival di Sanremo 2008.